N VOVO COMMENT Oét

NELLO E VANGELIO
femina.d ricço,o pouero,d fano,d infermo tare tutti quegli che fono m pericolo, ôc ch e
domandi ma è da uedere,che çofa fia da do* lo inuocano con fede. Et auuegna che lo af s •
mandare.ôc che non efca di quello che coma fetto di lddio paffi nello amore tutti gli affetti
dd il Signore,chefi domandaffe, ôc che pro* de padri terreni,conclude che molto meglj 0
meffe di darci, la fomuia délia quale cofa fi fapra,ÔC uorra dare i beni fuoi, Ôc che fieno al
contiene nella oratione dominica, ÔC è da la falute loro,à fuoi figliuoli, che nô fapp ran
chiedere con fede, perche dice, tutte le cofe no,ôc uorranno i padri terreni,onde dice ha
che uoi domanderete nella oratione creden uere à dare à tutti quegli,che fedelmente ore
dohareté. Et quello che fia da credere èpri* ranno,nonpiccioIidoni, comei parenti car
mieramente,che Chrifto réconcilia noi alpa nali, ma lo fpirito fuo, accioche fappiamo
dre lddio per la morte fua, Se impetrd à noi quefto eflere proprio de figliuoli di Iddio,ac
la remiflione di tutti ipeccatî,dipoi che lddio ciochedefiderinointuttelepreci loro foms
quoi? darci quello, che fecondo il comanda mamente lo fpirito di lddio, perche in uerita
mentOjSc promiflïone fua preghiamo. Adun niente penfano di hauere, fe prima non rices
que chiunque domanda ha, 8c chi cerca truo uerno quello dal mifericordieuole lddio.
ua. Ma come dobbiamo cercare f confideria £ c f c a c c i a u a u n o demonio, & auelo era
r iamo,che qgli che cercano una cofa perdu* m u r o l o & ^ ^ f c j ^ a * d
ta,la cercano con uno lume accefo,ÔC uanno m u t o l Q
ne con cjllo guardandop tutti glianguli del r ,
la cafa.Hora quale e il noftro lume ilquale ac In qnefto indemoniato è da offeruare la mali
cefo dobbiamo cercare i diuini beneficii,illu uolentia,ôc potentia di Satan, perche Satan e
me è non Thumana giuftitia, nô quale fanto tanto maleuole fpirito,che il giorno 8c la not
huomo fi uoglia, ma Giefu Chrifto Signore te niente altro penfa, fenon come perda del
noftro. Nô era (èfcrittodi Giouanni) quel tuttorhuomo,Scètantopotentefpirito,che
10 luce uera,ma era mandato, accioche teftifï non folamente puo fare Io huomo cieco, ôî
caffe délia luce. Et di Chrifto era luce uera,che muto,ma anchora fe diuinamente non fia im
ilumina ogni huomo che uiene nel monda pedito,uccidere Phuomo in uno momento.
Adunque ciafcuno, che accefo quefto lume, Dipoi da Paîtra parte è da offeruare, la clemê
cioè prefo Chrifto per fede,cerca,truoua, 8c tia,ôc potentia di Chrifto fopra Satan, la de?
à quello che piçchia. fi apre. Et quello che bat mentia è, che habbia mifericotdia deil'huo?
te,battelaporta,8ç col martello batte.Et qua mo tanto afflitto,ôcmiferiflimo,la potentia è
le porta adunque dobbiamo batrere.^non pa che effo feaccia Satan con la parolafua, Se lo
triarchi,d altri fanti,propriamente,ma Chri* indemoniato mutulo,ÔC cieco,come èin Mat
fto che dice,io fono la porta fe alcuno entrer theo,reftitui in modo fano, cheôcparlaua,SC
ra per me fara faluo.Et il martello ç non il cla uedeua,in modo che Satan ha inuidia, ÔC infa
more délia bocca,d la proliffita délie parole, ria,ôc chrifto ha mifericordia,ôc coftrigne Sa?
ma quel medefimo chrifto,ilquale è la porta, tanàccdere.
?1 martello ç anchora la fede in Chrifto.ôcro
ratjone,che uiene dalla fede. Et non puo efe
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«arauighomo, 8c certi di Io'
re che quello,che ora dalla fede non fia efau [° dm
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gh feaccia i demom in belze*
dito.Quello adunque che batte quefta porta
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de demom. Et altri tentando,
ôc cô quefto marrello,gli uiene aperta la por cerçauano da lui fegno da cielo.
ta celefte, Et quefta è la prima comparatione, Qui fi pongono tre ordini di huomini, i qua
per la quale fiamo ammuniti alla perfeueran. ligiudicano di quefto miracolo.Alcunidma
fig délia oratione,feguitala altra,
Ecqualdi uoi padre.fedomanderailfigli*
rauigliano, ÔC ftupifçano, ôc come èin Mat?
Jeo,diceuano.Oh non è quefto il figliuolo
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uolo panelgli dara la pietra f è fe il pefce,p - E t
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rche peruengono da quello al,
ra uno uuouo,gli porgera Io feorpionef Se £ TJT' de
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. , . r , : ôc imparano quefto Giefu efere il uero Mei*
adunque uoi effendo cattiui, fapete darea fia,percheimSid^Chr fto in quefto ufo
uoftn fighuoh, buoni doni quantomag fipTopongono,acciocheconferminoIa dot
giormete il padre noftro celefte, dara lo fpi t r i n a dello euangelio di Chrifto, che è Giefu
WQ fanto a quegli che lo riçcrueggonpj» figUuoio di Maria eflere il uero Meffia,8c SaU
uatore