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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 93<br />

ti, ha trovato nel Pettazzoni la forza di un’intuizione che fa rendere, in sede filosofica, l’autentico<br />

suono”; e, a giustificazione del titolo, aggiunge concludendo che “il moralista deve<br />

alla visione di quest’universalità la certezza -fondamentalmente ottimistica perché sicura del<br />

proprio dover essere- di garantire nell’universalità stessa una consolante vittoria dell’uomo<br />

sulla solitudine umana”.<br />

Pettazzoni comunica al Bongioanni il suo apprezzamento per l’articolo e gli manda qualche<br />

altra sua pubblicazione; segue uno scambio di lettere tra maggio e giugno: l’esame della<br />

“componente confessione” nella letteratura autobiografica, tale da suscitare un vasto problema<br />

- come dice il nostro storico delle religioni -, suggerisce al Bongioanni l’idea di scriverci<br />

su un libro (e lo dedicherebbe a Pettazzoni), ma ora è molto impegnato in altri lavori (li<br />

illustra in due lunghe lettere del 20 maggio e del 4 giugno <strong>1937</strong>); negli ultimi anni Trenta egli<br />

manderà in Via Crescenzio una copia delle sue pubblicazioni Aspetti del costume contemporaneo,<br />

Torino, <strong>1937</strong>, Pedagogia missionaria, Torino, 1938, Gusto e cultura. Saggio sul problema<br />

morale nell’educazione estetica, Torino, 1939.<br />

Il giovane torinese si dedicherà prevalentemente agli studi pedagogici; nel dopoguerra<br />

insegnerà Filosofia morale e poi Pedagogia a Genova, dove fonderà l’Istituto di scienze<br />

pedagogiche.<br />

All’adunanza della Società romana di antropologia (22 maggio <strong>1937</strong>)<br />

Il 22 maggio <strong>1937</strong> si riunisce la Società romana di antropologia per l’ultima volta al<br />

Collegio Romano, nella vecchia sede che ha visto la sua fondazione il 4 giugno 1893; il socio<br />

Pettazzoni è presente.<br />

Apre la seduta Giuseppe Tucci, il quale inaugura la sua presidenza; Giuseppe Genna presenta<br />

il bilancio consuntivo 1936 e quello preventivo per il <strong>1937</strong>, i quali vengono approvati<br />

dopo la lettura della relazione dei revisori dei conti; il resto della seduta è dedicato alla<br />

memoria del fondatore della Società, Giuseppe Sergi, scomparso il 17 ottobre 1936.<br />

Dopo le parole del presidente Tucci e l’intervento di Gian Alberto Blanc, già presidente<br />

della Società, parla il nostro storico delle religioni, anch’egli ex presidente (non sappiamo se<br />

ha preparato uno scritto, se segue una scaletta o no).<br />

Egli ricorda la sua ultima visita, nel 1932, a Giuseppe Sergi novantenne, il quale conservava<br />

quella meravigliosa lucidità mentale che gli consentiva di lavorare ancora scientificamente:<br />

il grande antropologo era intento alla lettura di autori greci e latini per lo studio su<br />

Roma e Alba Longa, una delle sue ultime opere; alla fine della sua vita riprendeva gli studi<br />

giovanili di filologia: infatti si era formato alla più schietta tradizione umanistica; perciò egli<br />

ci appare oggi in un certo qual modo come l’ultimo degli enciclopedisti attivi tra il 19° e il<br />

20° secolo: egli ha concepito l’antropologia in maniera integrale mirando a cogliere, attraverso<br />

l’indagine somatica, il segreto del pensiero umano; l’antropologia nelle sue mani è<br />

stata anche etnologia, psicologia, storia del pensiero, del costume, della religione.<br />

Pettazzoni, che si sente in qualche modo discepolo del grande maestro, si sofferma poi<br />

sulla sede della Società e del relativo Museo, un luogo semibuio dell’antico Collegio<br />

Romano dove Giuseppe Sergi ha tracorso la sua vita; la stanza in cui parla sembra una cripta<br />

che gli ha sempre fatto pensare agli antichi antri mitrei dove si riunivano gli iniziati ai<br />

misteri; volgendo al terrnine egli accenna al prossimo trasferimento in una sede più degna e<br />

decorosa del Museo e della Società (questa, per iniziativa di Sergio Sergi, assumerà nel corso<br />

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