N VOVO COMMENT Oét

Marta è fol!ecita,impacciata intorno à moite
cofe,laquale nondimeno altrimenti amaua il
uerbo di Iddio,perche fe non fufle ftato cofi,
non harebbe riceuuto Chrifto in cafa, ôc que
fta,pche piu che il giufto era intenta circa il fa
re qfto minifterio,uolfe che Maria la aiutafle
nelminifteriOjper laquale cofaftimo, non fe
condo il giudicio dello fpirito, allhora do*
ueflï amminiftrare,8c non udire il uerbo. Et q
fto,perche negli eletti, i quali anchora uiuo
no neila fragile carne, il uecchio Adam non
è del tutto crocififlb. Speflb fi truoua in effi il
giudicio della carne. Et di qui è che Marta,fe
condo il giudicio dello fpirito riceuè Chrifto
in cafa, ma^fecondo il giudicio della carne,
uuole che Maria lafciato.il uerbo amminiftri.
Et cofi douendo rallegrarfi,ôc efultare che la
forella fi accoftaflï cofi inrentamente al cele*
fte dottore,ÔC efla fi querula che feco non mi*
niftraffi, ma cofi è da natura aU'huomoche
' tutto quello che penfa che fia gran cofa uuo
le che fi operi,ôC abbracci da gli altri. Nondi
menoinqftoèda notare lamodeftiadiMar
ta,che non parla alla forella fua con dure pa
role,ne la riprende^ma commette tutte le co
fe à Chrifto,ôC Chrifto tanto puo appreflb di
efla,che fubito gli cède rifpondendo per Ma*
ria,ne piu rifponde,ma lieta, ôc allegra mini*
ftra.Et è come fegli diceffe Chrifto. Tu o Mar
ta fei impacciata in moitefaccende, potendo
eflere contenta di una. Et cofi dalle cofe cor*
poraliinalza Chrifto le menti aile fpirituali,
perche udire Iddio parlante, penfare di eflb
à quefto uno accoftarfi,è cofa unica, ôc gran*
démente neceflaria,ne mai cefla, perche è per
petua,ma il cibo perifee, ôc pafla, ôc il cibo di
che fi uoleua pafcere détro Maria era eterno.
CAP. XI.
T fu orâdo i n un certo luo
go } come refto, uno de difee
poli fuoi gli diffe. Signore
infegnaci orare,come anchora
infegnd Giouanni à
difcepoli fuoi.'
Che Chrifto hauendo à infegnare à difeepo*
li fuoi,che cofa oraffino.prima ord,con quel
fatto ammaeftrd i miniftri del uerbo, chepri*
ma che euangelizino faccino oratione, anzi
la uera oratione che èaccenderfi di defiderio
della gratia di Iddio, ôc della falute délie ani*
me,ôc dipoi fi debbe accompagnare eflb mi*
nifterio,ÔC atto di euangelizare.
Et diffe loro,quando uoi orate dite. Padre
nofbrOj.che fei rie çieli.
NELLO EVANGELIO
Eflendo quefta parola di comandamento nef
funa oratione è accetta à Iddio,fenon côxxiçl
uiene con quefta, ôc è certamente inditio dî
grande amore,che comâdi di eflere chiamato
padre da noi, ôc nô è dubbio che fia fatto p er
quefto, accioche noi ci accoftiamo àqueli 0
cô maggiore fiducia,ôc leuiamo ogni diffiden
tia da noftri cuori,perche piu confidentemet*
te andiamo à chiedere al padre qualche cof a
che à Signore,pche fe è padre noftro,ha uer 5
fo di noi animo paterno.Et al paterno animo
fi appartiene uolere fouuenire al fuo figliuoj
lo in tutte le afflittioni.Ma fe diceffi, fpeflbof
fefi Iddio padre, Se temo che non mi efaudj-;
fca.In quefta tentatione è da rifuggire à Chri
fto,perche quefto comandd,che noi inuoeaf
fimo Iddio come padre,il quale eflendo ueri
ta,non ci infegnd dire la falfita". Et quefto an*
chora ci ricôcilio à Iddio, ôc impetrd che quâ
ti credano in eflb,fieno adottati in figliuoli di
Iddio,perilche fe i peccati ci leuano dalla ora
tione, Chrifto chepurgdi peccati ci reuoea
alla oratione,accioche con coftante fede pre
ghiamo lo aiuto di Iddio.Et cofi la prima co*
fa ci fi fa auanti,che tutta la noftra oratione fi
debbe offerire à Iddio nel nome di Chrifto^
perche noi in tanto chiamiamo Iddio padre
inquanto che in Chrifto fiamo adottati in fi*
gliuoli di gratia.Et che noi fiamo inftituti tal*
jnente,che nefluno Io chiami peculiarmente
padre fuo,ma piu tofto che tutti noi lo chia*
miamo noftro in commune,da quefto fiamo
ammunitijCon quanta fraterna charita dob*
biamo uiuere funo con f altro eflendo com
muni figliuoli di taie padre. Perche fe è uno
commune padre à tutti noi, dal quale peruie
ne tutto qllo che di bene ci puo uenire,nien*
te debbe eflere fra noi, talmente diuifo, che
noi non fiamo parati communicarlo l'uno à
J'altro con gran prontezza di animo,inquan
to richiede Tufo. Et cofi quefta dittione no*
ftro conferma anchora la fede noftra, ÔC co*
me è detto ammunifee noi di mutuo amore,
perche auuegna che Chrifto rinchiudeflï tut*
ti in uno uoeabolo di noftro,manifeftamen*
te fignifica eflere la communione de fanti, SC
lepreci anchora eflere communi, ne alcuno
nell'oratione dominica orare folamente per
fe,ma anchora per tutti i membri de la chiefa.
Et doue nô uno folamente per fe,ma innume
.rabili orano per fe,fcambieuolmenre,quiui (i
conferma la fede dello orante,ÔC certificafi di
eflere efaudita,ÔC ammunifeeci anchora que*
fto uoeabolo noftro di mutua charita ancho
ra in quefto,perche fe tutti habbiaroo uno pa
drecelefte,àche uogliamo eflere arroganti
Tuno uerfo faltro i Certamente quegli, che
' difprezzano