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Profilo di comunità - Azienda USL di Ferrara

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Tabella 6.29: Esiti <strong>di</strong> gravidanze, per citta<strong>di</strong>nanza, anno 2006, provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>Donne italiane Donne stranierev.a. % v.a. %Parti 2.112 82,63 430 79,50Aborti spontanei 444 17,37 111 20,50Totale gravidanze 2.556 100,00 541 100,00Il confronto tra numero totale <strong>di</strong> gravidanze (IVG escluse) e aborti spontanei, mostra un<strong>di</strong>fferenziale tra donne italiane e donne straniere.Il sintesi, la donna straniera ha un 20,5% <strong>di</strong> rischio <strong>di</strong> aborto spontaneo, rispetto al 17,4%delle donne italiane. La <strong>di</strong>fferenza non è particolarmente marcata, ma è comunque un dato sucui è opportuno vigilare.A livello regionale, gli altri in<strong>di</strong>catori più interessanti per evidenziare un rischio aggiuntivo perla salute della madre e del bambino non mostrano <strong>di</strong>fferenze per ciò che riguarda: i ricoveri ingravidanza, la durata della gravidanza, le modalità del parto, il peso neonatale.6.7.6 Le indagini prenataliTabella 6.30: Effettuazione <strong>di</strong> almeno un’indagine prenatale, secondo l’età e la citta<strong>di</strong>nanzadella madreCitta<strong>di</strong>nanza 35 anni TotaleItaliane 24,6% 65,5% 35,2%Straniere 4,3% 25,5% 6,5%Totale 19,2% 61,4% 28,5%Fonte: Banca dati CEDAP Emilia-Romagna, 2006Ci sono importanti <strong>di</strong>fferenze tra le donne italiane e le donne straniere, nella effettuazione <strong>di</strong>indagini prenatali, sia tra donne con un’età inferiore a 35 anni, che superiore.È evidente che la consapevolezza <strong>di</strong> poter prevenire nascite <strong>di</strong> bambini con patologia<strong>di</strong>agnosticabile in utero appartiene soprattutto alla cultura delle donne occidentali. Nonabbiamo dati che ci evidenzino <strong>di</strong>fferenze nella patologia cromosomica del neonato, come peresempio le trisomie 21 e 18 che oggi, grazie proprio alle indagini prenatali e all’abortoterapeutico, si sono molto ridotte. Tuttavia, osservando questi dati, si può ipotizzare chel’opportunità offerta dall’aborto terapeutico non sia conosciuta dalle donne straniere comepossibilità per evitare la nascita <strong>di</strong> bambini con anomalie cromosomiche o altro.6.7.7 Le interruzioni volontarie <strong>di</strong> gravidanzaLa tabella mostra il ricorso all’IVG delle donne italiane, che, considerando i valori assoluti, èsostanzialmente stabile negli anni considerati. Le IVG delle donne straniere mostrano unincremento notevole, in<strong>di</strong>cativo dell’aumento della popolazione immigrata sul nostro territorio.Tabella 6.31: Interruzione volontaria <strong>di</strong> gravidanza nelle strutture sanitarie ferraresi, da parte<strong>di</strong> donne italiane e straniere, anni 2003-2006Anno italiana straniera totale % straniere2003 590 81 671 12,12004 619 124 743 16,72005 577 248 825 30,12006 548 294 842 34,9Fonte: Banca dati SDO, <strong>Azienda</strong> <strong>USL</strong> <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong>Nell’anno 2006 le IVG effettuate su donne straniere hanno rappresentato il 34,9%, più <strong>di</strong> unterzo <strong>di</strong> tutte le IVG. Il confronto <strong>di</strong> questo dato con quello dei parti delle donne straniere, parial 16,9% (dato provinciale) nello stesso anno, porta ad affermare che il ricorso all’abortovolontario è una pratica utilizzata in modo molto superiore dalle donne straniere rispetto alleitaliane.146

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