Dominio 2: Gli stili <strong>di</strong> vita e i comportamenti a rischio2.1 Gli stili <strong>di</strong> vita e i fattori <strong>di</strong> rischio per la salute: i dati dell’indagine“In linea con la salute 2” (2008)Nell’ambito della salute, con l’espressione “stili <strong>di</strong> vita”, si intendono quei comportamentiabituali delle persone che possono avere influenze (positive o negative) sulla salute e sullaqualità <strong>di</strong> vita del singolo e della collettività. Va sottolineato che, insieme alle abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita,sono importanti altri aspetti della vita delle persone, in primo luogo le con<strong>di</strong>zioni complessivenelle quali si vive: fisiche, psicologiche, economiche, culturali, relazionali.L’interesse verso gli stili <strong>di</strong> vita è motivato da due considerazioni: in primo luogo, all’interno <strong>di</strong>queste abitu<strong>di</strong>ni si manifestano e agiscono gran parte dei fattori <strong>di</strong> rischio per le malattiecroniche; in secondo luogo, i fattori <strong>di</strong> rischio collegati alle abitu<strong>di</strong>ni sono mo<strong>di</strong>ficabili.I dati qui presentati sugli stili <strong>di</strong> vita (sedentarietà, abitu<strong>di</strong>ne al fumo, obesità e sovrappeso,abitu<strong>di</strong>ni alimentari, consumo <strong>di</strong> alcol) e su alcuni fattori <strong>di</strong> rischio per la salute (ipertensione eipercolesterolemia) sono ricavati dall’indagine “In linea sulla salute 2”, un’indagine campionariasulla popolazione adulta ferrarese da noi effettuata me<strong>di</strong>ante rilevazione telefonica tra gennaioe marzo 2008. La ricerca ha fatto seguito alla positiva esperienza avviata per la prima volta nel2005, con la prima e<strong>di</strong>zione dell’indagine “In linea con la salute” 1 .2.1.1 Perché indagare sugli stili <strong>di</strong> vita della popolazione e sui fattori <strong>di</strong> rischio per le malattiecronico-degenerative?“I dati sui fattori <strong>di</strong> rischio per le malattie cronico-degenerative sono cruciali per pre<strong>di</strong>re ilfuturo carico <strong>di</strong> malattia nella popolazione e per identificare i possibili interventi per ridurlo 2 ”.Gran parte del peso <strong>di</strong> malattia è dovuto alle patologie croniche, che comprendono malattiecar<strong>di</strong>ovascolari, cancro, <strong>di</strong>sturbi mentali, <strong>di</strong>abete, malattie respiratorie croniche e muscoloscheletriche.Le malattie car<strong>di</strong>ovascolari sono la prima causa <strong>di</strong> morte: tra le più frequenti sono comprese lacar<strong>di</strong>opatia ischemica, tra cui l’infarto acuto del miocar<strong>di</strong>o e l’angina pectoris, e le malattiecerebrovascolari, fra cui l’ictus ischemico ed emorragico.Dopo le malattie car<strong>di</strong>ovascolari, i tumori rappresentano la seconda causa <strong>di</strong> morte.Le malattie respiratorie (bronchite cronica e asma, in particolare) interessano larghi strati dellapopolazione, comprese le fasce <strong>di</strong> età più giovani e sono causa <strong>di</strong> mortalità prematura, conelevati costi sociosanitari ed economici. Nonostante i progressi della terapia, rappresentano pernumerosità la terza causa <strong>di</strong> morte in Italia.In Europa l’86% dei decessi è dovuto all’insieme delle malattie croniche in<strong>di</strong>cate all’inizio.Il progre<strong>di</strong>re delle conoscenze ha permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rischio e determinanti<strong>di</strong> questa patologia: pochi fattori <strong>di</strong> rischio sono associati a questo vasto gruppo <strong>di</strong> malattie.In Europa 5 milioni <strong>di</strong> decessi e quasi il 60% del carico <strong>di</strong> malattia (in DALYs 3 ) sono causati dasette fattori <strong>di</strong> rischio principali (i 7 big-killer), tutti evitabili:• Ipertensione (13%)• Tabagismo (12%)• Alcol (10%)• Eccesso <strong>di</strong> colesterolo (9%)• Sovrappeso (8%)• Scarso consumo <strong>di</strong> frutta e verdura (5%)• Inattività fisica (4%).Anche il <strong>di</strong>abete è riconosciuto tra i fattori <strong>di</strong> rischio principali, nonostante sia stato esclusonella valutazione appena riportata.I fattori <strong>di</strong> rischio sono gli stessi in tutta Europa, sebbene l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> classificazione possavariare da un Paese all’altro.Ciascuna delle principali malattie croniche è associata a due o più fattori <strong>di</strong> rischio. Inoltre permolti in<strong>di</strong>vidui, soprattutto se socialmente svantaggiati, i fattori <strong>di</strong> rischio si accumulano e1 A.De Togni, P.Pasetti (2005), In linea con la salute, <strong>Azienda</strong> Usl <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>2 Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della Sanità “The SuRF Report-2”3 DALYs: acronimo inglese che sta per anni <strong>di</strong> vita in salute persi per <strong>di</strong>sabilità o morte prematura.27
spesso si moltiplicano. Infatti, i fattori <strong>di</strong> rischio per le malattie croniche, quando sono presentiin più <strong>di</strong> uno, hanno un’azione moltiplicativa nel determinare il rischio <strong>di</strong> malattia.Azioni finalizzate alla prevenzione delle malattie croniche richiedono dunque interventi suifattori <strong>di</strong> rischio, mirati alla situazione epidemiologica locale. Molte informazioni sono <strong>di</strong>sponibilisui fattori <strong>di</strong> rischio per le malattie croniche, ma non a livello locale; va tenuto presente cheabitu<strong>di</strong>ni e comportamenti nelle <strong>di</strong>verse aree geografiche del nostro paese sono fortemente<strong>di</strong>fferenziati e possono determinare <strong>di</strong>fferenze importanti nella <strong>di</strong>stribuzione dei fattori <strong>di</strong>rischio.Informazioni locali sono dunque in<strong>di</strong>spensabili per valutare le priorità sulle quali intervenire,per programmare interventi mirati <strong>di</strong> promozione della salute sui fattori <strong>di</strong> rischio per questemalattie e, successivamente, per valutare la reale efficacia nel tempo degli interventieffettuati. Informazioni sulle abitu<strong>di</strong>ni si possono raccogliere solo con indagini ad hoc, maicondotte prima sulla popolazione della provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>. Per questo è stata realizzata neiprimi mesi del 2008, dopo la positiva esperienza della prima “e<strong>di</strong>zione” dell’indagine nel 2005,l’indagine "In linea con la salute 2", con l’obiettivo primario <strong>di</strong> conoscere la prevalenza deifattori <strong>di</strong> rischio car<strong>di</strong>ovascolare nelle abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita dei ferraresi.2.1.2 Sedentarietà e attività fisicaL’espressione “attività fisica” è un’espressione dai contenuti molto ampi: essa comprende ogniattività che coinvolge l’uso del corpo per il suo espletamento e si riferisce a tutti i movimentiche producono un <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o energetico.Quando <strong>di</strong>ciamo “attività fisica” non