Le prime cinque nazionalità delle donne che ricorrono all’aborto sono, nell’or<strong>di</strong>ne: Romania,Moldova, Marocco, Nigeria, Ucraina. La somma delle IVG effettuate da donne <strong>di</strong> queste cinquenazionalità supera il 50% dei casi totali.ConclusioniAspetti demograficiAl 31 <strong>di</strong>cembre 1999, erano residenti in provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> 3.432 stranieri; alla stessa datadel 2006, risultano residenti in provincia 15.548 stranieri (numero provvisorio stranieri al31.12.2007: 18.858 unità). Si valuta che il numero <strong>di</strong> residenti stranieri in un certo territoriosottostimi le presenze reali <strong>di</strong> circa il 20%.Nel contesto regionale, nel quale la popolazione straniera è pari al 7,5% del totale, la provincia<strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> è quella in cui la quota <strong>di</strong> stranieri è la più bassa (4,4%).Dal punto <strong>di</strong> vista dell’immigrazione straniera, il Distretto Ovest presenta una quota <strong>di</strong>popolazione straniera pari al 5,9% della popolazione, mentre nei rimanenti <strong>di</strong>stretti questaquota si attesta sul 4%.Le tre nazionalità più rappresentate in provincia sono, nell’or<strong>di</strong>ne: Marocco, Albania e Ucraina.Mentre per le prime due nazionalità i maschi sono, seppure <strong>di</strong> poco, più rappresentati dellefemmine, la nazionalità ucraina è rappresentata per la stragrande maggioranza da donne: sonole “badanti”, la cui presenza si concentra soprattutto nel capoluogo e nel Distretto Centro-Nord.Per quanto riguarda la struttura per età, la popolazione straniera residente in provincia <strong>di</strong><strong>Ferrara</strong> presenta i tratti tipici delle popolazioni straniere immigrate: una quota rilevante <strong>di</strong>giovani (nel Distretto Ovest, soprattutto maschi), una quota trascurabile <strong>di</strong> anziani sopra i 65anni e un sensibile allargamento della “base” della piramide delle età, dovuto alla presenza deinuovi nati. A questi usuali elementi si aggiunge una peculiare caratteristica della provincia <strong>di</strong><strong>Ferrara</strong>, dovuta al fenomeno delle “badanti” provenienti dall’Est Europa: la forte presenza <strong>di</strong>donne in età compresa tra 40 e 64 anni, in modo particolare nel Distretto Centro-Nord.La salute degli immigratiLa letteratura è concorde nell’affermare che l’immigrato arriva generalmente nel nostro Paesecon un “patrimonio” <strong>di</strong> salute pressoché integro: proprio la forza-lavoro, su cui l’immigratogioca le possibilità <strong>di</strong> successo del proprio progetto migratorio, risulta legata all’integrità fisica;questa considerazione è sintetizzata nell’espressione “effetto migrante sano”.Nel periodo 2001-2005 si è notato un incremento della percentuale degli infortuni sul lavorodegli immigrati (ve<strong>di</strong> grafico 6.10) con <strong>di</strong>fferenze nelle <strong>di</strong>verse aree della provincia cherisentono probabilmente anche della <strong>di</strong>somogenea <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> tale popolazione.L’anagrafe sanitaria in provincia <strong>di</strong> <strong>Ferrara</strong> ha registrato variazioni anomale e <strong>di</strong>scontinue dellaquota <strong>di</strong> stranieri iscritta, non legate al corrispondente andamento delle residenze. Nel 2006, afronte <strong>di</strong> 9.606 iscritti, si rilevano 15.548 residenti, con un rapporto pari al 61,8%, riducendo ilpotenziale delle normali pratiche <strong>di</strong> assistenza <strong>di</strong> base e <strong>di</strong> prevenzione previste per i residenti.Da dati aggiornati al 31.12.2007, risulta che, a seguito <strong>di</strong> interventi correttivi che hannomigliorato l’informazione ai citta<strong>di</strong>ni stranieri, su 18.858 residenti stranieri, la quota <strong>di</strong>stranieri iscritti all’anagrafe sanitaria si è innalzata fino all’87,8% (dato in attesa <strong>di</strong> conferma).L’aumento dei ricoveri ospedalieri degli stranieri, è un