Uccelli di laguna e di città
Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011 A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue Fondazione Musei Civici di Venezia
Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011
A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue
Fondazione Musei Civici di Venezia
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fauna presente in ambiente urbano, connotano il territorio del
comune di Venezia come un caso singolare e poco confrontabile
con le altre realtà urbane italiane.
La qualità del territorio comunale attraverso lo studio
dell’avifauna
Nella stagione riproduttiva, la figura 5 evidenzia una vasta
zona con elevata ricchezza faunistica, costituita dall’area a est
di Mestre, compresa all’incirca tra i centri abitati di Favaro
Veneto, Dese e Tessera: qui il paesaggio è caratterizzato dalla
presenza di abitati sparsi con molto verde pubblico e appezzamenti
coltivati di piccole e medie dimensioni. Recenti impianti
di boschi, piccole zone umide artificiali e una ricca rete
idrografica rendono quest’area particolarmente vocata a ospitare
numerose specie di uccelli. Altri quadranti con ricchezza
di nidificanti superiore alle 40 specie sono quelli relativi alle
oasi litoranee di Caroman e Alberoni: si tratta di biotopi miracolosamente
salvati dallo sfruttamento turistico che conservano,
in un ristretto spazio, tutta la seriazione degli ambienti
litoranei del nord Adriatico. Lo stagno Enichem (ex Montedipe)
è una piccola zona umida artificiale che sorge nella II Zona
industriale di Porto Marghera; qui si concentrano numerose
specie di uccelli di ambiente palustre e ripariale. Inoltre è presente
una garzaia in cui nidificano almeno quattro specie di
ardeidi e il cormorano. San Giuliano, con ben 61 specie nidificanti,
è collocato nella periferia sud di Mestre e si affaccia sulla
laguna; qui un’ampia area è stata convertita a parco pubblico.
La presenza di vaste aree prative, alberature, stagni artificiali e
dello stesso ambiente lagunare giustifica un’avifauna numerosa
e diversificata.
In sintesi, si può notare come siano le aree dell’entroterra a
bassa densità abitativa e le aree di ecotono tra terra e acqua
quelle più ricche di avifauna, mentre le ricchezze minori sono
attribuibili a vaste aree della laguna.
Dati di maggior consistenza sono forse imputabili, almeno in
parte, a una maggior frequentazione di ornitologi e birdwatcher,
come nel caso di Caroman, Alberoni e San Giuliano.
In inverno (figura 6) la densità faunistica è maggiormente di-
stribuita nel territorio, sebbene la parte centrale del territorio
comunale presenti zone con valori elevati. Valori importanti
sono evidenti anche nelle bonifiche orientali, nelle valli da pesca
e nell’area compresa tra Sant’Erasmo e il Lido di Venezia.
I quadranti con maggiore ricchezza di specie svernanti sono i
litorali (Caroman, Alberoni e San Nicolò), l’area prossima al
Bacan di Sant’Erasmo, il parco di San Giuliano, Campalto,
Favaro Veneto, Dese, Tessera, Ca’ Noghera, la tenuta di Ca’
Deriva e valle Dogà. Tre quadranti hanno superato le 50 specie
svernanti: sono ancora una volta l’area di Tessera-Ca’ Noghera
e San Giuliano (60 specie).
Analisi delle comunità di uccelli nei diversi ambiti territoriali
In questo paragrafo vengono analizzate le comunità ornitiche
presenti all’interno dei sette principali macroambiti individuati
per il comune di Venezia, grazie all’applicazione di specifici
indici ecologici. Per quanto concerne la biodiversità delle
comunità ornitiche, sono stati applicati:
- l’indice di Margalef (d), come descrittore della ricchezza
specifica della comunità. Il valore di questo indice aumenta
all’aumentare del numero di specie ed è più elevato quanto
più grande è il numero di specie rispetto alla popolazione totale;
- l’indice di Shannon-Wiener (H), come indice di uniformità
o equiripartizione della comunità. Questo indice dà importanza
anche alle specie rare ed è indipendente dalla grandezza
del campione (odum, 1988). Il suo valore aumenta con l’aumentare
della ricchezza specifica e dell’uniformità dell’abbondanza
relativa delle diverse specie all’interno della comunità.
L’indice tende a zero quanto più la ripartizione all’interno della
comunità è sbilanciata a favore di una determinata specie;
- l’indice di Berger-Parker e l’indice di Simpson (D), come
indici di dominanza. Questi indici, concettualmente opposti
rispetto all’indice di Shannon-Wiener, aumentano con l’aumentare
della dominanza di una specie e il diminuire della
diversità e dell’equiripartizione all’interno della comunità.
Le tabelle 4 e 5 sintetizzano i dati di seguito commentati.
64 365
365 06/08/13 14.16