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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 91<br />

Egli ha una profonda e ampia conoscenza del mondo antico anche per quanto riguarda la<br />

storia dell’arte e l’iconografia; per la ricerca sulle immagini tricefale e sulla rappresentazione<br />

della Trinità cristiana deve estendere le sue conoscenze in materia all’età medievale, rinascimentale<br />

e moderna; per risparmiare tempo mette a profitto amicizie e conoscenze varie.<br />

Probabilmente in qualche luogo di villeggiatura ha conosciuto Wart Arslan, critico d’arte<br />

e direttore del Museo civico di Bolzano ( 7 ), e sua moglie; l’Arslan si adopera per fornirgli<br />

le informazioni da lui richieste: gli segnala il primo volume del Künstle, Ikonographie der<br />

christlichen Kunst, e l’opera dello Spamer, Das deutsche Volkskunde; gli trascrive inoltre una<br />

lettera di mons. Mang di Bressanone, il miglior specialista locale in materia, il quale ha trovato<br />

raffigurazioni tricefale nel Museum für Volkskunde e nel Diözesenmuseum di Vienna,<br />

sui quali è da vedere il recente volume di R. Kriss e L. Schmidt, Führer durch die Sammlung<br />

für deutsche religiöse Volkskunde, Wien, 1936; nella lettera trascritta si trova indicata anche<br />

un’opera che registra tali immagini, eccettuate quelle di Bressanone e di Vienna: Karl von<br />

Spiess, Trinitätsdarstellungen mit den Dreigesicht, pubblicata dal Museum für Volkskunde<br />

in Wien.<br />

A Roma Pettazzoni conosce vari storici dell’arte, alcuni suoi colleghi all’Università, per<br />

esempio Pietro Toesca, ordinario di Storia dell’arte medioevale e moderna e direttore di<br />

sezione per l’EI; il Toesca, inviso al regime fascista, nel 1930 è stato oggetto di una campagna<br />

di stampa da parte de Il Giornale d’Italia per aver sottolineato in alcune voci dell’EI e<br />

in altre pubblicazioni il primato dell’Oriente su Roma ( 8 ).<br />

Fin dal 1928 il nostro storico delle religioni conosce Ludwig Curtius dell’Istituto archeologico<br />

germanico; con lui parla della questione che lo interessa il 19 giugno <strong>1937</strong>; non sappiamo<br />

se ha già avuto contatti con Edgar Wind; lo incontra forse per la prima volta in Via<br />

Crescenzio il pomeriggio del 18 giugno <strong>1937</strong>.<br />

Il Wind, allievo di Adolph Goldschmidt, Ernst Cassirer e Erwin Panofsky, già assistente<br />

presso la Kulturwissenschaftliche Bibliothek Warburg di Amburgo, è dal 1934 direttore del<br />

Warburg Institute di Londra (nel 1933 è emigrato dalla Germania insieme con il Warburg<br />

Institut); è uno studioso dell’arte rinascimentale e può fornire qualche utile indicazione a<br />

Pettazzoni, il quale avrà con lui ulteriori rapporti per la pubblicazione della sua ricerca nella<br />

rivista dell’Istituto sopra citato ( 9 ).<br />

Trascriviamo due appunti di Pettazzoni relativi agli incontri di cui sopra:<br />

18 giugno <strong>1937</strong><br />

Wind mi dice che nell’affresco in alto della Scuola di Atene, a destra, c’è un tricipite (forse le 3 età d. uomo, o<br />

piuttosto, secondo Wind, la Prudenza).<br />

Infatti nella teologia del Rinascimento ci sarebbe stato l’uso, per rappresentare la Prudenza, di ricorrere a un tricipite.<br />

Lo dice Tiziano stesso sotto uno dei suoi quadri!!!<br />

19 giugno <strong>1937</strong><br />

Ho visto Curtius, mi ha detto che un tricipite è nell’interno di Palazzo Vecchio a Firenze (o<br />

Orsanmichele/Arslan/?).<br />

Inoltre Curtius stesso ha accennato all’orecchio come simbolo del saper/udir tutto in un art. d. Arndt-Festschrift<br />

oppure ? Festschrift<br />

Forse dietro indicazione degli studiosi sopra nominati Pettazzoni giunge agli scritti di<br />

Julius von Schlosser; proprio recentemente sono apparse in traduzione italiana due opere sue,<br />

Kunstwissenschaft der Gegenwart in Selbstdarstellungen, Leipzig, 1925, e Die<br />

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