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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 104<br />

amici, tra i quali il nostro storico delle religioni; in data 19 luglio detta a Lady Frazer, sua<br />

preziosa collaboratrice, un’apposita lettera, alla quale allega copia del progetto editoriale<br />

della Materia Anthropologica (5 cc. dattiloscritte: The Note Books of Sir J.G. Frazer. A<br />

copious Collection of Material for the Study of Social Anthropology).<br />

Riteniamo opportuno riportare integralmente la risposta che sollecitamente Pettazzoni<br />

manda da Montecatini:<br />

Montecatini, 27/7/<strong>1937</strong><br />

Caro e venerato Maestro,<br />

io mi sento molto onorato di essere invitato da Lei ad esprimere il mio pensiero sul progetto di pubblicazione<br />

della Sua Materia Anthropologica. Mi ricordo di aver letto in qualcuno dei Suoi libri che per Lei il valore delle Sue<br />

opere, più che nelle teorie esposte, sta nei fatti prospettati e sistematicamente trattati. A questo esemplare concetto<br />

di obiettività scientifica si ispira anche la Sua nuova iniziativa, che vuole mettere a disposizione di ciascuno i tesori<br />

di una eccezionale documentazione accumulati in sessant’anni di sapiente ricerca.<br />

Questi tesori sono tanto più preziosi in quanto sono tratti da opere rare ed antiche e difficilmente accessibili, o<br />

addirittura, per certe popolazioni, dalle più antiche informazioni fornite dai primi Bianchi che le visitarono. Queste<br />

antiche testimonianze, per quanto incomplete e talora manchevoli per difetto di comprensione, hanno tuttavia il pregio<br />

di rispecchiare la vita degli indigeni in una fase anteriore alle influenze della civiltà bianca.<br />

Confrontate con le informazioni successive, fino alle più recenti, quelle testimonianze antiche consentono molte<br />

volte di cogliere l’origine e tracciare lo svolgimento di una istituzione, di un costume o di una credenza, portando<br />

un contributo positivo e reale a quelle auspicate costruzioni storico-culturali che oggi si tentano avventurosamente<br />

per altre vie molto più problematiche.<br />

Ché se nella compulsazione della Materia Anthropologica qualche studioso non si terrà pago dell’excerptum e<br />

si sentirà in dovere di consultare - possibilmente - la fonte integrale, sarà sempre merito della pubblicazione<br />

Frazeriana di aver dato impulso a più ampie ricerche eventualmente feconde di ulteriori sviluppi ed anche di nuove<br />

teorie.<br />

Per tutto ciò io sono convinto che la pubblicazione della Materia Anthropologica sarà uno strumento di incomparabile<br />

utilità per gli studi aventi per oggetto la storia della civiltà, della religione e del costume. E sono certo di<br />

interpretare il sentimento di tutti gli studiosi esprimendo 1’augurio che il progetto entri al più presto nella fase di<br />

realizzazione.<br />

Mi creda, Maestro, suo devotissimo<br />

Raffaele Pettazzoni<br />

Dai Note Books saranno estratti due grossi volumi: Anthologia Anthropologica edited by<br />

R. A .Downie, I. The Native Races of Africa and Madagascar, II. The Native Races of Asia<br />

and Europe, London, 1938-1939.<br />

Per i Mélanges Dussaud (estate <strong>1937</strong>)<br />

Con lettera del 29 luglio <strong>1937</strong> Georges Ort-Geuthner, direttore della Librairie orientaliste<br />

Paul Geuthner di Parigi, comunica che per i 70 anni di René Dussaud si intende pubblicare,<br />

sotto la direzione di Henri Seyrig, direttore del Servizio delle Antichità di Beyrouth, dei<br />

Mélanges Syriens offerts à Monsieur René Dussaud: il volume deve uscire il 24 dicembre<br />

1938 e dovrebbe andare in stampa il 1° gennaio dello stesso anno; per dare all’opera un’unità<br />

scientifica gli argomenti da trattare saranno strettamente limitati alla Palestina, al<br />

Libano, alla Siria e dintorni; anche Pettazzoni viene invitato a collaborare. Egli non è uno<br />

specialista degli argomenti da trattare nei Mélanges Syriens, ma non vuole rinunciare a rendere<br />

omaggio ad uno scienziato col quale intrattiene rapporti amichevoli fin dagli inizi della<br />

sua carriera scientifica; come scrive a Henri Seyrig ( 14 ), egli si propone di contribuire al<br />

volume con un articolo sulla confessione dei peccati in Siria nei tempi precristiani adattando<br />

un capitolo della sua Confessione dei peccati e tenendo conto delle pubblicazioni uscite<br />

recentemente; è un lavoro che non gli porterà via molto tempo e al quale penserà dopo qual-<br />

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