N VOVO COMMENT Oét

. NELLO EVANGELIO »
niente di grande fentendo di fe ftefli, come è no dirfi felici,ô* effere laudati fenô nel Si g n o
di Dauid,nel fecôdo de Re Cap.*. Auilerom re, ôc non in fe ftefli, ma lddio effere magni mi piu di quefto, ÔC faro humile ne gli oechi fieato 'n effi.
miei ôCc.Et neffuno certamête puo eflere del p e r ch e mi fece cofe grandi,quelIo che è nn popolo dilddio,che non fia baflb,ôcpouero tente,& fanto il nome fuo. P
difpirito.ôc ueramente humile. Ma quale fu .
la humilta della fanta madré di lddio f Era ue Et qui fono da uedere trC cofe, aoe quali fe,
ramente piena di fpirito, abietta negliocchi no le cofe grandi dilddio, quale la potenti,
carnali, picciola del tutto, diffidando di fe, * quello,ôc quale c il nome fuo fanto.Gran*
niente di grande fentendo di fe,ne attribuiua di,ôc magne fono certamête quefte cofe.cioè
àfe alcunacofa,matuttoàlddio.Erquefta è che il uerbo dilddio fie fatto carne in effa,fic
quella neceflaria humilta de credenti,ôe uera
u e f t
1 ° certamente per i miferi,ÔC impii^ccio
pouerra.Et cofi piena di taie humilta predica chefifaceffino ueramente pii, «cfelici, ôc chc
la ineffabile benignita di lddio, che fi degnaf* concepe ôc parton quello,che era la efpctta*
fe di pigliarla per tanta madré da quefto che
t , o n € d c l I c
genti,ÔC nelquale fi douieno bene
rifguardaffe à efla abietta,8c ancilla. Cioè che dire,& che anchora reftaffi uergin e,ôc tutte li
reneffe in modo conto di efla,che tutte le gen
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cofe.Della potentia fua fi ha di fopra, do
ri l'haueffino à predicare beata,ôc ueramente
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dice.Non fara impoffibile ôcc. Medefirna*
la chiamano beata tutti quegli,che conofca*
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n»«ite