dobbiamo pensare a un sinonimo <strong>di</strong> “attività sportiva”,questa precisazione è in<strong>di</strong>spensabile per chiarire che per fare attività fisica non è in<strong>di</strong>spensabileimpegnarsi in attività “sportive”. È invece importante il tempo de<strong>di</strong>cato all’attività fisica e laregolarità con la quale viene praticata.I benefici per la salute indotti da un’attività svolta con regolarità sono noti: l’esercizio fisicoregolare svolge, infatti, un ruolo protettivo rispetto a numerose e frequenti malattie(car<strong>di</strong>opatie ischemiche, ipertensione, <strong>di</strong>abete, obesità e malattie osteo-articolari). Ha inoltreuna ricaduta positiva sull’umore e sui livelli in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> autostima. La tendenza allasedentarietà è tuttavia in crescita nei paesi sviluppati, a causa del consolidarsi <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita econ<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro in cui lo sforzo fisico e il movimento sono sempre meno necessari e <strong>di</strong>conseguenza meno praticati. Dal punto <strong>di</strong> vista della salute, non svolgere alcun esercizio fisicoregolare costituisce dunque un fattore <strong>di</strong> rischio, che secondo gli attuali orientamentiepidemiologici è <strong>di</strong> grande rilevanza. Riportiamo qui sinteticamente alcune risposte ricavatedall’indagine sulla sedentarietà, declinate secondo tre <strong>di</strong>fferenti aspetti: lavoro sedentario (inquesto caso le percentuali sono calcolate soltanto su coloro che svolgono un’attivitàlavorativa), negli ultimi 30 giorni assenza totale <strong>di</strong> attività fisica moderata (cioè fino al punto <strong>di</strong>sudare un po’) e infine l’assenza totale <strong>di</strong> attività fisica “intensa” (mo<strong>di</strong>fica del ritmo delrespiro, come nel caso dell’attività sportiva intensa o a livello agonistico).Tabella 2.1: Persone con: lavoro sedentario, attività fisica moderata, attività fisica intensaFemmine Maschi Totale In linea - 2005Lavoro sedentario (solo lavoratori) 4 51,5 45,1 48,0Nessuna attività moderata 35,8 51,5 43,4 51,6Nessuna attività intensa 81,0 76,3 78,7 71,4Tra i soli lavoratori, quasi la metà (48%) svolge un’attività lavorativa sedentaria, in cui staprevalentemente seduto. Sono soprattutto donne (51,5%). Il 43,4% del campione non svolgealcuna attività fisica moderata (sono soprattutto gli uomini, nel 51,5% dei casi).Il dato è abbastanza migliorato rispetto alla precedente indagine (del 2005), quando questaquota si attestava al 51,6%. Il 78,7% non svolge nessuna attività <strong>di</strong> tipo intenso (era il 71,4%nel 2005).4 In questo caso le percentuali sono state calcolate soltanto su chi ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> svolgere un’attività lavorativa.28
- Page 1 and 2: ConferenzaTerritoriale SocialeSanit
- Page 3 and 4: Profilo di salute-benessere della p
- Page 5 and 6: PresentazioneIl “Profilo di Comun
- Page 7 and 8: - ad una bassa propensione alla att
- Page 10 and 11: Dominio 1: Quadro socio-demografico
- Page 12 and 13: Tabella 1.2: La struttura per età
- Page 14 and 15: 1.2 Le piramidi delle età nei tre
- Page 16 and 17: Padre + figli 972 377 504 1.853 1,3
- Page 18 and 19: Sud-Est (con valori sulla media pro
- Page 20 and 21: verosimilmente più dovuto al movim
- Page 22 and 23: Tabella 1.11: Prime 10 cause di mor
- Page 24 and 25: classi di età: il tumore del polmo
- Page 26: ConclusioniNei vent’anni trascors
- Page 31 and 32: internazionale delle malattie ICD-X
- Page 33 and 34: Grafico 2.6: Abitudine al fumo di t
