Grafico 6.22: Paesi <strong>di</strong> origine delle madri straniere nella provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, confronto 2005-2006 (% nati con citta<strong>di</strong>nanza straniera per paese <strong>di</strong> provenienza)% nati con citta<strong>di</strong>nanza straniera per paese <strong>di</strong> provenienzaM AROCCOM OLDOVAROM ANIANIGERIAALBANIACINATUNISIAUCRAINAPAKISTANSERBIA E M ONTENEGROALGERIAFILIPPINECAM ERUNBOSNIA-ERZEGOVINA% 2006% 20050.0 5.0 10.0 15.0 20.06.7.4 L’epoca <strong>di</strong> effettuazione della prima visita e servizi <strong>di</strong> accessoSecondo i dati regionali, i comportamenti <strong>di</strong> italiane e straniere sono molto <strong>di</strong>versi:♦ il 43,2% delle donne straniere, contro il 68,2% delle italiane, effettuano il primocontrollo entro la 8° settimana <strong>di</strong> età gestazionale♦ il 29,3% delle straniere lo effettua dopo la 12° settimana, contro il 10,1% delleitaliane♦ più della metà delle donne straniere sceglie il periodo tra la 8° e la 12° settimana <strong>di</strong>età gestazionale per la prima visita in gravidanza♦ ci sono ancora donne che non ricorrono a visite per tutta la gravidanza: lo 0,5%delle italiane e l’1,8% delle straniere.La spiegazione <strong>di</strong> tali evidenti <strong>di</strong>fferenti comportamenti è da attribuire senz’altro ai <strong>di</strong>versicostumi, e alla <strong>di</strong>versa composizione delle varie nazionalità nelle aree della regione, ma anchealla carente informazione sui servizi <strong>di</strong>sponibili.Se si esaminano i servizi utilizzati, si evidenzia che il 77,9% delle straniere si affida ai servizipubblici, <strong>di</strong> cui ben il 64,4% è rappresentato dal consultorio del territorio <strong>di</strong> riferimento, mentrele donne italiane ricorrono al ginecologo privato nel 78,3% dei casi.6.7.5 Gli aborti spontaneiTabella 6.28: Aborti spontanei in provincia, 2003 - 2006, per citta<strong>di</strong>nanzaAnno italiane straniere totale % straniere2003 457 22 479 4,592004 476 22 498 4,422005 446 84 530 15,852006 444 111 555 20,00La tabella mostra gli aborti spontanei effettuati nelle strutture provinciali, nel periodo dal 2003al 2006. L’andamento incrementale può essere spiegato con l’aumentare del flusso migratorio.145
Tabella 6.29: Esiti <strong>di</strong> gravidanze, per citta<strong>di</strong>nanza, anno 2006, provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>Donne italiane Donne stranierev.a. % v.a. %Parti 2.112 82,63 430 79,50Aborti spontanei 444 17,37 111 20,50Totale gravidanze 2.556 100,00 541 100,00Il confronto tra numero totale <strong>di</strong> gravidanze (IVG escluse) e aborti spontanei, mostra un<strong>di</strong>fferenziale tra donne italiane e donne straniere.Il sintesi, la donna straniera ha un 20,5% <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> aborto spontaneo, rispetto al 17,4%delle donne italiane. La <strong>di</strong>fferenza non è particolarmente marcata, ma è comunque un dato sucui è opportuno vigilare.A livello regionale, gli altri in<strong>di</strong>catori più interessanti per evidenziare un rischio aggiuntivo perla salute della madre e del bambino non mostrano <strong>di</strong>fferenze per ciò che riguarda: i ricoveri ingravidanza, la durata della gravidanza, le modalità del parto, il peso neonatale.6.7.6 Le indagini prenataliTabella 6.30: Effettuazione <strong>di</strong> almeno un’indagine prenatale, secondo l’età e la citta<strong>di</strong>nanzadella madreCitta<strong>di</strong>nanza 35 anni TotaleItaliane 24,6% 65,5% 35,2%Straniere 4,3% 25,5% 6,5%Totale 19,2% 61,4% 28,5%Fonte: Banca dati CEDAP Emilia-Romagna, 2006Ci sono importanti <strong>di</strong>fferenze tra le donne italiane e le donne straniere, nella effettuazione <strong>di</strong>indagini prenatali, sia tra donne con un’età inferiore a 35 anni, che superiore.È evidente che la consapevolezza <strong>di</strong> poter prevenire nascite <strong>di</strong> bambini con patologia<strong>di</strong>agnosticabile in utero appartiene soprattutto alla cultura delle donne occidentali. Nonabbiamo dati che ci evidenzino <strong>di</strong>fferenze nella patologia cromosomica del neonato, come peresempio le trisomie 21 e 18 che oggi, grazie proprio alle indagini prenatali e all’abortoterapeutico, si sono molto ridotte. Tuttavia, osservando questi dati, si può ipotizzare chel’opportunità offerta dall’aborto terapeutico non sia conosciuta dalle donne straniere comepossibilità per evitare la nascita <strong>di</strong> bambini con anomalie cromosomiche o altro.6.7.7 Le interruzioni volontarie <strong>di</strong> gravidanzaLa tabella mostra il ricorso all’IVG delle donne italiane, che, considerando i valori assoluti, èsostanzialmente stabile negli anni considerati. Le IVG delle donne straniere mostrano unincremento notevole, in<strong>di</strong>cativo dell’aumento della popolazione immigrata sul nostro territorio.Tabella 6.31: Interruzione volontaria <strong>di</strong> gravidanza nelle strutture sanitarie ferraresi, da parte<strong>di</strong> donne italiane e straniere, anni 2003-2006Anno italiana straniera totale % straniere2003 590 81 671 12,12004 619 124 743 16,72005 577 248 825 30,12006 548 294 842 34,9Fonte: Banca dati SDO, <strong>Azienda</strong> <strong>USL</strong> <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>Nell’anno 2006 le IVG effettuate su donne straniere hanno rappresentato il 34,9%, più <strong>di</strong> unterzo <strong>di</strong> tutte le IVG. Il confronto <strong>di</strong> questo dato con quello dei parti delle donne straniere, parial 16,9% (dato provinciale) nello stesso anno, porta ad affermare che il ricorso all’abortovolontario è una pratica utilizzata in modo molto superiore dalle donne straniere rispetto alleitaliane.146
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