fenomeno che ha interessato tutte lestrutture sanitarie della provincia. La popolazione straniera ha caratteristiche <strong>di</strong> composizioneinterna (classi d’età e genere) <strong>di</strong>fferente, e la <strong>di</strong>stribuzione dei ricoveri lo testimonia.Il 58% dei ricoveri <strong>di</strong> donne si concentra prevalentemente in reparti <strong>di</strong> ostetricia e ginecologia.La frequenza maggiore <strong>di</strong> ricoveri tra gli uomini riguarda eventi traumatici (incidenti sullavoro). Pur con tutte le cautele interpretative del caso, per alcuni gruppi <strong>di</strong> patologie esiste un<strong>di</strong>fferenziale tra popolazione italiana e popolazione straniera: sono più elevate le malattieinfettive, le patologie del periodo neonatale e infantile.Nel periodo tra il 2001 e il 2005 è aumentata la percentuale <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> tubercolosi in citta<strong>di</strong>nistranieri. Nel 2005 sono stati 17 casi su 32 totali, mentre nel 2006 sono stati 10 gli straniericon tb, su un totale <strong>di</strong> 30 casi. I tassi corrispondono a quelli registrati a livello regionale.La malattia tubercolare rappresenta il risultato <strong>di</strong> lunghi perio<strong>di</strong> in ambienti <strong>di</strong> vita malsani eaffollati e della precarietà abitativa.147
Nell’anno 2006 i parti <strong>di</strong> donne straniere nel territorio ferrarese sono in me<strong>di</strong>a il 16,9% deltotale, con <strong>di</strong>fferenze significative nei territori dei tre <strong>di</strong>stretti (ve<strong>di</strong> tabella 6.27).L’età delle donne è <strong>di</strong>stribuita in modo <strong>di</strong>fferente tra italiane e straniere. Tra le donne straniereè relativamente più frequente la gravidanza in età anche molto precoce e nelle minorenni (ve<strong>di</strong>grafico 6.21).In gravidanza le donne straniere si sottopongono ad un numero minore <strong>di</strong> visite <strong>di</strong> controllo e<strong>di</strong> indagini prenatali.Benché i dati non mostrino una situazione <strong>di</strong> rischio maggiore per il neonato <strong>di</strong> madre straniera(basso peso neonatale, prematurità, natimortalità), il numero degli aborti spontanei sembraessere un esito più frequente nelle gravidanze delle straniere.Gli aborti volontari da parte <strong>di</strong> donne straniere sono in aumento e, nel 2006, sono stati il34,9% del totale (la me<strong>di</strong>a regionale nello stesso periodo è del 40,3%). Le nazionalità piùrappresentate sono quelle del Marocco e dell’Europa dell’Est. Nel territorio ferrarese esoprattutto nel capoluogo, queste ultime, sono donne che in gran parte lavorano come“badanti”, quasi sempre sole nell’esperienza migratoria, e quin<strong>di</strong> in una precarietà piùaccentuata <strong>di</strong> tipo lavorativo e abitativo.Le <strong>di</strong>fficoltà che mettono a rischio la salute della donna e del bambino sono rappresentate dallanecessità <strong>di</strong> lavorare, dalla mancanza <strong>di</strong> rete familiare e sociale, dalla precarietà abitativa,dalla scarsa conoscenza dei servizi <strong>di</strong>sponibili, dei costumi e delle usanze, che possono renderela donna socialmente accettata o rifiutata.Nel caso della maternità troppo precoce il rischio aumenta ed è maggiore per il neonato, che inun momento della vita <strong>di</strong> grande fragilità, assomma ai rischi <strong>di</strong> una scarsa integrazione socialedel proprio nucleo familiare, quello <strong>di</strong> una madre molto giovane, inesperta e quasi sempre sola.L’aumento (a fine 2006) del 50% dei residenti stranieri rispetto al 2002 comporta unincremento notevole della domanda sanitaria e dei bisogni reali <strong>di</strong> salute, e la necessità <strong>di</strong>fornire risposte articolate in funzione delle <strong>di</strong>verse nazionalità, età, appartenenti a mon<strong>di</strong>culturalmente <strong>di</strong>versi, a volte separati da pregiu<strong>di</strong>zi culturali e razziali.148
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