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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 108<br />

grafia, è una storia dello spirito romano.<br />

Lo afferma anche Pettazzoni nelle prime righe della sua recensione: “Non è Cesare il protagonista<br />

di questo libro. Protagonista è la storia di Roma intesa come storia religiosa, drammatizzata<br />

in un gioco dialettico di concetti religiosi. Il dionisiaco e l’apollineo, il misterico<br />

e l’eroico, il matriarcale e il patriarcale, sono le categorie dominanti...”; esposto sommariamente<br />

il contenuto dei capitoli rilevandone, spesso con le parole dell’autore, le tesi, sorrette<br />

“da un pensiero robusto e da un nobile fervore religioso”, accenna alle deduzioni estreme<br />

tratte dagli studi di Carcopino, Weber, dal pensiero del Frazer filtrato attraverso Bachofen,<br />

dalla scuola neoclassica di Walter F. Otto, Franz Altheim, Carlo Kerényi:<br />

La trascrizione della storia romana in termini di storia religiosa non era stata mai tentata in modo così integrale<br />

e conseguente. Giovannetti è andato più in là, ha veduto di più.<br />

Ha veduto troppo? Per il mio gusto, sì. In tanto sfolgorare di panorami abbaglianti, in tanta luce meridiana di<br />

mediterranei splendori si desidera pur la frescura di una penombra discreta. In tanto dionisiaco abbandono giù a briglia<br />

sciolta per la china travolgente delle interpretazioni si sente la nostalgia di una apollinea epoché.<br />

A questo punto il recensore si sofferma sulle pagine dedicate a Cesare: ‘’Non è la religione<br />

-osserva- ma la politica, la forma dominante dello spirito di Cesare”; Giovannetti<br />

sostiene che c’è una politica che non è freddo calcolo utilitario, “una politica che è anche, e<br />

soprattutto, ragione volitiva e costruttiva, ebbrezza del successo, dionisiaco ardimento, divino<br />

entusiasmo realizzatore”.<br />

“Questa è la politica di Cesare - conclude Pettazzoni -: la politica che è religione: la religione<br />

di Cesare”.<br />

La recensione non viene pubblicata negli SMSR; il direttore della rivista ritiene più<br />

opportuno destinarla a un quotidiano, e precisamente al giornale di cui Giovannetti è redattore:<br />

La religione di Cesare, Il Giornale d’Italia, 11 settembre <strong>1937</strong>, 3.<br />

L’amico giornalista è certamente soddisfatto di quanto ha scritto del suo libro uno studioso<br />

autorevole come Pettazzoni; qualche settimana dopo vedrà invece un’impietosa stroncatura<br />

di Giovanni Costa (anch’egli autore di un volumetto, Cesare, Roma, 1936): Studi sulla<br />

storia di Roma dalle origini al IV secolo, Nuova rivista storica, 21 (<strong>1937</strong>), 366-377, e precisamente<br />

371-376.<br />

Ancora alla ricerca di immagini tricefale (estate <strong>1937</strong>)<br />

Già prima di recarsi a Montecatini Terme Pettazzoni ha programmato la sua attività estiva,<br />

la quale sarà volta soprattutto alla ricerca di immagini tricefale: è un argomento che lo<br />

appassiona! E già da Roma, e poi da Montecatini fa partire alcune lettere per ottenere informazioni<br />

su di esso da studiosi e da direttori di musei.<br />

Come vedremo, le mete programmate sono località dell’Italia centro-settentrionale, ma<br />

egli pensa di fare una corsa anche a Vienna: ciò risulta da una lettera di Richard Dangel e<br />

della signora Stefanie, i quali, a sua richiesta, lo informano sugli orari di biblioteche e musei<br />

viennesi e gli mandano un apposito Besuchsordnung der öffentlichen Sammlungen in Wien;<br />

gli faranno poi pervenire un utile lavoro che ora sta preparando Karl von Spiess.<br />

A Furlani Pettazzoni chiede i clichés del suo articolo sugli dei bicefali pubblicato in<br />

Orientalia; a von Bissing chiede notizie di una piccola stele pantheistica figurata al n. 55<br />

della sua Kultur (cioè del volume Die Kultur des Alten Aegyptens, Leipzig, 19192 ): si tratta<br />

di un Bes itifallico, con quattro ali e coda di uccello e quattro braccia, circondato da tre teste<br />

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