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Profilo di comunità - Azienda USL di Ferrara

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Tabella 3.3: Gli occupati “precari” e a tempo parziale dal 2000 al 2006, in valori assolutiOccupati a tempo determinato(migliaia)Occupati a tempo parziale(migliaia)Anni Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale2000 8,4 8,7 17,3 2,0 8,9 11,72001 7,9 9,4 17,8 2,1 9,3 12,32002 9,2 9,3 18,8 2,4 10,0 13,22003 8,0 12,0 20,5 2,6 9,9 13,22004 10,3 12,8 23,4 2,8 15,3 19,12005 8,8 11,8 20,6 2,5 16,8 19,72006 12,2 13,3 25,7 2,2 15,8 18,8Var.%2000-2006 45,5 52,6 48,2 10,4 77,2 60,8Tabella 3.4: Gli occupati “precari” e a tempo parziale dal 2000 al 2006, in percentualeQuota % occupati a tempodeterminato sul totale occupatiQuota % occupati a tempoparziale sul totale occupatiAnni Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale2000 9,6 14,3 11,7 2,3 14,6 7,92001 9,2 16,0 12,2 2,4 15,7 8,42002 10,2 15,5 12,5 2,7 16,7 8,82003 8,9 17,6 12,9 2,9 14,5 8,32004 11,6 18,3 14,8 3,2 21,8 12,12005 10,2 17,1 13,3 2,9 24,4 12,72006 14,3 19,9 16,9 2,6 23,5 12,4Fonte: nostra elaborazione su dati Istat e RERPassiamo ora ad analizzare uno degli aspetti caratterizzanti del mercato del lavoro nell’ultimodecennio: le forme “atipiche” del lavoro, <strong>di</strong>verse dalla “tra<strong>di</strong>zionale” occupazione a tempoindeterminato. Vedremo in particolare due forme <strong>di</strong> lavoro “atipiche”: le varie formecontrattuali temporanee, cioè a tempo determinato, e le forme <strong>di</strong> lavoro a tempo parziale.Non prenderemo in esame le forme <strong>di</strong> lavoro cosiddetto “parasubor<strong>di</strong>nato” (per le qualiesistono dati solo a partire dal 2004), le quali, per quanto si situino giuri<strong>di</strong>camente nell’areadel lavoro autonomo, sono <strong>di</strong> fatto forme mascherate <strong>di</strong> lavoro alle <strong>di</strong>pendenze precario.Dal 2000 al 2006 gli occupati a tempo determinato sono aumentati <strong>di</strong> quasi il 50%, passandodai 17.300 del 2000 ai quasi 26mila del 2006. Questo aumento è stato particolarmentesostenuto per le donne (+52,6%). Anche gli occupati part-time sono molto aumentati,passando dagli 11.700 del 2000 ai quasi 19mila del 2006. Anche in questo caso l’aumento èstato particolarmente forte per le donne (+77,2%). In termini <strong>di</strong> quota relativa degli occupati atempo determinato sul totale degli occupati, la quota <strong>di</strong> lavoratori con contratti temporanei èandata progressivamente aumentando nel periodo considerato, passando da 11,7% del 2000 a16,9% del 2006. Oggi, in provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, un lavoratore su sei è precario. Se consideriamosolo le donne, poi, è precaria una lavoratrice su cinque (19,9%). Anche la quota percentuale <strong>di</strong>lavoratori part-time è molto aumentata, passando dal 7,9% del 2000 al 12,4% del 2006. Ilfenomeno del lavoro a tempo parziale è fortemente caratterizzato in senso femminile: il 23,5%delle lavoratrici lavora a tempo parziale. Se da un lato quin<strong>di</strong>, come visto sopra, l’ultimodecennio ha visto un sempre crescente accesso al lavoro da parte delle donne, ciò si è moltodeclinato nel senso del lavoro precario e in modo massiccio del part-time, con un modello <strong>di</strong>accesso ancora parziale e fortemente con<strong>di</strong>zionato dagli impegni familiari (cura dei figli e dellacasa, cura <strong>di</strong> familiari non autosufficienti, ecc.), evidentemente ancor oggi delegati in largamisura alle donne.Quale considerazione conclusiva, si possono senz’altro riportare le parole che compaiono nellaautorevole analisi dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro 42 : “la flessibilità dellavoro [è] notevolmente cresciuta in provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> con un esito, in termini <strong>di</strong> occupati42 Il mercato del lavoro in provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, Rapporto 2006, n.1, a cura dell’Osservatorio sul mercato del lavorodella provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>57

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