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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 115<br />

centri chiusi al dialogo e alla libertà scientifica (per esempio, l’Università cattolica di Milano<br />

con p. Gemelli, La Civiltà cattolica, l’Università Gregoriana); le sue numerose pubblicazioni<br />

rivelano qual è il suo programma specifico di studio: “il cristianesimo specialmente contemporaneo<br />

ne’ suoi aspetti, ne’ suoi problerni, nella sua influenza sociale, nelle sue radici<br />

storiche, soprattutto nella sua universalità” (sono parole sue); ricordiamo soltanto, a titolo di<br />

esempio, i recenti volumi: La vita interiore di I. Seipel cancelliere d’Austria, Brescia, 1935;<br />

La Germania religiosa del III Reich. Conflitti religiosi e culturali nella Germania nazista,<br />

Brescia, 1936; Neopaganesimo razzista, Brescia, <strong>1937</strong> (quest’ultimo è un’edizione ridotta<br />

divulgativa del precedente).<br />

Presentati i titoli e le pubblicazioni, il candidato Bendiscioli, per non correre il rischio di<br />

rimetterci inutilmente le non piccole spese e di ricevere una bocciatura, cerca di conoscere il<br />

giudizio dei commissari più competenti; scrivono a tale scopo a Pettazzoni Gentile, officiato<br />

da persona autorevole, e Pestalozza, il quale ultimo interpella anche Padovani; il nostro<br />

storico delle religioni interpella a sua volta Fracassini: tutti riscontrano una grave lacuna<br />

nella preparazione del candidato, il quale “non dà nessuna garanzia di conoscere la storia del<br />

cristianesimo durante i primi cinque secoli, fondamento necessario e indispensabile per ogni<br />

studio ulteriore” (così scrive Pestalozza,); condivide i dubbi di Pettazzoni e di Pestalozza<br />

anche Fracassini, il quale si è formato il concetto -scrive- che il candidato sia giovane di belle<br />

qualità e che possa far molto per l’avvenire; Padovani sarebbe favorevole, date la preparazione<br />

e le doti, di cui dà prova il candidato, sia pure in un campo assai ristretto, e pensa che<br />

la lezione potrà indicare se egli conosca o non conosca gli argomenti da lui non specificatamente<br />

trattati; il Padovani ricorda inoltre un precedente, quando è stata conferita la libera<br />

docenza in Storia della Chiesa a Delio Cantimori, i cui titoli si riferivano ad un solo periodo.<br />

Bendiscioli, avuta notizia da Pestalozza del giudizio non in tutto positivo dei commissari<br />

più autorevoli, decide di ritirarsi dal concorso; ne dà comunicazione in data 21 novembre<br />

<strong>1937</strong> anche a Pettazzoni, il quale gli manifesta il suo apprezzamento per alcune pubblicazioni,<br />

lo richiama ad una maggiore “scientificità” nel metodo di lavoro e ad una considerazione<br />

armonica e diretta di taluni problemi del cristianesimo primitivo; gli chiede inoltre il<br />

permesso di trattenere per la sua biblioteca privata il volume La Germania religiosa nel III<br />

Reich.<br />

Come abbiamo accennato in Pettazzoni 1934-1935, 145-148, il nostro storico delle religioni<br />

è interessato all’argomento trattato nel libro: lo scorre e ne legge e segna in particolare<br />

le pagine dei primi due capitoli (La Germania religiosa nel dopoguerra e L’antisemitismo<br />

hitleriano ed i suoi riflessi religiosi).<br />

Il Bendiscioli avrà ulteriori rapporti con Pettazzoni: gli manderà, per esempio, la sua traduzione<br />

parziale Della Città di Dio di Aurelio Agostino, Brescia, 1938; il suo nome figurerà<br />

nella lista di membri dell’VIII Congresso internazionale di storia delle religionic (Roma,<br />

17-23 aprile 1955).<br />

Nel 1938 verrà rinnovata la commissione, senza Pettazzoni; il Bendiscioli conseguirà<br />

l’ambita libera docenza (sarà contrario alla concessione il solo Pestalozza coerentemente al<br />

criterio sostenuto nel <strong>1937</strong>); dal l938 al 1952 insegnerà, per incarico, Storia del cristianesimo<br />

nell’Università statale di Milano; nel 1948 parteciperà, senza successo, al concorso a cattedre<br />

della stessa disciplina (farà parte della commissione giudicatrice anche Pettazzoni);<br />

sarà poi titolare di Storia moderna, prima a Salerno, poi a Pavia ( 19 ).<br />

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