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N VOVO COMMENT Oét

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fubito comincia la narratione del Saluatore,<br />

accioche non fuffi derifa da Samaritani, che<br />

fapieno ifuoi coftumi,come ftolta,ôc quafi di<br />

cente maggiori cofe di quelle che poteffi in*<br />

tendere, prepofta adunque la narratione del<br />

miracolo prépara gli auditori alla fede, ôc ira<br />

uitagli à uenire, ÔC uedere come dica, uenite<br />

che anchora fara uoi cerri con altri molti, ôC<br />

gran miracolijperche quello che conobbei<br />

fecreti del cuore,ÔC poffiede queita diuina de<br />

gnita,come non fara tutte le cofe che uorra.<br />

Vlcirno adûqj della citta,et ueniuano à lui»<br />

Riprendefi qui la durezza de ludei dalla facï<br />

lita de Samaritani,ÔC la crudelta'di quegli,dal<br />

la benignita di quefti i quali non inftituti dal*<br />

la Mofaicalegge,non confermati dalla dot*<br />

frina di Giouanni,ma per le parole di una dô<br />

na,ÔC quella peccatrice correndo ne uengo *<br />

no à Chrifto,doue i ludei fempre lo fcaccior<br />

nojôcultimamente crocfiflbno.'<br />

In quefto megzo lo richiedeuano i difeepoli<br />

, dicendo t Rabbi mangia. Et quello<br />

diffe loro.<br />

Niente tâto pîccolo fi truoua nelle facre fcrit<br />

ture,che non ci partorifea grande utilita, ôc<br />

quefta al prefente grandiffima, rifguardiamo<br />

pure che efemplo fi pone il Signore à dot*<br />

ton della chiefa, perche uolendo tirare i Sa<br />

maritani allafalute,in modo fta intentoà ta*<br />

le cofa,che benche fuffi affàticato dal camrnj<br />

no,nondimeno npn ha alcuna cura del cor?<br />

!>o dimoftrando col fuo efemplo à paftori de<br />

la chiefa,che debbono piu tofto ftudiare nel*<br />

la falute de gli huomini che nel proprio cor<br />

po.Et di qui rifponde Chrifto à difeepoli che<br />

|o richiedienp che mangiafle.<br />

Io hoda mangiare cibo che uoi non fapete.<br />

Diceuano adunque i difeepoli fra loro,<br />

harebbegli portato alcuno da mangiare:"<br />

Dalle cofe che gia fopraftauanq fi teffe la ri*<br />

fpofta, effendo intento alla conuerfione de<br />

Samaritani.Ma non intefono i difeepoli à che<br />

tendeffino le parole del Signore, onde penfa<br />

uano che da qualche uno gli fuffi ftato porta<br />

to migliore cibo,<br />

Dice loro Giefu. Il mio cibo è che io faccia<br />

il uolere di colui che mi mandd', &rechi<br />

à perf etrione Topera fua.<br />

Leuato ogni uelame del fuo parlare dice Io*<br />

ro la cofa apertiffimamente,perche hauendo<br />

a effere maefiri al mondo con Io efemplo fuo<br />

infegnaàqgli,chefihaà shauere molto mag<br />

gipre cura alla falute de gli huominî,che alla<br />

NELLÔ EVANGELIO<br />

falute del corpo, 8C dicendo che gli fi a mauif<br />

fimo cibo il fare la uolonta del padre ÔCrec<br />

re à fine Popera fua breuiffimamente defaiue<br />

la çpnditione dello uficio apoftolico per<br />

la quale cofa dimoftra,che bifogna che q'u es<br />

gli fieno intenti alla fola cura dello infegn ai<br />

re,ôc folamente piglino quelle cofe,che fon 0<br />

neceffarie al corpo non alla uolutta, ma fola<br />

mente à conferuare la uita. Et per quefto co<br />

me il cibo fuo era di predicare, che fop raflas<br />

uail regno di Iddio, accioche fi manifeftafle<br />

la gloria del padre per tutto il mondo,cofî do<br />

ueua effere il cibo loro fare la uolonta del pa<br />

dre eterno quale è che predicaffino "effere ue<br />

nuto il regno fuo al mondo per Chrifto ac*<br />

ciochelo falui.<br />

Non dite uoi anchora fono quattro melï,<br />

& uerra la rieoltaV Ecco io ui dico, alzate<br />

gli occhi uoftri, & guardate le campagne<br />

che fono gia bianche alla rieolta,<br />

Di nuouo con le cofe fenfibili, ôc per la occa<br />

fione del tempo pone le cofe fpirituali auan<br />

ti agli occhi dicendo,che gli huomini fanno<br />

nel principio della primauera giudicare, che<br />

fra quattro mefi fia la rieolta, onde di qui gli<br />

tiraàrifguardarecon gli occhi della mente<br />

piu alto, à confiderare lefemente fpirituali ne<br />

le quali fi uedra giafopraftarela rieolta. Et<br />

tutte quefte cofe fî uede per certa fimilitudi*<br />

ne,percheifeminati intellettuali, ôc le fpige<br />

fpirituali fono quegli che cultiuati alla uoce<br />

de propheti uengono alla fede di Chrifto, le<br />

quali biade diuengono bianche, effendo gia<br />

maturo,cioèpronto f animo a pigliare la fe<br />

de di Chrifto,ôc uera religione. Et la falcemie<br />

titoria è la fplendida predicatione de gli apo<br />

ftoli,che tagliando gli auditori dalle figure le<br />

gali alla uia,cioè alla chiefa d'Iddio gli trasfe<br />

rifee, doue contriti di cuore rifplendendo in<br />

grano fi fanno degni del diuino granaio.<br />

Et quello che mi ère riceue la mercede, &<br />

côgrega il frutto in uita eterna,a v<br />

fin che in.<br />

fîeme fi rallegri,& quello che femina,'& ql<br />

Io che miete.<br />

Et qui è come dica,gia foprafta il tempo della<br />

predicatione,Ia quale chiami alla fede,Se infe<br />

gni effere uenuto il fine di tutta la prophetia,<br />

perche la legge certo fignificaua con ombre,<br />

ôC figure,Chrifto hauere à uenire, ôci propheti<br />

doppo la legge con le parole del fanto fpî<br />

rito predicauano gia hauere à uenire, ma la<br />

predicatione de gli apoftoli moftraua non ha<br />

uere à uenire,ma effere uenuto, ôc cofi miete<br />

dal légale cHlto gli huomini feruenti allaleg<br />

ge,ôc afpettanti le promiffioni,ÔC come couo<br />

ni g»

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