Uccelli di laguna e di città
Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011 A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue Fondazione Musei Civici di Venezia
Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011
A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue
Fondazione Musei Civici di Venezia
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Città moderna
Questo macroambito comprende molteplici tipologie di ecosistemi
tra cui abitati, zone commerciali, ville storiche, giardini
privati e parchi pubblici, campi, aree boschive, sponde di fiumi
e canali, discariche e incolti. La grande variabilità ecosistemica
consente a un elevato numero di specie di frequentare e colonizzare
molti ambienti in epoca riproduttiva (r = 92; d = 21,47).
A dominare sono lo storno e la passera europea, seguite da merlo,
piccione di città, rondine e rondone comune e, in proporzione
minore, da colombaccio e tortora dal collare. La cospicua
presenza di queste specie è da attribuirsi principalmente allo
sfruttamento di incolti, di giardini e parchi, e delle aree urbane
e suburbane. In questo ambito si rileva dunque una netta prevalenza
di specie legate all’ambiente terrestre (92%), con una
alimentazione insettivora (51%) e frugivora/granivora (48%).
Tra le specie acquatiche rilevate in città moderna durante il
periodo di nidificazione vi sono il germano reale, la garzetta, la
folaga (Fulica atra) e la gallinella d’acqua (Gallinula chloropus),
che si osservano lungo le sponde di fossati e piccoli corsi d’acqua,
tra i canneti e la vegetazione palustre.
In una situazione di grande variabilità ecosistemica, anche in
inverno la ricchezza in specie è elevata (r = 94; d = 21,22).
Tuttavia, le specie dominanti sono poche; a costituire più del
20% della comunità totale sono infatti il gabbiano comune e
lo storno. Gli storni prediligono gli ambienti rurali, ma l’alto
grado di adattabilità consente loro di utilizzare anche le risorse
disponibili in ambienti urbani e suburbani (andreotti et al.,
1997; bani-de carli, 1999; andreotti, 2002). L’abbondante
presenza di questa specie in terraferma è inoltre da attribuirsi
alla frequentazione di vaste aree di incolti che utilizza per il
foraggiamento, la sosta e spesso come dormitori. Il gabbiano
comune viene spesso considerato una specie problematica a
causa della grande adattabilità ecologica, che gli consente di
sfruttare gli ambienti antropizzati, e del comportamento opportunista
e gregario (blokpoel-spaans, 1991). Molte specie
di gabbiani hanno subito un’esplosione demografica negli ultimi
decenni (thomas, 1972; spaans et al., 1991), colonizzando
le città alla ricerca di rifiuti e scarti antropici di cui alimentarsi.
Il gabbiano comune è anche un abituale frequentatore
di discariche, campi agricoli e incolti. Recenti studi condotti
su questa specie e sul gabbiano reale, a Venezia, hanno registrato
i movimenti spaziali nel corso della giornata e in due
diversi periodi: lo svernamento e la nidificazione. Lo studio ha
evidenziato uno spostamento dei gabbiani dalla laguna verso
l’entroterra al mattino, e una controtendenza di movimento
alla sera. I gabbiani dunque lasciano i dormitori (roost) all’alba
per andare ad alimentarsi presso le diverse fonti attrattive
presenti a nord, in terraferma. È stato inoltre dimostrato che i
gabbiani si dirigono maggiormente verso la terraferma durante
l’inverno, mentre in estate frequentano per lo più la laguna
e la fascia costiera (coccon et al., 2012). Questo risultato è in
accordo con studi precedenti secondo cui i gabbiani sfruttano
le discariche e le altre risorse presenti nell’entroterra d’inverno,
mentre preferiscono frequentare la costa in estate (belant et
al., 1993; baxter et al., 2003). Relativamente alla caratterizzazione
ecologica e trofica delle comunità rilevate in terraferma,
vi è una prevalenza di specie legate all’ambiente terrestre
(69%) e una maggioranza di specie predatrici (55%), seguite da
quelle con una dieta frugivora/granivora (37%).
Coltivi
Nel periodo riproduttivo questo ambito presenta un elevato
grado di biodiversità, con 111 specie censite e un indice di ricchezza
specifica (d) pari a 26,50. Nel periodo estivo, tra gli
uccelli caratterizzanti questo ambiente, vi sono lo storno e la
passera europea, che costituiscono circa il 20% della comunità
totale. Queste due specie sfruttano i campi per l’attività trofica
o per la sosta nelle zone d’ombra tra le siepi e gli alberi. Altri
passeriformi particolarmente abbondanti sono la rondine e il
rondone comune: entrambi sono migratrici regolari in Italia
dove arrivano, a partire da metà marzo circa, per nidificare.
Essendo specie insettivore, sono assidue frequentatrici degli
spazi aerei sopra i coltivi. Come prevedibile, nella campagna è
stata rilevata una netta prevalenza di specie legate all’ambiente
terrestre (87%), la maggior parte delle quali presenta una dieta
insettivora (56%) o frugivora (43%).
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