- Page 35 and 36: Grafico 2.7: Quota % di obesi, sovr
- Page 37 and 38: cerebrovascolari 8 . L’alcol ad a
- Page 39 and 40: Grafico 2.9: Bevitori fuori pasto e
- Page 41 and 42: 2.2 I comportamenti a rischio2.2.1
- Page 43 and 44: Il numero di residenti che afferisc
- Page 45 and 46: Dall’indagine regionale PASSI 200
- Page 47 and 48: Grafico 2.15: Quota % di persone ch
- Page 49 and 50: attribuibili non significa consider
- Page 51 and 52: Tabella 2.18: I sette più importan
- Page 54 and 55: Dominio 3: Lavoro e salute3.1 Occup
- Page 56 and 57: Grafico 3.3: Occupati e persone in
- Page 58 and 59: Tabella 3.3: Gli occupati “precar
- Page 60 and 61: Grafico 3.8: Quota % occupati a tem
- Page 62 and 63: tutti e sei i comuni del Distretto
- Page 64 and 65: Come appare evidente anche dal graf
- Page 66 and 67: Lagosanto e Argenta), mentre gli al
- Page 68 and 69: Tabella 3.11: Infortuni sul lavoro
- Page 70 and 71: ealtà incidenti stradali, che acca
- Page 72 and 73: 3.4 Lavoro e salute“La sicurezza
- Page 74 and 75: Si tratta in definitiva di una ques
- Page 76: ConclusioniIl tasso di disoccupazio
- Page 79 and 80:
A titolo di confronto, in Italia il
- Page 81 and 82:
spostarsi con i mezzi pubblici). Le
- Page 83 and 84:
Tabella 4.5: Occupazione delle abit
- Page 85 and 86:
• La dimensione delle abitazioniT
- Page 87 and 88:
Grafico 4.6: Numero procedure di sf
- Page 89 and 90:
Migliaro 37 37 0 871 4,25Ostellato
- Page 91 and 92:
Grafico 4.8: Richiedenti di alloggi
- Page 93 and 94:
ConclusioniL’abitazione rappresen
- Page 95 and 96:
“Passi” è in età 18-69 anni e
- Page 97 and 98:
salute 80 , che sintetizza, per cia
- Page 99 and 100:
5.2.2 Stima della disabilità nella
- Page 101 and 102:
Tabella 5.5: Tipo di disabilità, d
- Page 103 and 104:
Uno sguardo alla disabilità a part
- Page 105 and 106:
Tabella 5.10: Proporzione di person
- Page 107 and 108:
numero di disabili nella scuola sec
- Page 109 and 110:
I casi totali sono 257, di cui 31 s
- Page 111 and 112:
Da lunghi anni Ferrara registra cos
- Page 113 and 114:
classificazione, “disabilità”
- Page 115 and 116:
dell’incremento delle presenze st
- Page 117 and 118:
Altro dato interessante che si può
- Page 119 and 120:
Distretto Sud-EstGli stranieri resi
- Page 121 and 122:
Tabella 6.3: Struttura per età nei
- Page 123 and 124:
Grafico 6.8: Iscritti alle liste di
- Page 125 and 126:
ispetto all’effettiva domanda di
- Page 127 and 128:
Tabella 6.9: Infortuni di stranieri
- Page 129 and 130:
• nella prima classe della scuola
- Page 131 and 132:
6.3.4 Le presenze nella scuola supe
- Page 133 and 134:
femminile consistente ed una progre
- Page 135 and 136:
In base alle disposizioni del Minis
- Page 137 and 138:
I ricoveri per nazionalità dei paz
- Page 139 and 140:
12 CAMERUN 14 16 29 27 52 43 181 20
- Page 141 and 142:
• è interessante notare il decre
- Page 143 and 144:
dei ricoveri ospedalieri in età 0-
- Page 145 and 146:
6.7.2 L’età delle donne al momen
- Page 147 and 148:
Tabella 6.29: Esiti di gravidanze,
- Page 149 and 150:
Nell’anno 2006 i parti di donne s
- Page 151 and 152:
ovviamente, la realtà urbana del c
- Page 153 and 154:
Grafico 7.3: Tassi di non conseguim
- Page 155 and 156:
È nota dai dati di letteratura l
- Page 157 and 158:
scuola, le bocciature sono concentr
- Page 159 and 160:
Grafico 7.6: Tasso di bocciatura pe
- Page 161 and 162:
Gli alunni ripetenti nella scuola s
- Page 163 and 164:
con un più alto capitale culturale
- Page 165 and 166:
2018161412108642038120-2 3-5 6-10 1
- Page 167 and 168:
maltrattamento. Soltanto in una sec
- Page 169 and 170:
Tabella 8.6: Tipi di violenza femmi