N VOVO COMMENT Oét

non farebbe accaduta Ioro,ne uera faîute,ne
uera giuftitia, fe anchora fuffino ftati liberati
da quefti nimici,ma uinfe que nimici, ÔC libes»
rd il'popolo fuo da quegli auuerfarii, de qua
li fcriuëdo Paulo agli Ephefi Cap.6.dice,per*
che non habbiamo la pugna contro al fan*
gue,ÔC la carne,ma contro àprinçipati,;con*
tro allepotefta,controàSignori del modo,
rettori délie ténèbre di quefto fecolo,contro
àllefpiritualiaftutie nelle cofe celefti. Et fra
quefti nimici il principale è Satan, il quale cd
me è homicida,cofi fenza intermiffione, co*
meleoneruggenteua attorno cercando chi
diuori.Dipoi è il peccato nel quale fu fpinto
Adam per la perfuafione di Satan, ôC il quale
è fcorfo da Adam in tutti gli huomini,il qua*
le fpigne gli huomini à tutte le fceleratezze.
Dipoi fono le affiittioni, la morte, ÔC lo Infer
no de^quali nimici niente fi puo dire piu hor
ribile.Et quefti tali nimici poffeggano natu*
ralmente l'huorno nella loro potefta,perche
noi fiamo per natura figliuoli dell'ira, cioè
ferui di Satan,ôc nafciamo in peccato,in mo*
do che per il peccato,noi fiamo fottopofti râ
to aile affiittioni di quefto fecolo, quanto al
perpetuo Inferno. Et quefti nimici in modo
uinfe Chrifto, che benche anchora infurino,
ôc agli huomini paia che mipaccino tutti i ma
Ii,nondimenononpoflano apportare altro
detrimento à quegli che credano in Chrifto
Giefu. Dipoi reftitui Chrifto il popolo fuo,
non in quella ficurta per la quale faccino il
culto Leuitico in Hierufalem. Perche quefto r
come nel fuo tempo,fecôdô la fententia del*
la legge,fi doueua ofleruare,cofi nô fu fenon
ciuile fantita,ôc pedagogia à chrifto,ma rimef
fe à quegli i peccati,per la quale remiffione in
modo fi rende ficura la confcientia per lafe*
de,che gia non terne ne Satan,ne la morte,ne
lo inferno, ôc perche per fede fi da lo fpirito
fanto, per quefto chiunque ha la remiffione
de peccati per la fede, quefto fenza alcuno ti
more,b délia morte,d dello lnferno,crude*
liffimi nimicijliberamente, ôc tranquillamen*
te férue al Signore Iddio fuo in ogni fantita,
ôcgiuftitia,chepuô,perilchecome furno det
te qfte promiffioni à Abraham, ôc àDauid,co '
fiôcper qftohymnodiZacharia fidebbono
întendere de gli fpirituali nimici,ôcdella uera
ôc fpirituale fantita,che fi ha in Chrifto per fe*
de.Adunque qllo che Iddio promiffe à Abra
ham,quello che promiffe à Dauid,queIIo che
ôc giurando confermd,cioè di hauerfi à ricor
dare del patto fuo,hauere à fare le mifericor*
die promefle à padri,che noi fareno falui da
nimici noftri,ôc dalla mano di tutti qgli, che
ci hanno in odio,accioche fenza rimpre, libç
NELLO EVANGELlO
rati dalla mano de nïmfci noftri feruiamo 1
eflb, ci infegna qui Zacharia Iddio egrem a!
mente hauere conceduto, quando mand v
Chriftb figliuolo fuo in carne, il qu al e Com°
haueua à propitiarei peccati noftri,ôc ricoticiliarci
allo Iddio padre,ôc cofi impetrare ch
per la fede in eflb fiamo reputati fanti Se gi u, C
fti auanti à Iddio,ÔC dotati di fpirito fanto accioche
dalla fede, con gran tranquillita di atii
mo, obediamo alla fua uoeatione, cofi concède
Iddio pieniffimamente à padri la promef
fa,quando dette il Chrifto fuo,per ilquale tut
ti infieme fono fatti beati.Et allhora fi mofiro"
ricordeuole del patto,che pattouito haueua
con Abraham.Et quefto fi dice qui teftamert*
to.Patto è quello per il quale haueua promef
fo à Abraham,ÔC il feme fuo hauere à eflere lo
ro Iddio,ôc hauere eflb à tenerfi quel popolo
peculiare.Et dette allhora quello che haueua
giurato àAbraham di hauere à benedire quel
lo,ôC àmultiplicareilfemefuo,accioche pof
fedefle le porte de nimici fuoi,ôc che fi hauefs
fino a benedire nel feme fuo tutte le genti del
la terra. Et perche niente èinuerita bene chè
piglia il fine,aggiunfe in tutti i giorni délia ui
t^noftrajperchenonè pieta quella, checo*
nobbe il fine.Iddio è uno,ôc nô fi muta,il qua
lechiloconobbe non potra in eterno eflere
fpiccatodalla ofleruationedi quello, ne po*
tratemerecofa alcuna maggiore dieflb.
Et tu fanciullo fârai chiamato propheta deï
lo altifiïmo, perche tu précéderai auanti a v
la faccia del Signore à preparare le uie di
quello, à dare la cognitione délia falute al
popolo fuo, ne la remiffione de peccati la
ro, per le uifeer e de la mifericordia di Id.
dio noftro,nelIe quali ci uicitb il nafeente
da alto. A" lucerea quegli,che fedeuano ne
le tenebre,& neU'ombra délia morte,per
indirizzare i piedi noftri a la uia de la pace.
Et hora câta quefta cofa del futuro uficio del
fanciullojil quale fu chiamato propheta del
lo altiflimo, ÔC piu che propheta, del quale fî
difle piu apieno in Matrheo. Et la feientia del
la falute,che dette Giouanni f u quella dottri*
naper la quale infegna al popolo conofeere
i fuoipeccati,ôc condurre à Chrifto, la quale
falute è la remiffione de peccati che uiene dal
la abbondante bonta di Iddio,la quale fecon
do il parlare Hebreo,fi chiama uifeere di mi*
fericordia,perche comprendere quefto uera
mente,è hauere la feientia délia faluteper la
quale fiamo giuftificafi,ôc faluati. Et come ef*
fa remiffione de peccati, cofi è quefta fede da
le foie Bîfecre délia mifericordia, cioè accad»
deper