Grafico 3.3: Occupati e persone in cerca <strong>di</strong> occupazione – 1995 - 2006165160Occupati1551501451401351995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006OccupatiIn cerca <strong>di</strong> occupazione2015105-In cerca <strong>di</strong> occupazioneA fronte del leggero incremento del numero <strong>di</strong> persone occupate (aumentate, però, in modosostenuto dal 2002 al 2004), possiamo osservare nello stesso periodo una complementare,netta <strong>di</strong>minuzione delle persone in cerca <strong>di</strong> occupazione, che passano dalle 16.000 del 1995alle 9.000 del 2006 (-43,8%). Se osserviamo il grafico 3.3, risulta molto evidente l’andamentoopposto delle due grandezze.Grafico 3.4: Non forze <strong>di</strong> lavoro, in età 15 anni e oltre (in migliaia)1101009080706050401995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006MaschiFemmineSe, nel corso dei do<strong>di</strong>ci anni considerati, abbiamo assistito ad una leggera <strong>di</strong>minuzione dellapopolazione occupata (con un aumento però negli anni dal 2001 al 2004), accompagnata dauna <strong>di</strong>minuzione della popolazione in cerca <strong>di</strong> occupazione, è rimasta pressoché costante(+0,8%) quella “fetta” <strong>di</strong> popolazione (<strong>di</strong> 15 anni e oltre) che non partecipa <strong>di</strong>rettamente almercato del lavoro: le cosiddette “non forze <strong>di</strong> lavoro”, cioè le persone ritirate dal lavoro, glistudenti e tutti coloro che non ricercano o non sono interessati a un’occupazione.Anche in questo caso si assiste a comportamenti opposti per maschi e femmine: mentre perqueste ultime le “non forze <strong>di</strong> lavoro” sono nettamente <strong>di</strong>minuite (-5,1%), confermando cosìl’impressione <strong>di</strong> un accesso al lavoro da parte delle donne costantemente crescente, perquanto riguarda i maschi le “non forze <strong>di</strong> lavoro” sono aumentate (+11,3%).3.1.2 Tassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione in provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, in Emilia-Romagna e in ItaliaPer contestualizzare l’andamento della <strong>di</strong>soccupazione nella provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> nell’ambito piùvasto delle realtà, rispettivamente regionale e nazionale, abbiamo calcolato i relativi tassi <strong>di</strong><strong>di</strong>soccupazione 41 , nel periodo dal 1995 al 2006.41 Tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione = Persone in cerca <strong>di</strong> occupazione/Forze <strong>di</strong> lavoro55
Tabella 3.2: Tassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione (1995-2006) confronto <strong>Ferrara</strong>, RER, ItaliaAnni Provincia <strong>di</strong> Provincia <strong>di</strong> Provincia <strong>di</strong> Emilia-Romagna Italia<strong>Ferrara</strong> -Maschi<strong>Ferrara</strong> -Femmine<strong>Ferrara</strong> – Totale1995 7,2 13,2 9,6 5,9 11,61996 6,5 16,7 10 5,4 11,61997 4,3 14,5 8,6 5,8 11,71998 4,5 12,9 8,2 5,4 11,81999 5,6 11,4 8,2 4,5 11,42000 4,4 8,8 6,3 4,0 10,62001 5,4 9,1 7,0 3,8 9,52002 3,0 11,0 6,4 3,3 92003 2,0 6,2 3,9 3,1 8,72004 3,1 5,7 4,3 3,7 8,12005 4,5 7,4 5,8 3,8 7,72006 4,3 7,1 5,5 3,4 6,8Fonte: Istat, Regione Emilia-RomagnaGrafico 3.5: Tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione (x 100), 1993-200614121086420199519961997199819992000200120022003200420052006Provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> Emilia-Romagna ItaliaFonte: Istat, Regione Emilia-RomagnaCome si può osservare dalla tabella e dal relativo grafico il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, ovvero laquota <strong>di</strong> persone alla ricerca attiva <strong>di</strong> un’occupazione rapportata al totale delle forze <strong>di</strong> lavoro,per la provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> esprime, dal 1995 in poi, un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza più basso rispettoal dato nazionale, ma costantemente più alto (me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong> due punti percentuali) rispetto aldato regionale. Per quanto riguarda la tendenza temporale, il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione è statodal 1995 al 2006 in costante <strong>di</strong>minuzione in tutti gli ambiti territoriali qui considerati, anche setale <strong>di</strong>minuzione è stata particolarmente sostenuta per la provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, pur se con fasialterne nel corso del periodo. Per la provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione si è quasi<strong>di</strong>mezzato, passando dal 9,6% del 1995 al 5,5% del 2006. Una <strong>di</strong>minuzione molto forte deltasso si è avuta nel 2003, riconducibile ai due eventi <strong>di</strong> quell’anno <strong>di</strong> cui si è già detto(regolarizzazione degli immigrati irregolari ed entrata in vigore della Legge 30 sul mercato dellavoro). Va notato, per tutto il periodo considerato, il forte <strong>di</strong>fferenziale costantementepresente tra il tasso maschile e il tasso femminile: quest’ultimo è sistematicamente piùelevato, raggiungendo nel 1997 un valore triplo rispetto al tasso maschile. Il <strong>di</strong>fferenziale tra itassi maschili e femminili sembra, tuttavia, essersi ridotto negli ultimi due anni (2005 e 2006).L’Emilia-Romagna, che presenta per tutto il periodo valori del tasso sistematicamente più bassirispetto a <strong>Ferrara</strong> (sempre compresi tra 3 e 6, e oggi al limite <strong>di</strong> un livello “fisiologico” <strong>di</strong><strong>di</strong>soccupazione), ha conosciuto anch’essa una <strong>di</strong>minuzione, seppure assai meno marcata (dal5,9 del 1995 al 3,4 del 2006).56
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