02.04.2013 Views

MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 206<br />

presentata con tre volti per ottenere informazioni sulla presenza di immagini simili in<br />

Romania; nella seconda metà di novembre riceve la risposta: tale immagine è abbastanza diffusa<br />

nella Bucovina e nel nord della Moldavia, ma soltanto nell’arte popolare; non è un prodotto<br />

indigeno, ma importato forse dalla Cecoslovacchia o dal Tirolo.<br />

Durante questo incontro o in un altro successivo il Panaitescu ottiene da Pettazzoni la<br />

promessa di tenere una conferenza all’Accademia di Romania; come vedremo, la promessa<br />

sarà mantenuta, dietro il rinnovato invito del nuovo direttore Lambrino, nel marzo 1942.<br />

Alla Farnesina (18 novembre 1938)<br />

Pettazzoni è presente, venerdì 18 novembre 1938, all’adunanza della Classe delle scienze<br />

morali e storiche dell’Accademia d’Italia: Luzio commemora il collega Nallino, morto il<br />

25 luglio scorso e dà lettura della lettera con la quale il presidente Federzoni assegna alla<br />

Classe l’incarico di dare al Ministero della cultura popolare la collaborazione per la bonifica<br />

libraria sulle opere di storia, di economia e di finanza; sembra che la Classe sia piuttosto<br />

ostile all’idea di collaborare a quest’operazione, ma poi vota un ordine del giorno - riteniamo<br />

- favorevole; la Classe approva anche il seguente ordine del giorno proposto da de’<br />

Stefani:<br />

La Classe delle Scienze morali della Reale Accademia d’Italia manifesta la propria riconoscenza al Duce per la<br />

politica economica autarchica, da Lui energicamente voluta, della migliore utilizzazione del lavoro e delle energie<br />

naturali della Nazione in tutte le loro manifestazioni ai fini della indipendenza e della prosperità nazionale e della<br />

potenza Italiana.<br />

Dopo che Orestano ha fatto una breve relazione sull’VIII Convegno Volta, la Classe, su<br />

proposta di Benini, gli rivolge un plauso e un ringraziamento (Pettazzoni è probabilmente<br />

sorpreso e dispiaciuto perché non gli viene rivolta nemmeno una parola di riconoscenza per<br />

l’opera da lui svolta); si passa poi alla discussione, alla quale partecipano Jannaccone, Volpe,<br />

Pettazzoni, Orestano, sui criteri da seguire per l’assegnazione del Premio Mussolini e dei<br />

premi accademici (giusta il nuovo Regolamento approvato dal Consiglio accademico nell’adunanza<br />

del 19 luglio 1938 viene ora assegnato ogni anno un solo Premio Mussolini, per<br />

turno, da una delle quattro classi); vengono infine prese deliberazioni in merito a domande e<br />

proposte varie; tra queste quella di Pettazzoni a favore dell’Istituto di studi etruschi per la<br />

pubblicazione annuale Studi etruschi.<br />

Il giorno dopo, sabato 19, nell’adunanza del Consiglio accademico il presidente Formichi<br />

illustra ampiamente l’invito rivolto dal Ministero della cultura popolare all’Accademia perché<br />

collabori all’intrapresa azione di bonifica libraria; viene letto anche l’ordine del giorno<br />

votato in proposito dalla Classe delle scienze morali e storiche, nonché una lettera illustrativa<br />

del Luzio; sull’argomento intervengono Formichi, Vallauri e Luzio: emergono pareri discordanti<br />

poiché non tutti gli accademici intendono trasformarsi in censori; alla fine si decide<br />

di vagliare nella prossima adunanza un primo elenco di opere esaminate dalla Classe delle<br />

scienze morali e storiche.<br />

Il giorno stesso Federzoni, in una lettera a Luzio, precisa che nell’esame delle opere “non<br />

è il caso di scendere a una distinzione tra libri didattici, o di cultura popolare, e libri di alta<br />

cultura: l’esame della Classe infatti deve comprendere tutte le pubblicazioni che si presentino<br />

come opere di cultura e la cui diffusione possa in qualunque modo costituire un pericolo<br />

per la nostra spiritualità fascista e per gli interessi nazionali”; per le opere scientifiche “si<br />

206

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!