Profilo di comunità - Azienda USL di Ferrara

Tabella 3.2: Tassi di disoccupazione (1995-2006) confronto Ferrara, RER, ItaliaAnni Provincia di Provincia di Provincia di Emilia-Romagna ItaliaFerrara -MaschiFerrara -FemmineFerrara – Totale1995 7,2 13,2 9,6 5,9 11,61996 6,5 16,7 10 5,4 11,61997 4,3 14,5 8,6 5,8 11,71998 4,5 12,9 8,2 5,4 11,81999 5,6 11,4 8,2 4,5 11,42000 4,4 8,8 6,3 4,0 10,62001 5,4 9,1 7,0 3,8 9,52002 3,0 11,0 6,4 3,3 92003 2,0 6,2 3,9 3,1 8,72004 3,1 5,7 4,3 3,7 8,12005 4,5 7,4 5,8 3,8 7,72006 4,3 7,1 5,5 3,4 6,8Fonte: Istat, Regione Emilia-RomagnaGrafico 3.5: Tasso di disoccupazione (x 100), 1993-200614121086420199519961997199819992000200120022003200420052006Provincia di Ferrara Emilia-Romagna ItaliaFonte: Istat, Regione Emilia-RomagnaCome si può osservare dalla tabella e dal relativo grafico il tasso di disoccupazione, ovvero laquota di persone alla ricerca attiva di un’occupazione rapportata al totale delle forze di lavoro,per la provincia di Ferrara esprime, dal 1995 in poi, un ordine di grandezza più basso rispettoal dato nazionale, ma costantemente più alto (mediamente di due punti percentuali) rispetto aldato regionale. Per quanto riguarda la tendenza temporale, il tasso di disoccupazione è statodal 1995 al 2006 in costante diminuzione in tutti gli ambiti territoriali qui considerati, anche setale diminuzione è stata particolarmente sostenuta per la provincia di Ferrara, pur se con fasialterne nel corso del periodo. Per la provincia di Ferrara, il tasso di disoccupazione si è quasidimezzato, passando dal 9,6% del 1995 al 5,5% del 2006. Una diminuzione molto forte deltasso si è avuta nel 2003, riconducibile ai due eventi di quell’anno di cui si è già detto(regolarizzazione degli immigrati irregolari ed entrata in vigore della Legge 30 sul mercato dellavoro). Va notato, per tutto il periodo considerato, il forte differenziale costantementepresente tra il tasso maschile e il tasso femminile: quest’ultimo è sistematicamente piùelevato, raggiungendo nel 1997 un valore triplo rispetto al tasso maschile. Il differenziale tra itassi maschili e femminili sembra, tuttavia, essersi ridotto negli ultimi due anni (2005 e 2006).L’Emilia-Romagna, che presenta per tutto il periodo valori del tasso sistematicamente più bassirispetto a Ferrara (sempre compresi tra 3 e 6, e oggi al limite di un livello “fisiologico” didisoccupazione), ha conosciuto anch’essa una diminuzione, seppure assai meno marcata (dal5,9 del 1995 al 3,4 del 2006).56