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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 168<br />

<strong>1937</strong>, e del secondo numero (Noviembre-Diciembre <strong>1937</strong>) di Sphinx, rivista bimestrale<br />

dell’Instituto sopra nominato diretta dal Mejía Baca, da Hipolito Galante e da Fernando<br />

Toma Mendoza; ai primi di luglio lo farà incontrare, come vedremo, con un suo compagno<br />

di viaggio.<br />

All’adunanza dell’Istituto italiano di antropologia (21 giugno 1938)<br />

È molto probabile che Pettazzoni partecipi martedì 21 giugno 1938 all’adunanza<br />

dell’Istituto italiano di antropologia che ha luogo per la prima volta nella nuova sede della<br />

Città Universitaria; presiede Giuseppe Tucci, il quale tra l’altro comunica la nomina di<br />

Pettazzoni e di Gian Alberto Blanc a vice-presidenti dell’Istituto per il triennio 1938-1940.<br />

Terminate le comunicazioni del presidente ed espletati alcuni adempimenti, si passa alle<br />

comunicazioni scientifiche.<br />

L’abate Henri Breuil, professore al Collège de France, parla delle pitture rupestri preistoriche<br />

dell’Harar illustrandole con una ricca serie di proiezioni; concludendo auspica che<br />

si possano compiere ulteriori ricerche di questo genere in Etiopia. La materia interessa certamente<br />

Pettazzoni; non risulta allo stato attuale del nostro lavoro, ch’egli abbia ancora rapporti<br />

con il celebre paletnologo francese ( 55 ).<br />

Altrettanto dicasi di E. Landogna Cassone, il quale illustra dal punto di vista antropologico<br />

e costituzionalistico la Venere Cnidia del Museo Vaticano mettendo in evidenza la particolare<br />

brachicefalìa del soggetto preso a modello dallo scultore.<br />

Forse Pettazzoni ha scarso interesse per l’argomento che tratta Giuseppe Genna, cioè i<br />

gruppi sanguigni in Italia; probabilmente un po’ di più per l’industria paleolitica e mesolitica<br />

del Moggio presso Addis Abeba che illustra Alberto Carlo Blanc (di cui diremo nel capitolo<br />

seguente).<br />

Prima di accompagnare i soci e gli ospiti in visita ai locali della nuova sede Sergio Sergi<br />

riassume la storia della Società romana di antropologia ricordando l’opera svolta da essa<br />

nella vecchia sede; il testo integrale sarà pubblicato col titolo La Sede dell’Istituto di<br />

Antropologia dell’Università di Roma dalle sue origini al suo trasferimento nella Città<br />

Universitaria (1884-<strong>1937</strong>), RdA, 32 (1938-1939), XI-XXIII.<br />

A questa prima adunanza nella nuova sede dedica una pagina la rivista della Società italiana<br />

per il progresso delle scienze: Istituto Italiano di Antropologia, Scienza e tecnica, 2, 7-<br />

8 (luglio-agosto 1938 ), 242.<br />

I primi rapporti con Alberto Carlo Blanc (ultimi anni Trenta)<br />

È probabile che Pettazzoni abbia incontrato già nei primi anni Dieci Gian Alberto Blanc<br />

(v. Pettazzoni 1912, 235), col quale poi ha rapporti diretti dal febbraio 1928 nell’ambito della<br />

Società romana di antropologia (v. Pettazzoni 1928-1929, 93-94); forse già prima del 1938<br />

ha conosciuto anche il figlio del collega, Alberto Carlo, col quale ha poi frequenti rapporti a<br />

cominciare dagli ultimi anni Trenta.<br />

Il giovane Blanc, nato nel 1906, compie gli studi universitari a Roma e a Pisa; qui consegue<br />

la laurea in Scienze naturali; nell’Università pisana è nel 1935-36 assistente volontario<br />

presso l’Istituto di Geologia, dal 1936 al 1938 aiuto incaricato trascorrendo però parte<br />

dell’a.acc. 1936-37 a Parigi nel Laboratoire de géographie physique et géologie dynamique<br />

della Sorbona e all’Institut de paléontologie humaine; come appare da una trentina di lavori<br />

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