N VOVO COMMENT Oét

NELLO EVANGELIO
rebbe dello auuento fuo, Se fine del fecolo,
perche penfauano infieme hauere à eflere tut
te quefte cofe,cioè che Hierufalem fi haueffe
à guaftare,ôe eflb à uenire nella gloria,ôc que
fto fnôdo hauere à finire,ôe in breue,perilche
parimentefperauano hauere à confeguire il
confortio délia gloria di Chrifto,ôc délia feli*
cita,ma il Signore, perche non era il propolî
to loro fapere del fine del mando,8c di alcu*
no certo fegno del fuo regno, niente rifpofe
di quefte cofe,ne cofa certa del tempo apun*
to délia defolatione délia citta fanta, ma ri*
fponde Se ammunifee quelle cofe, che mag*
giormente faceuano alla falute loro, Se pri*
miéramente hauereàeffere molti falfi pro*
pheti, onde bifognaua che fi guardaflino da
effijdipoi guerre,ÔC altre calamita, dalle quali
douieno eflere afflitti i ludei auanti allo ecci*
dio,accioche effi di quefto non fi turbaffino.
Dipoi iaperfequtione fopraftante à quegli,
ÔC uarie tentationi, le quali harieno à hauere
tanto da falfi frategli,quanto da falfi prophe*
ti, accioche fi inanimiffino à fopportarle, fi*
nalmente laatrocita,8cimmanita dello ecci*
dio délia citta, Se gente de ludei, accioche fi
faluaflino nel tempo,Sc tanto maggiormen*
te temeflîno Iddio, Se deteftaffino la impieta.
Et doppo quefte cofe di nuouo predica haue
re à eflere falfi chrifti,Sc falfi propheti, 8c am*
munifce,che fi guardino,dipoi il fine del feco
lo,ma non quâdo,ma quanto horrendamen
te,ôccon quanta perturbàtione di cofe non
lo afpettando gli huomini del fecolo, onde
fegue dicendo.
Guardate che alcuno non ui inganni, perche
molti uerranno nel nome mio, dicen
do io fono Chrifto, & ingannerâno molti»
Et cofi è qui come fe dica,lafciate di doman*
dare dello auuento mio, Se fine delfecolo,ôc
maffimamente quando quefte cofehabbino
à eflere» Auanti à quefte uerrâno cofe che piu
fi fa per uoi di fapere, primieramente adunqj
fappiate,chedoppolapartita mia ueranno
molti nel nome mio,i quali diranno di fe io
fono Chrifto,ÔC feduranno affai, guardateui
adunq? da quefti,accioche alcuno di effi non
uifeduca, acciochelafciandomenon feguia
te eflbjil che auuerra à quefti feueri Iudei,co*
me predifti loro,perche non uolendo riceue
re me,che uenni nel nome del padre,merita*
no cafeare in quella cecita, che riceuino uno
altro che uenga nel nomefuoproprio. Et
auuegna che il nome ôc Tuficio di Chrifto fia
liberare il popolo dalla tirânide de cattiui,Sc
gouernare felicemente,moItifi predicorno à
ludei colnome di Chrifto hauere à effere libe
ratori del popolo,& faluatori,i qu ali b e n ,
non perfuadeflino quefto à tutto il pop 0j
nondimeno ne feduffono molti^omepre^'
fe Chrifto.Perche Iofepho nel libro dell a a? f
quita,tratta di uno certo Theuda rnago \uJ*
le,amminiftrando le cofe de ludei Cafpj 0 r !do,haueuaperfuafo
al popolo che piglia^
le loro faculta ufeiflino al Giordano, il
le promeffe alla parola fua hauerfi à'diuiie'
re,il quale finalmente prefo da Fado g$f*
tagliata la te fta, ammazzati alcuni altri che
erano feco. Et non è dubbio quefto efiere
quel Theuda, del quale fa mentione Gaaiaj
liel ne gli atti Cap. y. Dipoi feriue effo Iofb
pho tutta la prouincia.effere ftata ripiena
ladronijSC di magi, che feduceuano il popo*
lo,Sc per i magi intende,quegli che fi uolieno
fpacciareper propheti. Etdi nuouo famtn?
tione di uno falfo propheta Egittio, delqu a$
le feriue nel libro de bello Iudaico,che arro*
gatafi la opinione di propheta,côgregd quali
trenta mila, i quali conducendo dal deferto
nel môte de gli oliui fi sforzd di pigliare Hie*
rufalem,ma furno oppreffati da Felice allho?
raPrefidente.Et quefto Egittio effendo prefo
Paulo non era anchora morto,auuegna che
il Tribuno domâdaffe Paulo feeffo era queb
lo Egittio,che auanti à que giorni haueua eç*
citato tumulto. Et cofi da tali fu ingannato il
popolo de ludei, i quali tutri mquanto che
prometteuano la Iiberta,8c falute al popolo,
intanto fi confermorno effere Chrifti, inten*
dédo di quelMeflîapromeflb nelle feritrure.
Pero che uoi hauete à udire guerre, &ro.
mori di guerre, guardate che uoi nonui
turbiate,percio che bifbgna che tutte le ca
fe fieno fatte.
Prima ammuni che fi guardaflino da falfi pro
pheti,ôe falfi chriftiani, hora accioche non ii
perturbaffino piu del douere,per gli fpeffi, &
horrenditumulti,ôefeditioni délie quali hv
ueua à effere agitata la gente de ludei, prima
che fuffe del tutto difperfa, ÔC cofi auuertifce
di quefte cofe, ôc comanda, che di qui niente
fi fpauentino,indubitatamente perche uole<
ua faluare i credenti in effo, accioche da effi
non fuflïno offefi, i quali tumulti, feditioni,
guerre, peftilentie, ôc fami, poco doppo cof
minciorno precipuamente fotto il Prefiden*
te Cumano,che era fucceduto à TyberioAlef
fandro.Nel quale tempo nacque uno tumul'
to,nel quale furno numerati piu di uenti mit
la morti . Dipoi feguitorno altro tumul'
to fra i ludei, Se Samaritani con moite ftrage
di huominijôC'disfattione di luoghi,durando
tali tumulti,ôc uccifioni infino alla ultima dif,
fattione,