N VOVO COMMENT Oét

DI GIOVANNI CAP, fu, l 9 9
x rhrifto SC congiuntione al numéro di que niente Io puo prohibire ne rïtrarre. Soffia ne
!i che dotati deilo fpirito di Iddio ueramen gli eletti fuoi ,8c rendegli nuoui quando gli
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col Signore muoiono co peccati,ôc uiuo* pare,ôcgli huomini odano la uoce di quefto,
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a lj a crïuftitia, SC per quefto ueramente fo*
nomondati, faluati, regenerati, 6c renouati,
perche parla ne fanri,ma donde quello uen*
ga àfanti, Se doue di nuouo uadia ignoria*
auefto per lo eiteriore lauare delf acqua, mo.Il popolo udiua i propheti dimoftrare le
p er io fpirito di Iddio uiuificante, Se fauo cofe diuine, nella quale cofa comprendeua
rente'noijteltincâte al noftro fpirito della be* chiaramente la uoce dello fpirito, ma donde
neuolentia di Iddio uerfo di noi, per la quale ueniffi loro qllo fpirito,d doue andafle igno
cofa quello che qui difle Chrifto. Se alcuno jauano. Et Saul Re,auanti fenza fpirito fu fo
non fia nato di acqua,ôc di fpirito nôpuo en* pra prefo dallo fpirito della prophetia, pro*
trare nel regno di lddio,coii intendo, fe alcu phetaua adunque, ôc la uoce dello fpirito fi
no non riceue illauare de peccati, ôc uero fpi udiua da eflb,ma donde fi uenifle quello fpi*
rito ôc cofi fia riceuuto nel regno mio, il che rito,ÔC doue andafle non fi fapeua. Et quefta
ordînaifarfï pel battefimo, nonpotracono* miparemiglioreefpofitione di quella,per la
feere ueramente Iddio, ne diuenirepartecipe quale alcuni intendono per lo fpirito il uen
della giuftitia di quello,del gaudio,ôc della pa ro,perche fpeflb nella fcrittura col nome del
ce nelio fpirito fanto, nella quale èfituato il lo fpirito fenza additione fi fignificala uirtu
regno diIddio,perche quefto èentrare nel re diIddio,perche uolfe il Signore con quefto
gno di Iddio. efemplo addotto,quello eflere nato di fpirito
' ^ 1 1 I » I- < i s i r il quale fu afflato, ôc trasformato dalla uirtu
Quello che e nato di carne,e carne,& quel ^ Q c h e M o n d & ^ c d e f f i
lo che e nato di fpirito, e fpirito. q u e g H c h e d e f t j n d ^ n d ^ m e m ^ f a M |
Et quefto è uero rendere la ragione di quel* onde foggiunfe. (Cofi è ciafcuno che è nato.
lo che andd auanti,perche per quefto,neflu* di fpirito.) Cioè è afflato dalla arcana uirtu
no che non fia rinato puo entrare nel regno di Iddio,ôc è rapito aile cofe celefti,in modo
di Iddio perche ciafcuno che è nato di carne che fia in ammiratione alla carne, che uede
per quella prima,ÔC naturale natiuita, niente fimile huomo, ôc fentelo fatto uno altro, ÔC
èfenoncarne,ÔC la carne non puo confegui diuino, ôc nondimeno non puo conofeere
reilregno di Iddio,perche per la cognitione donde gli accaddeffi quefto, Se che finehab*.
di Iddio diuengono partecipi del regno di bia àfare feco.
quello perche quefta è la ^a eterna &gia
i animale huomo che e carne no puo del tut
toconofcerequellecofeche fono di Iddio,
f N i c o c W , fcdiflêgli.
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poffono far quefte cofe ?
Come fi
come è nella prima àCorinthi Cap.2. Adun* Ecco che anchora è groflb Nicodemô , non
que è neceflario farfi altri, ÔC fpirituali quegli répugna certameute à Chrifto,ma non corn*
che entrano nel regno di Iddio. Et cofi è qui prédendo ifparlare fuo defidera di eflere piu
come dica,la carne non ci induce in cogni* chiaramente ammaeftfato,ôc cerca piu chiara
tione di Iddio, perche la carne niente altro efpofitione. Et cofi non anchora era l'hora
puo generare che carne, cheNicodemo fapeffi tutte le cofeàpieno,
Ne ti marauigliare,che io ti diffi ei bifogna ftnpiua adunque ôc diceua al Signore come
die uoi nafciïte difopra.
fl o t e f f i n o f a r e t a h c o f e a l u a I e n f o f e
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Ft nn„a~ r • f r J « u - A«»~ AI Rifpofe Giefu, & diffegli. Tu fei maeftro
Et quefto fi inferifteda quello che e detto di - f f[ , & » f . S f
lopra, quafi diceffe il Signore. ONicodemo
• tu hai la caufa,ôc certamente neceflaria, pche
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Cioe tu infegni al popolo fanto la giuftifica*
io diflî nô potere alcuno entrare nel regno di tione,ÔC non fai quale fia la uera giuftificatio
Iddio fenon di nuouo rinato non tiuolere ne,eflendo tanto cantata nella fcritturaî'co*
adunque marauigliare.
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diceffi, che altra Cofa è la circuncifione
del cuore tanto diligente mente commenda
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»ua.Ma non fai donde uenga,& doue uada
'««i daMofe.'ôc che altro la fantificatione del
o l o t a n t e u o I t e i n c ui c a t 3 j c h e quefta in*
v-ou e cialcuno che e nato di fpirito. nouatione di animi, ôc fpirituale natiuita del
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e quefta dichiaratione delle cofe fuperio* la quale ui parlo. Abaftanza certamente te*
ri
«Etè qui da intendere dello fpirito di Iddio j ftificatutta la fcrittura ogni carne eflere fola
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quale fpira doue uuole, ôc ne puo eflere tra mente pronta al male,in che modo adunque
Porrato dalla fpirito di, akuna creatura, ôc fe non fufle rinata,ôc fantificata poflederebbe
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