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DI LVCA CAP, V. i4«<br />
hanno hauun* benefkiida Iddîo imparino à fta fede feee,che non recufaffino alcuna fati?<br />
fleregrati fecondariamente, accioche non ca, ne alcuno pericolo pure che almancopo<br />
carefle difprezzare il precetto délia legge di teffino porre il paralitico nel cofpetto di chri<br />
ffloft»* 3<br />
à facerdoti la fanita délia lebbra. Et ul fto. Efemplo certo da offeruare, accioche in<br />
tjmamente,accioche gli impii Pharifei,& Scri effo rifguardiamo quanto fia la forza délia fe<br />
bi à loro difpetto conofceffino la potentia di de,8c fiamo eruditi che fe dalla uoeatione del<br />
Chrifto,al quale non uolendo credere fuffi? Signore bifognano durare affai fatiche,ôç fot<br />
JJO jjnefcufabili. . tentrare a pericoIi,ci ricordareno di pigliare<br />
„, R „,,„ < /• „ J- -t la fede,ÔC dalla fede la uirtu di obedire alla di<br />
Et maggiormente fi fpargeua la fama d. ql ^ d j , { q c h e {.<br />
lo,& congregauanfi moire turbe per udire j i i &<br />
&effere fanate dalle infermita loro. Et ef Et ueduta la fede di quegli , dilfe à quello»<br />
fo fi ritiraua in Iuoghi défera, & oraua. Huomo, i tuoi peccati ti fieno rimeffi,<br />
pjeercando le turbe Chrifto, quello fe ne ua Rfguardando Giefu la fede di quegli che por<br />
nel deferto,8cora,mefcolandoIa oratione tauono il paralitico, apporta al paralitico<br />
colminifterio del uerbo, accioche bene infti due grandiffimi beneficii, de quali non poffa<br />
tuifli col fuo efemplo i miniftri del medefimo no accaddere maggiori agli huomini in que?<br />
uerbo. Et ando à orare nel deferto,accioche fia uita,perche primieramente fi promette la<br />
fapeffino che il fepararfi da tumulti de popo? remiffione de peccati ,che è la giuftitia noftra<br />
li è molto utile alla ôratioriè,allo ftudîo,alla auanti à Iddio,dipoi gli apporta la corpora?<br />
meditatione, Se agli altri negotii fimili, non le fanita. Et qui anchora fi uede quanta fia la<br />
che fi habbia à hauere refpetto aï Iuogo,map utilita délia fede,âe délie opere,che uengono<br />
euitare la inquietudine, 8C il tumulto, perche dalla fede,perche quefte non folamënte gio?<br />
quanto piu è inquieto il luogo,ta'nto manco' uano al credente, ôcoperante, ma anchora à<br />
è atto à tali cofe,benche la mente de perfetti, molti altri. Bené è uero,fe fi rifguarda alla giu<br />
cioè de credenti per tutto adora Iddio in fpiri ftificatione auanti à Iddio, SC alla uita eterna,<br />
o 3e uerita. ' " '\ . quello che crede certamente è reputato giu?<br />
T- c • A*. Ai *>« ofn,<br />
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j rlr. nS-> ï fto per la fede fua per Chrifto.ôc ha uita eter?<br />
Et fu m uno de di.et efo na,nondimeno neffuno mancando délia pro<br />
nfei fedeuano,* i dottori dellajegge qua ^ f e d e . ( q ^ . I < J d i o *<br />
h erano uenutida ogni caftello,di Galilea * diena fed ha g dta eterna pche come<br />
& di Iudea,& diHieruraIeni,& la uirtu del fl<br />
f a n o h u o m o n ô p u o a l I o ammai at0)ji q u a<br />
Signore,era à fanargh. ^ je fana applicar e, in modo la fua fanita, che<br />
Che cofa è qui da dire i oh la uirtu di fanare rammalato,ftando nella malattia fia fano per<br />
non era auanti in Chrifto i certamente Chri? la aliéna fanita,ma folamënte puo iljfano ad?<br />
fto fu fempre 'dotato di uirtu di fanare ma nô durre remedio allo ammalato,ilquaîe fe retta<br />
fempre produceua chrifto qlla alfatto,ma al mente T ufa,recuperi la propria fanita, Se fia<br />
lhora precipuamente la mâdaua fuora quan? &no\ Cofi il credente non puo talmente ap?<br />
do Chrifto faceua Tuficio dello infegnare, 8ç plicare allo incredulo la fede fua,che lo incre<br />
del predicare Io euangelio, accioche in fatto dulo,ftando nella fua incredulita fia giuftifiea<br />
dichiaraffe i miracoli effere teftimonii 8c figil *o ,& faluato per la fede aliena,ma quefto puo<br />
li dello euangelio. Quando adunque doppo ft credente, che con la fede fua offerifea allo<br />
laritornatafuainCapernauinfegnauahauen incredulo il uerbo dilddio,8c gli altri benefi<br />
do la uirtu del fanare fe gli offerifee anchora- c<br />
» impetri da Iddio, per i quali Io incredulo<br />
materia di efercitare effa uirtu. uenga nella cognitione di Iddio,8c confegua<br />
Fr^mK>, 0«,;n: u„ u la proprïa fede, 8c per la fede habbia la perpe<br />
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rua falute. Et che Chrifto fi affumalaautorita<br />
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cauano di portarlo detro & porgliele auan<br />
* rimettere i peccati,dimoftra la uera,8C natu<br />
f a k d j u i n i t a i n e f f o - E' t c h e c h r i f t o d k a p r i m a<br />
u. et non trouando da che parte Io portaf a l paralitico,! tuoi peccati ti fieno rimeffi,che<br />
«no. dentro per la turba,fahti fopra il tetto, reftituifca quello alla corporale fanita mani?<br />
per i tegoh lo mandorno giu infieme çon feftamëte fignificaua quale fia il precipuo ufi<br />
« letticello in mezzo,auanti à Giefu. cio fuo,perilquale fia raâdato in quefto mon<br />
Et qui fi dichiara la gran fede m Chrifto, tan? do, perche non uenne fpecialmente per que<br />
to delparalit'ico,quanto di quegli che Io por fta caufa in quefto mondo, accioche corpo?tauono,<br />
credédo che Chrifto poffa per la uir ralmente fanaffe gli infermi fe bene nel fanar<br />
tu fua, ac uoglia per la mifericordia fua. Et q? gli fece grâdiffimi miraçol^ma precipuamea<br />
ÇB. ii