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Uccelli di laguna e di città

Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011 A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue Fondazione Musei Civici di Venezia

Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011
A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue
Fondazione Musei Civici di Venezia

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Territorio e ambiente della città di Venezia

Questa sintesi introduttiva fa riferimento per i cenni storici a

lane (1978), dorigo (1991) e barizza (2003), per le essenziali

notizie urbanistiche a benevolo (1996) e barbiani-sarto

(2007), per la descrizione del contesto fisico e biologico a caniato

et al. (1995), guerzoni-tagliapietra (2006) e buffalasen

(2010).

L’ambito geografico, oggetto dell’indagine di questo atlante,

interessa una porzione della bassa pianura e della costa del

Veneto orientale, compresa fra i tratti terminali del Naviglio

del Brenta, del Taglio del Sile e l’Alto Adriatico occidentale,

ove insistono le aree urbane del Lido, il centro storico lagunare

e la città di terraferma del comune di Venezia (45° 26’ 23,28’’

lat. N, 12° 19’ 54,84’’ long. E). Questi agglomerati formano

l’attuale superficie urbana del territorio comunale, esito di

un’unione completatasi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del

Novecento. Furono accorpati all’antico territorio del comune

di Venezia per fasi successive: nel 1883 il comune di Malamocco

(Alberoni, Malamocco e Lido); nel 1917 l’area delle paludi

dei Bottenighi, allora nel territorio del comune di Mestre, di

lì a poco sede del nuovo porto di Venezia; nel 1923 i comuni

di Pellestrina (Caroman, San Pietro in Volta, Pellestrina), di

Murano e di Burano; infine, nel 1926 gli antichi municipi di

terraferma: Chirignago, Zelarino, Favaro Veneto appartenenti

al Distretto facente capo al comune di Mestre. Nel 1933 fu

annessa Fusina, una piccola porzione territoriale spettante al

comune di Mira; al 1999 risale, al contrario, la sottrazione del

territorio comunale ricadente nella penisola del Cavallino allo

scopo di consentire la formazione del comune di Cavallino-

Treporti. Sebbene il territorio veneziano prossimo alla laguna

sia interessato da insediamenti almeno dal Neolitico, la genesi

del centro storico lagunare, come oggi è universalmente noto,

è databile al primo decennio del IX secolo, quando il potere

politico-amministrativo dogale si stabilì definitivamente nel

complesso insulare di Rialto e del Bacino di San Marco; il

toponimo Mestre risulta connesso con certezza documentale

a uno specifico ambito territoriale almeno dai primi anni

dell’VIII secolo, mentre tra l’XI e il XIV indica sicuramente

un porto, un mercato e un castello. Su questi primi antichi

insediamenti, nel corso di più di un millennio, si sono via

via sovrapposte più complesse strutture abitative e produttive

e infrastrutture: al giorno d’oggi sono queste a connotare

un’ampia porzione di territorio lagunare e costiero appartenente

all’area metropolitana centrale veneta. Il secolare rapporto

con l’ambiente naturale circostante è ricostruibile anche

attraverso documenti che attestano la presenza dell’avifauna

selvatica a ridosso o entro gli stessi agglomerati urbani: tra tutti

la testimonianza di Francesco Sansovino, nella Venetia città

nobilissima e singolare del 1581, riguardante le fonti alimentari

cittadine che, oltre alle moltissime specie ittiche, annoverano

almeno 200 specie (o, meglio, sorti) d’uccelli; o la fonte d’archivio

che ricorda nel borgo murato mestrino del XV secolo l’esistenza,

non diversamente da altre città medievali, di una «tore

de le zigogne».

Contesto fisico e geografico

La formazione geologica della bassa pianura e dell’area costiera

veneziana va ricondotta all’opera svolta dal tratto distale tardo

pleistocenico del fiume Brenta: gli stessi percorsi quaternari dei

fiumi della terraferma – oggi conosciuti come Lusore, Muson,

Marzenego, Dese e Zero – sono associati ai diversi tragitti assunti

dalle primitive dislocazioni del Brenta (castiglioni, 1997);

le antiche deposizioni sedimentarie hanno dato forma ai suoli

argillosi che contraddistinguono la bassa pianura e ai suoli limoso-sabbiosi

e sabbiosi che caratterizzano la regione lagunare e

litoranea (pianetti, 1969). Il territorio pianeggiante di poco sopra

il livello del mare, rientra nel bioclima semicontinentale-subcontinentale;

la temperatura media del mese più caldo, luglio, è

di 24°C, di quello più freddo, gennaio, è di 3,7°C; la piovosità

media annuale risulta inferiore agli 800 mm ed è distribuita mediamente

in 82 giorni; i venti dominanti provengono da NE

(bora) e da SE (scirocco). Il litorale pur possedendo un clima

più mite rispetto all’entroterra, è comunque contraddistinto

da un ulteriore affievolirsi dei caratteri ancora debolmente

mediterranei presenti sino alla foce del Tagliamento e a quella

dell’Adige, fenomeno all’origine della cosiddetta “lacuna biogeografica

del veneziano”; storicamente, infatti, anche il lec-

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