12.07.2015 Views

Profilo di comunità - Azienda USL di Ferrara

Profilo di comunità - Azienda USL di Ferrara

Profilo di comunità - Azienda USL di Ferrara

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

- ad una bassa propensione alla attività motoria (una me<strong>di</strong>a del 45% <strong>di</strong> sedentariferraresi contro un 27% <strong>di</strong> emiliano-romagnoli);- ad una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sovrappeso e obesità (50% VS 42%);- alla patologia ipertensiva (25% VS 22%)Correlando gli “stili <strong>di</strong> vita” alla probabilità (tratta dalla letteratura scientifica) delmanifestarsi <strong>di</strong> varie patologie (tumori; car<strong>di</strong>opatie; etc..) il “profilo” traccia scenari dacui si comprende quale potrebbe essere, in termini <strong>di</strong> riduzione sia della morbosità siadella mortalità, l’esito del miglioramento degli “stili <strong>di</strong> vita” considerati. Riduzione cheavrebbe effetti benefici anche sull’andamento della spesa sanitaria.b) Il “<strong>Profilo</strong> <strong>di</strong> Comunità” ci descrive, inoltre, il quadro demografico della provincia ferrarese.Di particolare interesse, per le conseguenze negative che determina in rapporto ai criteri <strong>di</strong>finanziamento della ASL Territoriale (attraverso la quota capitarla pesata), l’allargamentodella forbice tra il tasso <strong>di</strong> crescita della popolazione ferrarese e quello relativo allapopolazione Emiliano Romagnola.Alla <strong>di</strong>minuzione costante del peso specifico della prima rispetto alla seconda corrisponde,infatti, un relativo, minore finanziamento da cui non deriva, peraltro, automaticamente, lacontrazione, della “offerta”, soprattutto <strong>di</strong> servizi territoriali, su <strong>di</strong> un territorio a bassadensità demografica quale è quello, in particolare, <strong>di</strong> tutto il Sud-Est ferrarese (Area deldelta del Po).c) Infine, il “<strong>Profilo</strong> <strong>di</strong> Comunità” non rappresenta solamente un ottimo stu<strong>di</strong>o illustrativo dellarealtà, ma è anche la premessa conoscitiva per la elaborazione dei successivi contenutidella programmazione locale.E ciò su due versanti:- quello più peculiarmente sanitario (consumi; epidemiologia; stili <strong>di</strong> vita; etc..) da cui sitraggono spunti orientativi sia verso interventi volti a contenere la domanda e arimodulare l’”offerta” sia verso la previsione <strong>di</strong> nuove attività capaci <strong>di</strong> incidere suifattori maggiormente responsabili <strong>di</strong> alcuni degli aspetti negativi posti in evidenza.Ciò, ad esempio, per quanto concerne il grande sforzo che l’ASL sta per promuovere alfine <strong>di</strong> contrastare – attraverso un programma articolato e incisivo, <strong>di</strong> “attività motorie”– le conseguenze, infauste: della sedentarietà (e quin<strong>di</strong>, della obesità); <strong>di</strong> alcunetipologie croniche (il <strong>di</strong>abete e l’ipertensione); della comparsa della non autonomia nellapopolazione anziana fragile (> 75 anni).- quello più squisitamente sociale, le cui coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> intervento derivano dalle analisirelative alla “con<strong>di</strong>zione abitativa”; alla “qualità della vita nella popolazione <strong>di</strong>sabile”;allo “status” assistenziale della popolazione straniera immigrata; ai “livelli <strong>di</strong> istruzionee <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione scolastica”; alla “problematicità della con<strong>di</strong>zione minorile e dellefamiglie”.Da ciascuno <strong>di</strong> questi ambiti, si traggono in<strong>di</strong>cazioni relative a come non solo i servizisociali dei Comuni, ma anche altri, loro assessorati ed altre amministrazioni pubbliche(la scuola, ad esempio) possono progettare azioni mirate a con<strong>di</strong>zionare quei fattorisocio-culturali e quelle sacche <strong>di</strong> bisogno assistenziale che influiscono positivamente –se adeguatamente stimolate e affrontate – sui consumi sanitari, sulla approppriatezza,sulla qualità della vita, sulla integrazione comunitaria, sulla mo<strong>di</strong>ficazione degli “stili <strong>di</strong>vita”.E’, ad esempio, illuminante, al riguardo, ciò che il “profilo” ci <strong>di</strong>ce in merito ai livelli <strong>di</strong>istruzione. Argomenta, infatti, come nella famiglia tra<strong>di</strong>zionale la penalizzazione delgenere femminile nel campo della istruzione abbia effetto non solo sulla salute dellapersona, ma anche sullo stile <strong>di</strong> vita del nucleo familiare (alimentazione; fumo; alcool;etc..) e soprattutto sui suoi componenti più <strong>di</strong>pendenti dal “prendersi cura” femminile,come i minori, i <strong>di</strong>sabili, gli anziani.Dott. Fosco FogliettaDirettore Generale Az<strong>USL</strong> <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>6

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!