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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 135<br />

Cesare, Il Giornale d’Italia, 11 settembre <strong>1937</strong>, 3; Zoroastrismo, EI, 35, <strong>1937</strong>, 1022-1024; In<br />

memoria di Giuseppe Sergi, RdA, 31 (1935-<strong>1937</strong>), XXXV-XXXVI; [L’etnologia come<br />

scienza storica], RdA, 31 (1935-<strong>1937</strong>), 455-457.<br />

Altre recensioni a La confessione dei peccati (2° semestre <strong>1937</strong>)<br />

Durante il 2° semestre del <strong>1937</strong>, oltre a quella di Kerényi, della quale abbiamo già detto,<br />

vengono pubblicate altre recensioni a La confessione dei peccati.<br />

Umberto Cassuto nella Rivista degli studi orientali, 17 (<strong>1937</strong>), 122-123 (nel fasc. I,<br />

luglio), prende in esame la parte seconda dell’opera, “i due eccellenti volumi” II e III; esordisce<br />

con un giudizio particolarmente lusinghiero:<br />

Sono rare le opere scientifiche che diano un’impressione di solidità e di sicurezza quale quella che si ritrae dalla<br />

lettura di questi volumi del Pettazzoni. Egli ha il merito insigne di saper conseguire tutti i vantaggi che la comparazione<br />

storico-religiosa è capace di arrecare, evitando in pari tempo gl’inconvenienti a cui, quando essa non sia<br />

condotta con quella perfezione di metodo con cui egli la conduce, possono insorgerne. Il segreto sta appunto nel suo<br />

metodo, semplice e sicuro ad un tempo.<br />

Il recensore, esponendo la materia dei due volumi, osserva che la raccolta dei testi e la<br />

loro presentazione mostrano come l’autore “sia perfettamente informato delle più recenti<br />

indagini storiche e letterarie, e come egli senta che la minuziosa cura analitica per l’esattezza<br />

dei particolari è condizione necessaria perché si possa giungere a conclusioni generali<br />

attendibili”; scrive poi:<br />

L’indagine è condotta con dirittura e lucidità di ragionamento, con acuta penetrazione, e con una precisione di<br />

particolari che non potrebbe desiderarsi maggiore in uno specialista degli studi concernenti caso per caso quel determinato<br />

ambiente. Talvolta anzi il Pettazzoni, studiando a fondo i suoi testi ed esaminando problemi anche non concernenti<br />

direttamente la confessione, riesce a veder le cose meglio di quanto non fosse stato da valorosi specialisti<br />

precedentemente veduto.<br />

Riportiamo anche la conclusione:<br />

Nè mai nelle sue indagini egli si distacca dal terreno sicuro dei fatti per avventurarsi sulle sabbie mobili di teorie<br />

soggettive: ottimo sistema per assicurare la solidità del ragionamento e delle conclusioni. Alla quale solidità contribuisce<br />

altresì la vasta ampiezza delle ricerche: non abbiamo qua dei ravvicinamenti di dati sporadici raccolti incidentalmente<br />

nel corso di letture casuali, bensì una sistematica indagine su tutto quello che allo stato attuale della<br />

scienza ci è dato di sapere sull’argomento nei più diversi campi. È una costruzione organica, quadrata, che si vien<br />

compiendo con ordine armonioso, elemento per elemento, piano per piano. Ed è naturale pertanto che i raccostamenti<br />

che vengono a farsi in tal modo abbiano un’efficacia che altrimenti sarebbero ben lungi dell’avere, e che i<br />

fatti s’illuminino l’uno per la luce dell’altro, sicchè le conclusioni a cui l’autore giunge, e quelle a cui passo passo<br />

egli viene avviando il lettore per formularle poi definitivamente nella continuazione dell’opera che ancora attendiamo,<br />

appaiono, se anche in qualche particolare si possa dissentire, nel loro complesso scaturire spontanee dai fatti<br />

stessi, e s’impongono al lettore con limpida evidenza.<br />

Nei volumi del Pettazzoni abbiamo quindi non soltanto un’opera egregia per quello che c’insegna intorno all’argomento<br />

a cui è dedicata, ma anche un modello del metodo con cui una ricerca scientifica di tal genere deve esser<br />

condotta.<br />

Augustin Georges Barrois nel suo Bulletin de science des religions. Genéralités, Revue<br />

des sciences philosophiques et théologiques, 26 (<strong>1937</strong>), 575-583 (nel fasc. III), e precisamente<br />

577-578, dà notizia del contributo pettazzoniano La confession des péchés dans l’histoire<br />

des religions pubblicato nei Mélanges Franz Cumont, Bruxelles, 1936, 893-901, e ne<br />

riporta alcuni passi; espone poi in una quindicina di righe il contenuto del 3° volume “de la<br />

grande synthèse”.<br />

Nella stessa rivista E. B. Allo nel Bulletin de science des religions. Indo-Européens et<br />

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