Grafico 2.13: Rapporto <strong>di</strong> pericolosità degli incidenti dal ’94 al 2006 (morti/morti+feriti),confronto tra <strong>Ferrara</strong> e Aree vaste regionali4,54,0numero <strong>di</strong> morti ogni 100 infortunati stradali3,53,02,52,01,51,00,5<strong>Ferrara</strong>Area Vasta RomagnaEmilia-Romagna0,01994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006Uso dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezzaL’uso delle cinture e dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza per i bambini costituisce un intervento tantoefficace quanto trascurato. Sono state condotte due campagne <strong>di</strong> rilevazione, nel 2005 e nel2007, presso <strong>di</strong>versi comuni della provincia.Complessivamente i risultati non sono confortanti. Le indagini sulle strade ferraresi hannoevidenziato lo scarso uso dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> ritenuta per i bambini (dal 27% allacciatocorrettamente si è passati al 47%, che rimane largamente insufficiente).Grafico 2.14: Utilizzo delle cinture <strong>di</strong> sicurezza, seggiolini per bambini e casco: risultati <strong>di</strong> duecampagne <strong>di</strong> osservazione (2005 e 2007)L’indagine PASSI ha rilevato che in Emilia-Romagna il 90% delle persone intervIstate, tracoloro che <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> andare in auto, usa sempre la cintura anteriore <strong>di</strong> sicurezza mentrel’uso della cintura è invece ancora poco <strong>di</strong>ffuso tra chi viaggia sul se<strong>di</strong>le posteriore (23%).I tre quarti dei residenti non usano la cintura <strong>di</strong> sicurezza quando viaggiano sui se<strong>di</strong>liposteriori.45
Grafico 2.15: Quota % <strong>di</strong> persone che usano sempre la cintura posteriore (PASSI 2005 e PASSI2006)per 100 persone che <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> andare in auto302520151050Emilia-Romagna 2005<strong>Ferrara</strong>, 2005Ravenna,2005Forlì, 2006Cesena, 2005Rimini,2006Emilia-Romagna 2006Gli interventi <strong>di</strong> promozione della salute in associazione con l’attività <strong>di</strong> controllo da parte delleforze dell’or<strong>di</strong>ne sono efficaci anche in questo campo.È in corso in questo periodo in più paesi europei il progetto EUCHIRES (acronimo <strong>di</strong> EuropeChildren Restraint System), campagna europea <strong>di</strong> sensibilizzazione al tema dell’utilizzo dellecinture <strong>di</strong> sicurezza e dei sistemi <strong>di</strong> ritenuta per bambini in fascia scolare 4-12 anni.Per l’Italia partecipano 4 comuni del ferrarese. Il progetto, in sostanza, consta <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse azionicoor<strong>di</strong>nate (informazione a mezzo stampa, pubblicità visiva <strong>di</strong>stribuita in modo capillare neiluoghi pubblici e <strong>di</strong> aggregazione, approfon<strong>di</strong>mento nelle scuole e attività <strong>di</strong> controllo sustrada) e, nel loro sviluppo, assume particolare rilievo la scansione temporale delle stesse.Obiettivo <strong>di</strong> queste iniziative è produrre un cambiamento del comportamento attraverso azioniripetute, arricchite dall’enforcement (controllo), per rendere quoti<strong>di</strong>ano l’uso delle cinture <strong>di</strong>sicurezza e dei sistemi <strong>di</strong> ritenuta per bambini.2.2.4 I comportamenti sessuali a rischio: l’infezione da HIV/AIDS 34I nuovi casi <strong>di</strong> infezione mostrano che non bisogna abbassare la guar<strong>di</strong>a.In Emilia-Romagna, nel 2006, sono stati 118 i nuovi casi <strong>di</strong> AIDS <strong>di</strong>agnosticati tra i residenti(fra questi, 8 ferraresi).457 ferraresi sono stati colpiti da AIDS dal 1980 al 2006; 99 <strong>di</strong> loro sono vivi (dati riferiti al31/12/2006).Si stima che le persone con infezione da HIV siano, nell’intera regione, tra 6.000 e 9.000, conun aumento <strong>di</strong> circa 500 casi ogni anno.L’aspetto più preoccupante dell’epidemiologia dell’AIDS a <strong>Ferrara</strong>, come in tutto il mondooccidentale, è la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> attenzione a questa malattia.La trasmissione sessuale è la modalità <strong>di</strong> trasmissione dell’infezione da HIV più <strong>di</strong>ffusa nelmondo. Infatti, secondo i dati dell’Osservatorio epidemiologico per l’HIV dell’<strong>Azienda</strong> Sanitaria<strong>di</strong> Modena, nel triennio 2004-2006 la modalità <strong>di</strong> trasmissione è quella sessuale nell’89% deinuovi casi <strong>di</strong> sieropositività (il 22% è legata a rapporti omosessuali, il 67% a rapportieterosessuali).Si tratta <strong>di</strong> un comportamento a rischio in campo sessuale, in quanto esiste un ampio esempre più grande bacino <strong>di</strong> persone che potenzialmente possono trasmettere l’infezione. Lo<strong>di</strong>mostra, ad esempio, uno stu<strong>di</strong>o effettuato a Milano pochi anni fa. Lo stu<strong>di</strong>o ha investigato lasituazione anticorpale <strong>di</strong> 397 persone morte in età fra i 16 e i 50 anni: è risultato che il 9%34 Massimiliani e. e al. Lo stato dell’infezione da Hiv/Aids al 31/12/2006 in Regione Emilia-Romagna - Servizio SanitàPubblica - Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali - Bologna46
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