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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 164<br />

festività pasquali lascia Roma e va a far visita alla sua famiglia a Bologna, dove “è presa<br />

d’assalto” dal fratello Adriano e dalla cognata Anna, ai parenti di Reggio Emilia e al fratello<br />

Gino, alla cognata e alla nipotina Viviana a Milano; quasi ogni giorno scrive a Raffaele, il<br />

quale - sembra - non trova mai il tempo di mandarle almeno una cartolina...<br />

Giovedì 29 aprile, alle 17,30, Pettazzoni tiene una conferenza al Lyceum Romano sulla<br />

religione romana nell’opera di Augusto (ne abbiamo trattato in un capitolo precedente).<br />

In Pettazzoni 1930-1931, 231, abbiamo accennato all’invito per una conferenza a Milano<br />

rivolta al nostro storico delle religioni da mons. Giovanni Galbiati; in Pettazzoni 1931-1933,<br />

94, ad un loro incontro, probabilmente, nel 1932 e ad ulteriori rapporti epistolari; nell’aprile<br />

1938 il prefetto dell’Ambrosiana fa pervenire a Pettazzoni la Bibliografia francescana di p.<br />

Ilarino da Milano; in maggio si ha un nuovo scambio di lettere: il monsignore ritiene che una<br />

lettura all’Alta Cultura di Milano sarebbe opportuno tenerla in novembre o dicembre, “quando<br />

il pubblico, rifatto dalle vacanze e fresco nei suoi desideri diremo così culturali, viene in<br />

maggior numero a sentir conferenze”; dichiara poi di essere lietissimo, anzi onoratissimo di<br />

scrivere “all’illustre Accademico che onora così largamente la scienza delle religioni”.<br />

Pettazzoni è d’accordo per i mesi invernali: così avrà più agio di pensare ad un tema adatto<br />

al pubblico milanese. I rapporti epistolari riprenderanno in dicembre.<br />

Riteniamo che nella prima settimana di maggio nel nostro storico delle religioni suscitino<br />

un profondo sentimento di avversione la città addobbata di fasci e di croci uncinate e i<br />

manifesti inneggianti al Duce e al Führer, al fascismo e al nazismo; certamente non va a<br />

vedere Hitler che viene a ricambiare la visita fatta in Germania da Mussolini nel settembre<br />

<strong>1937</strong>; ed è da ritenere ch’egli pensi con apprensione alla politica d’intesa tra i due dittatori,<br />

inaugurata con gli accordi di Berlino del 23 ottobre 1936, e alla recente annessione<br />

dell’Austria al Reich (l’Anschluss del 13 marzo 1938 )...<br />

Il pomeriggio di giovedì 12 maggio Pettazzoni è ospite nella casa dei van Buren insieme<br />

con Yiri Gjerstad, Einar Gjerstad, Max Oppenheim, Pia Colini Lombardi, Erma Herkowitz,<br />

Antonio Maria Colini; si intrattiene con lui l’anziano barone Max Oppenheim.<br />

Questi ha lasciato la carriera diplomatica per dedicarsi all’archeologia, si è interessato in<br />

particolare del mondo islamico, ha costituito a Berlino una ricca collezione di oggetti raccolti<br />

durante le campagne di scavo nel Vicino Oriente, dove tra l’altro ha scoperto il sito di Tell<br />

Halaf.<br />

Dopo l’incontro romano l’archeologo tedesco scambierà qualche lettera con Pettazzoni e<br />

gli invierà copia del Führer durch das Tell Halaf-Museum, Berlin, 1934, e dell’articolo<br />

Imamkulu, ein neues subaräisches Denkmal aus der Hittiterzeit in Kleinasien ( 53 ).<br />

Nel maggio 1936 Pettazzoni ha partecipato all’Huitième Semaine de Synthèse (v.<br />

Pettazzoni 1935-1936, 212-215); il Centre international de Synthèse sta organizzando, per<br />

una settimana di giugno (dal 20 al 25) delle Journées de synthèse historique sul problema del<br />

popolamento dell’Europa (gli Indoeuropei, l’età del bronzo, i fattori climatici, l’agricoltura<br />

e l’industria itineranti, ecc.): André Varagnac, segretario generale delle Journées, a nome del<br />

Comitato direttivo, invita Pettazzoni a partecipare; ma il nostro storico delle religioni è troppo<br />

occupato nella rielaborazione delle lezioni upsalensi per concedersi il piacere di un viaggio<br />

a Parigi; tra l’altro deve pensare ad un prossimo congresso internazionale in Danimarca<br />

(v. più avanti).<br />

Forse egli trova il tempo di leggere, almeno passim, la traduzione tedesca del libro di Tor<br />

Andrae su Nathan Söderblom che riceve a metà maggio.<br />

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