Grafico 7.9: In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> partecipazione al sistema scolastico, provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> e confronto conEmilia Romagna e Italia anno precedente, a.s. 2005/06120,0115,0110,0105,0100,095,090,085,080,075,070,0I elem. II III IV V I m.inf. II III Im.sup.II III IV VIn<strong>di</strong>ce In<strong>di</strong>ce con I sup = 100ER 2004/05 Italia 2004/05Notiamo che l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>minuisce al crescere delle classi superiori, fino ad arrivare al valore <strong>di</strong>77,3 per il quinto anno. Questo significa che, al quinto anno, solo 77 ragazzi ferraresi su 100“vanno a scuola”, mentre il rimanente 23% è uscito dal sistema scolastico senza conseguire il<strong>di</strong>ploma. Un dato che, seppure in linea con quello regionale e leggermente più elevato <strong>di</strong> quellonazionale, non è certo motivo <strong>di</strong> rallegramento. Segnaliamo, poi, i valori bassi <strong>di</strong>partecipazione già al II e III anno (inferiori a quelli regionali e molto simili a quelli nazionali):questo significa che l’uscita dalla scuola, a <strong>Ferrara</strong>, è precoce: in seconda superiore (cioèall’età <strong>di</strong> 15 anni), già il 6% dei ragazzi in età scolastica non va più a scuola.ConclusioniDal Censimento del 2001, in provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>, 12 persone su mille erano analfabete, tassomolto superiore al regionale, pari al 7,4 per mille. L’analfabetismo colpisce le generazione piùanziane e soprattutto le donne delle aree più svantaggiate economicamente (Sud-Est).Il mancato conseguimento del <strong>di</strong>ploma della scuola dell’obbligo è un importante in<strong>di</strong>catore(censimento 2001) del livello <strong>di</strong> istruzione della popolazione tra i 15 e i 52 anni <strong>di</strong> età. Il datome<strong>di</strong>o provinciale (9,45%) è superiore alla me<strong>di</strong>a regionale, che è 7,92%. In tutti i comunidella provincia, si registra come il genere femminile sia stato sistematicamente <strong>di</strong>scriminatonella conclusione dell’iter scolastico. I dati testimoniano come il tasso riferito ai maschi registriun valore <strong>di</strong> 8,70%, a fronte <strong>di</strong> un 10,22% per le femmine, con un <strong>di</strong>fferenziale che si accrescenelle aree più svantaggiate.Si sottolinea come nella famiglia tra<strong>di</strong>zionale la penalizzazione del genere femminile nel campodell’istruzione abbia effetto non solo sulla salute della persona ma anche sullo stile <strong>di</strong> vita delnucleo famigliare (alimentazione, fumo, ecc), e soprattutto sui suoi componenti più <strong>di</strong>pendentidal “caring”, come i minori, i <strong>di</strong>sabili e gli anziani.L’in<strong>di</strong>catore più significativo per rappresentare l’abbandono scolastico, è “l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>partecipazione al sistema scolastico”, tale in<strong>di</strong>catore descrive una riduzione al crescere delleclassi superiori, fino ad arrivare al quinto anno a cui accedono 77 ragazzi su 100 che si eranoinizialmente iscritti al primo anno. Il rimanente 23% è uscito dal sistema senza <strong>di</strong>ploma. Undato che, seppure in linea con quello regionale e leggermente più elevato <strong>di</strong> quello nazionale,non è certamente positivo. Inoltre l’uscita dalla scuola è precoce: in seconda superiore (cioèall’età <strong>di</strong> 15 anni), già il 6% dei ragazzi in età scolastica non va più a scuola.Rischi per la saluteLa letteratura in<strong>di</strong>ca l’istruzione come uno dei fattori più importanti per la salute. Le persone161
con un più alto capitale culturale sono più determinate nel <strong>di</strong>fendere la loro salute, sono piùconsapevoli dei propri <strong>di</strong>ritti e hanno una buona autostima. Inoltre, grazie al titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,hanno la possibilità <strong>di</strong> accedere a posti <strong>di</strong> lavoro più gratificanti e remunerativi. Ciò comportaanche una più elevata integrazione sociale, altro fattore importante per la salute. Al contrariola scarsa istruzione, spesso vissuta come allontanamento punitivo, è causa <strong>di</strong> bassa autostima,e porta a scelte <strong>di</strong> lavoro poco gratificanti e con minore <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, variabile nonpoco importante per garantire a sé e alla famiglia con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita che proteggano la salute.Una scarsa integrazione sociale può inoltre portare i giovani a comportamenti devianti e stili <strong>di</strong>vita a rischio.Vi sono aree della provincia particolarmente penalizzate, dove si registrano, parallelamente aglisvantaggi culturali, uno scarso utilizzo dei servizi <strong>di</strong> screening dei tumori femminili. 93In<strong>di</strong>rettamente gli effetti si registrano anche sulla spesa sanitaria. Infatti a bassi livelli <strong>di</strong>istruzione, corrisponde un più elevato in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> servizi specialistici e un maggiortasso <strong>di</strong> ospedalizzazione.Un tasso <strong>di</strong> istruzione più elevato è un patrimonio per una comunità, ne favorisce sia lacrescita della salute, che quella economica e sociale.Dominio 8: Minori e famiglie problematiche93 Sateriale MC, De Togni A “Con<strong>di</strong>zioni socio-culturali e accesso ai servizi <strong>di</strong> prevenzione. Screening del tumore allacervice uterina nell’Az. <strong>USL</strong> <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>”. Dossier N°138-2006, Agenzia Sanitaria Regionale, RER162
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