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Uccelli di laguna e di città

Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011 A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue Fondazione Musei Civici di Venezia

Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011
A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue
Fondazione Musei Civici di Venezia

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Introduzione

Venezia è una delle città più note al mondo e la laguna che la

circonda una delle zone umide più studiate. Eppure, raramente

Venezia e la sua laguna vengono considerate come un’unica

realtà ambientale. Se poi introduciamo la vasta porzione

dell’entroterra mestrino, la contrapposizione risulta ancora più

evidente: laguna e “terraferma”, infatti, sono tradizionalmente

individuate come entità territoriali separate e indipendenti. Nel

complesso parliamo di un’area che risulta segnata da trasformazioni

ambientali evidenti: una incontrollata urbanizzazione in

terraferma, zone umide bonificate per ospitare una zona industriale

tra le più grandi in Europa, un aeroporto internazionale e

un’importante area portuale, una campagna trasformata e semplificata

in funzione di una spinta produttività agricola.

Eppure, quale altra area urbana al mondo presenta una così

straordinaria diversità? Una città storica costruita sull’acqua

che si contrappone a una città moderna con ambizioni metropolitane;

un lunghissimo cordone litoraneo che separa la laguna

dal mare; una miriade di isole e isolette, alcune densamente

abitate, altre abbandonate, altre ancora relitti di antiche linee di

costa; una laguna ancora vitale e ricca di biodiversità; una città

di terraferma impegnata a recuperare le aree verdi perdute.

Ecco, mi sono sempre chiesto: perché non studiare, attraverso

un elemento congiungente, la diversità di un territorio urbano

forse unico al mondo?

L’elemento congiungente è, nel nostro caso, l’avifauna. Animali

volatori, quindi con la capacità di colonizzare rapidamente nuovi

ambienti e di abbandonarli con altrettanta rapidità; preziosi

indicatori ambientali, che per le loro caratteristiche di visibilità

si prestano all’osservazione e allo studio sul campo; ma anche

icone della “bellezza” della natura. E quale miglior metodo per

studiare il territorio, e gli uccelli ospiti, di un atlante distributivo

che possa mappare con buona precisione la presenza delle

diverse specie, per coglierne diversità e somiglianze?

Un atlante è uno strumento di conoscenza scientifica basilare.

Permette, utilizzando una base cartografica, di mappare la

presenza delle specie in un territorio. Può sembrare banale, ma

sapere se una specie vive o non vive in un’area può avere dei

rilevanti interessi scientifici e applicativi. In Italia e nel Veneto la

tradizione degli atlanti faunistici, soprattutto quelli ornitologici, è

notevole. Tutte le province della nostra regione, ad esempio, hanno

già realizzato un atlante ornitologico e molte lo stanno aggiornando;

perché un’altra funzione degli atlanti è quella di confrontare,

dopo alcuni anni, come una comunità biologica varia nel tempo

in un dato territorio. Ma è a livello locale, cioè di singolo comune/

città che l’Italia vanta una tradizione peculiare nella produzione di

atlanti ornitologici, con la pubblicazione di almeno quaranta lavori:

Roma, Napoli, Firenze, Genova, Torino hanno il loro atlante

urbano. E ora anche Venezia e Mestre.

L’idea di un atlante urbano, insomma, mi ha accompagnato per

parecchi anni e solo ora ho deciso di realizzarlo. Soprattutto grazie

all’indispensabile aiuto di alcuni amici e colleghi: in primis

del coautore Emanuele Stival, che ha il dono di rendere tutte

le cose più semplici; ma anche di Cecilia Soldatini e di Massimo

Semenzato, che hanno condiviso in partenza il progetto;

dell’Osservatorio della Laguna e del Territorio, che ha splendidamente

curato la cartografia; di decine di rilevatori che hanno

reso possibile un capillare lavoro di monitoraggio. E ovviamente

grazie al fatto che lavoro in un Museo di Storia Naturale, luogo

che rende possibili molti dei miei sogni.

Se siete curiosi di sapere che specie di uccelli vivono nel vostro

sestiere/quartiere, o nel parco in cui giocano i vostri figli, o nel

litorale che frequentate in estate, questo è un volume che può

darvi molte informazioni. Non solo belle immagini inedite, ma

anche un ricco apparato cartografico con mappe tematiche e

grafici esplicativi, e testi che vi aiuteranno a riconoscere le specie

di uccelli e a conoscerne le abitudini, la distribuzione storica e

attuale, l’ecologia. Un volume per tutti, insomma, ma anche

– e soprattutto – per gli amministratori che potranno disporre

di uno strumento preciso e puntuale per conoscere i valori del

territorio che gestiscono. Per poter pianificare futuri interventi

e attuare scelte basate su elementi scientifici.

mauro bon

Responsabile del Servizio Attività, Monitoraggio

e Valorizzazione del Patrimonio Naturalistico

del Museo di Storia Naturale di Venezia

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