verosimilmente più dovuto al movimento migratorio (o lo è molto meno che in passato) mapiuttosto al movimento naturale: le nascite <strong>di</strong> bambini stranieri nel nostro territorio.Grafico 1.8: Tasso migratorio totale ed estero (X 1000), nei comuni della provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>,2006POGGIO RENATICOSANT'AGOSTINOCENTOCOMACCHIOPORTOMAGGIOREARGENTAFERRARAMIGLIAROProvinciaVIGARANO MAINARDAMASSA FISCAGLIAMIRABELLOLAGOSANTOVOGHIERAMIGLIARINOCODIGOROBONDENOMESOLATRESIGALLOCOPPAROBERRA-0,71OSTELLATO-1,35MASI TORELLO-2,12JOLANDA DI SAVOIA -3,42FORMIGNANA -5,56GORO -6,72RO -7,263,556,984,362,7412,773,2812,054,5111,225,1211,172,1410,693,8410,452,7610,331,327,947,286,991,316,790,255,842,154,312,744,143,872,782,332,743,421,931,020,002,861,501,271,240,000,500,5619,8838,4043,42-10,00 0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00Tasso migr.totaleTasso migr.estero1.6 La mortalità, generale e per causaLa conoscenza della frequenza delle malattie che provocano mortalità aiuta a in<strong>di</strong>viduarepossibili aree <strong>di</strong> intervento per migliorare la salute. Un limite <strong>di</strong> questo metodo è ascrivibile alfatto che la classificazione così ottenuta è meramente <strong>di</strong> tipo quantitativo: possono esservicause <strong>di</strong> morte magari meno frequenti <strong>di</strong> altre, ma con maggiore impatto sociale o sanitario.Il confronto dell’esperienza <strong>di</strong> mortalità locale con la mortalità <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> riferimento è un primostrumento in<strong>di</strong>spensabile <strong>di</strong> valutazione. Purtroppo, i tassi <strong>di</strong> mortalità standar<strong>di</strong>zzati per età(con popolazione standard Emilia-Romagna 1998) sono <strong>di</strong>sponibili solo a livello provinciale,senza ulteriori <strong>di</strong>saggregazioni territoriali. È pertanto possibile riportare soltanto i dati dellaprovincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, confrontati con quelli regionali, per il periodo 2000-2006.Tabella 1.10: Tassi <strong>di</strong> mortalità standar<strong>di</strong>zzati (per 100.000) dal 2000 al 20062000 2001 2002 2003 2004 2005 2006Maschi <strong>Ferrara</strong> 1.154,5 1.198,7 1.241,1 1.282,8 1.180,9 1.093,2 1.076,0Maschi Regione 1.141,8 1.112,7 1.112,0 1.156,3 1.058,6 1.032,0 999,2Femmine <strong>Ferrara</strong> 1.236,0 1.139,0 1.120,0 1.202,9 1.131,9 1.137,7 1.093,6Femmine Regione 1.059,0 1.061,7 1.062,7 1.154,5 1.042,4 1.059,3 1.010,919
Il dato ferrarese, per tutto il periodo considerato (nel quale si presentano solo piccoleoscillazioni), è leggermente in eccesso rispetto al dato regionale, sia per i maschi che per lefemmine: me<strong>di</strong>amente tale <strong>di</strong>fferenziale rispetto alla regione è <strong>di</strong> circa 100 su 100.000.Grafico 1.9: Tassi <strong>di</strong> mortalità standar<strong>di</strong>zzati (X 100.000), in provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> e in regione,maschi e femmine, 2000-20061.3001.2501.2001.1501.1001.0501.000Maschi<strong>Ferrara</strong>MaschiRegioneFemmine<strong>Ferrara</strong>FemmineRegione9509002000 2001 2002 2003 2004 2005 2006Per quanto riguarda la tendenza nei sette anni considerati, si può affermare che la mortalitàgenerale, nel periodo osservato, sia a <strong>Ferrara</strong> che in regione appare in progressivo calo.Tuttavia, il tasso <strong>di</strong> mortalità nei primi anni del decennio è fortemente con<strong>di</strong>zionato da unevento <strong>di</strong> importanza fondamentale, che per il suo carattere straor<strong>di</strong>nario ha contribuito nonpoco a “perturbare” la tendenza <strong>di</strong> fondo della mortalità: l’ondata <strong>di</strong> calore dell’estate del 2003.Se osserviamo il grafico, in ogni caso, si può notare che fino al 2003 la mortalità stava<strong>di</strong>minuendo (con la sola eccezione dei maschi a <strong>Ferrara</strong>, per i quali era in aumento), per poiincontrare l’impennata del 2003. Dopo il 2003 la mortalità ha continuato poi a <strong>di</strong>minuire fino al2006, raggiungendo valori più bassi <strong>di</strong> quelli del 2002. Non si può escludere, tuttavia, chequesto miglioramento del dato sia anche, parzialmente, da imputare ad un effetto secondariodella stessa ondata <strong>di</strong> calore del 2003, che nel 2004 potrebbe avere indotto nella popolazioneuna sorta <strong>di</strong> “effetto selettivo”, dopo l’eccezionale mortalità dell’anno precedente.1.7 Le prime cause <strong>di</strong> morte nel 2006, in provincia e nei <strong>di</strong>strettisanitariUn’informazione locale <strong>di</strong> rilievo si può ottenere già dal semplice esame delle cause <strong>di</strong> mortepiù frequenti.La popolazione della provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> con<strong>di</strong>vide le prime cause <strong>di</strong> morte con il mondooccidentale sviluppato: in primo luogo le malattie car<strong>di</strong>ovascolari, in secondo luogo i tumori,tra i quali quelli <strong>di</strong> gran lunga più frequenti sono il tumore del polmone (soprattutto per imaschi), della mammella (per le femmine) e del colon-retto. Le prime <strong>di</strong>eci cause <strong>di</strong> morte peri residenti della provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> nel 2006, riflettono la tipica <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> frequenzapropria del mondo occidentale, sia per i maschi sia per le femmine.I numeri in tabella sono numeri assoluti, riportano il numero <strong>di</strong> persone decedute per ciascunasingola causa.20
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