Uccelli di laguna e di città
Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011 A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue Fondazione Musei Civici di Venezia
Atlante ornitologico del comune di Venezia 2006-2011
A cura del Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue
Fondazione Musei Civici di Venezia
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Analisi dei dati
Atlante comunale o atlante urbano?
Ovvero: dove finisce la città e dove inizia la laguna?
La notevole produzione di atlanti ornitologici locali e urbani,
nella quale l’Italia occupa un posto di rilievo a livello mondiale,
ha suggerito da tempo un coordinamento nazionale, denominato
“Gruppo Avifauna Urbana” (dinetti et al., 1995;
fraissinet-dinetti, 2007). Questo gruppo di lavoro suggerisce
i metodi per rendere il più possibile uniformi, e quindi
confrontabili, le ricerche prodotte. In questo contesto vengono
consigliati alcuni criteri, in considerazione della grande
variabilità urbanistica, architettonica e ambientale delle città
italiane (dinetti-fraissinet, 2001).
Uno dei principali problemi metodologici affrontati è la definizione
dei limiti dell’area urbana da indagare. In molti casi,
soprattutto nei comuni più vasti, si sono adottati dei criteri di
delimitazione; in altri si è preferito indagare l’intero territorio
comunale. Sin dalle fasi iniziali di progettazione di questa ricerca
è stato questo il tema maggiormente dibattuto e oggetto
di confronto, sia all’interno del coordinamento sia nell’ambito
del Gruppo Avifauna Urbana, in workshop e convegni in cui il
progetto è stato presentato.
Se valutiamo la superficie continentale del comune di Venezia,
questa rientra in una definizione di area urbanizzata: oltre
il 50% del territorio è infatti occupato da superfici edificate,
infrastrutture, aree commerciali e industriali. La stessa considerazione
può essere applicata ai litorali del Lido e di Pellestrina,
dove anche le aree a maggior valenza naturalistica sono in
parte utilizzate per uso balneare e ricreativo. Venezia, con il
suo centro storico, le principali isole e il porto turistico-commerciale,
è certamente un’area urbana, seppur peculiare; così
come le numerose isole sparse per la laguna che presentano
strutture edificate abbandonate, come forti militari, strutture
ospedaliere, aree archeologiche, ecc.
La presenza di ampie zone di laguna, composte da canali, paludi,
barene e bassi fondali, che spesso si intrecciano come un
mosaico nel tessuto urbano della città lagunare, pone invece
maggiori problemi di lettura. Ovviamente nessuna città presenta
delle problematiche così peculiari nell’interpretazione
dell’ambiente urbano. Come può essere considerata, a titolo di
esempio, la complessa rete dei canali lagunari, che costituiscono
le vie di comunicazione colleganti Venezia con le isole e la terraferma?
Non sono forse comparabili a delle particolari strade
d’acqua? Percorse da imbarcazioni di ogni tipo, costellate
da cantieri e infrastrutture, frequentate da pescatori e turisti:
difficile negare che si tratti di un ambiente urbano, seppure
unico nel contesto nazionale e forse internazionale. E come
valutare gli ambienti naturali marginali agli abitati lagunari?
Poniamo come situazione esemplificativa i dintorni dell’isola
di Burano, uno degli insediamenti abitativi più importanti
della laguna, meta di turismo di massa e di importanti attività
commerciali e produttive; qui i canali circostanti sono tra i
più navigati dell’intera laguna eppure, a circa 100 metri dal
centro abitato nidificano uccelli acquatici tra cui beccaccia di
mare, avocetta, cavaliere d’Italia, pettegola e sterna comune.
Un’ulteriore conferma dell’esistenza di un confine sfumato tra
ambiente urbano e ambiente naturale.
Per uscire da questo problema si è preferito considerare il territorio
sia nel suo complesso, sia identificando un’area più
strettamente urbanizzata (figura 1). L’analisi dei dati che segue
riguarda principalmente l’area comunale nel suo insieme,
ma ci è sembrato opportuno individuare anche un’area urbana,
escludendo i principali ambiti territoriali privi (o quasi)
di aree edificate significative: coltivi, laguna e valli da pesca.
Quindi, l’area definita urbana comprende le città di Venezia
e di Mestre con i quartieri periferici, la zona industriale e i
litorali di Lido e Pellestrina, per un totale di 158 quadranti.
In questo modo i dati potranno anche essere confrontati con
analoghi lavori di avifauna urbana in maniera coerente.
La qualità dell’avifauna nel comune di Venezia
Dopo aver analizzato singolarmente la distribuzione, e talvolta
la consistenza, degli uccelli che vivono nel territorio comunale
di Venezia, è ora possibile trarre qualche indicazione di carattere
qualitativo sull’avifauna nella sua globalità. Nel periodo
di rilevamento sono risultate presenti 115 specie nidificanti: per
91 (79%) di queste la riproduzione è stata accertata; altre 15
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