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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 204<br />

bro effettivo collaboratore e che tale nomina è stata approvata dal ministro dell’educazione<br />

nazionale.<br />

Nel dicembre 1939 il nostro storico delle religioni sarà chiamato a far parte del Consiglio<br />

dell’Istituto: è un altro riconoscimento del valore di Pettazzoni e un’altra prova della stima<br />

ch’ egli gode negli ambienti scientifici; riteniamo che, non ostante la carica, egli partecipi<br />

raramente all’attività dell’Istituto ( 71 ).<br />

Da una lettera di Theodor Herzl Gaster del 30 ottobre 1938 apprendiamo che lo studioso<br />

londinese sta cercando di interessare un’importante casa editrice inglese alla traduzione dei<br />

volumi della collezione zanichelliana “Storia delle religioni”; provvederebbe egli stesso alla<br />

traduzione; la notizia fa naturalmente piacere a Pettazzoni, il quale si dichiara favorevole e<br />

disposto a rivedere ed aggiornare le sue opere; ma la cosa non avrà seguito...<br />

Come abbiamo più volte detto, Pettazzoni per le sue ricerche, le quali si estendono a varie<br />

religioni e a varie civiltà, ricorre talvolta alla competenza di alcuni specialisti; tra questi qualcuno<br />

lo informa spontaneamente quando incontra notizie o materiali a lui utili; per esempio,<br />

Israel Zolli, con una lunga lettera del 5 novembre 1938 gli segnala un caso di pluri- o monoocularità<br />

che gli è caduto sott’occhio consultando un trattato rabbinico.<br />

Venerdì 9 novembre, alle 17, Pettazzoni incontra Hermone Hammond, la quale gli ha<br />

fatto pervenire alla fine di ottobre una lettera di presentazione di Estella Canziani; la<br />

Hammond passa alcune settimane a Roma, fin oltre la metà di dicembre, presso la British<br />

School di Valle Giulia.<br />

Nel 1938 il Comitato nazionale italiano per le arti popolari comincia a pubblicare i volumi<br />

della collezione “Le arti e le tradizioni popolari d’Italia” sotto gli auspici della Direzione<br />

generale dell’Opera Nazionale Dopolavoro, “una serie la quale vuole continuare una tradizione<br />

di studi, gloriosa in passato, e ravvivarla e innovarla per l’oggi e per il domani”: così<br />

scrive Luigi Sorrento nella Prefazione all’opera di Giovanni Giannini, La poesia popolare a<br />

stampa nel sec. XIX, Udine, 1938 (è un’ampia bibliografia in due tomi); Pier Silverio Leicht,<br />

presidente della Commissione tecnica del CNIAP, con lettera del 17 novembre ne manda una<br />

copia a Pettazzoni, il quale a un primo esame giudica l’opera dotta e diligentissima e promette<br />

di farla recensire negli SMSR (non manterrà la promessa); gli saranno inviati in omaggio<br />

anche i volumi successivi: V. Ostermann, La vita in Friuli: usi, costumi, credenze popolari,<br />

seconda edizione riordinata, riveduta e annotata da G. Vidossi, Udine, 1940, e G. Fara,<br />

L’anima della Sardegna. La musica tradizionale, Udine, 1940.<br />

Il 18 e il 20 novembre Pettazzoni è impegnato in riunioni dell’Accademia d’Italia (v. più<br />

avanti).<br />

Mercoledì 23 novembre egli presiede la terza seduta del Comitato di etnologia americana<br />

nella sede del C.I.S.A.; è all’ordine del giorno, tra gli altri oggetti, il programma per il<br />

1939; per l’anno venturo il Comitato propone di limitarlo, per ora, alle tre seguenti espressioni:<br />

pubblicazione di studi originali nella serie dei “Quaderni del C.I.S.A.”, acquisto di<br />

libri, modesti premi di incoraggiamento ai giovani che si dedichino allo studio dell’americanistica;<br />

su questo programma egli riferirà alla nona seduta del Consiglio di amministrazione<br />

il prossimo 3 dicembre (dal verbale di questa nona seduta abbiamo tratto le notizie sul programma<br />

proposto dal Comitato).<br />

Pettazzoni da molti anni ha stretti legami con studiosi tedeschi; riteniamo pertanto che lo<br />

interessi la notizia, che legge nei giornali, dell’accordo culturale italo-germanico firmato a<br />

Palazzo Chigi il 23 novembre (v., per esempio, La stretta collaborazione dell’Asse<br />

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