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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 200<br />

La politica sociale fascista verso gli arabi della Libia.<br />

Nel pomeriggio settima adunanza sotto la presidenza di p.Schmidt, il quale in apertura di<br />

seduta rileva la grande importanza che annette la Chiesa alla missione evangelizzatrice<br />

dell’Africa e si dice “felice di constatare dalle conferenze già prodotte che anche l’Italia ha<br />

intenzione di favorire specialmente l’attività dei Missionari”; aperta la discussione, dopo D.<br />

De Blasi, interviene Pettazzoni parlando in francese.<br />

Egli attribuisce alla comunicazione di Italo Balbo, così interessante sotto più riguardi,<br />

un’importanza di prim’ordine per i problemi religiosi; la penetrazione delle religioni superiori<br />

presso le popolazioni indigene ha creato un aspetto particolare della penetrazione della<br />

civiltà europea in Africa; il risultato del contatto tra la religione antica e quella nuova non<br />

può esseere concepito come una semplice addizione di elementi nuovi ed elementi antichi, è<br />

una cosa assolutamente nuova; a proposito dell’espansione dell’islamismo e del cristianesimo,<br />

due religioni monoteiste, c’è da rilevare una differenza nei mezzi di propaganda: una<br />

religione si impone con la guerra santa, l’altra con l’opera paziente dei missionari; ma occorre<br />

prendere in considerazione le religioni indigene, conoscere se gli indigeni professano una<br />

religione essenzialmente animista o se hanno la nozione di un essere supremo; il problema è<br />

il seguente: occorre conservare, e in quale misura, una religione primitiva o distruggerla?<br />

Pettazzoni afferma che dal punto di vista dell’etnologia una civiltà primitiva è sempre un<br />

organismo, una struttura particolare di parecchi elementi e che non se ne può toccare uno<br />

senza provocare un turbamento nell’equilibrio dell’insieme; egli si è domandato qualche<br />

volta se la più grande facilità che l’islamismo ha nella penetrazione presso le popolazioni<br />

africane rispetto al cristianesimo non dipenda in parte dal fatto che il primo consente una<br />

sopravvivenza di elementi primitivi, mentre il cristianesimo per sua natura è portato a non<br />

permettere questa sopravvivenza.<br />

Dopo un altro intervento, quello di Martino Mario Moreno, continuano i lavori sul quinto<br />

tema con alcune relazioni di argomento prevalentemente settoriale, alle quali forse il<br />

nostro storico delle religioni non è interessato; e ancor meno interessato - riteniamo - egli è<br />

al ricevimento che alle 21,30 viene offerto nella sede dell’Istituto fascista dell’Africa italiana<br />

a Palazzo Brancaccio.<br />

Nel resoconto dei lavori che pubblica il quotidiano romano della sera viene dato risalto<br />

alla relazione di Balbo: Il Convegno “Volta” all’Accademia. I concreti risultati della politica<br />

fascista in Libia esposti da S.E. Balbo, Il Giornale d’Italia, 8 ottobre 1938, 5 (nemmeno<br />

un cenno sugli interventi di Pettazzoni).<br />

La mattina di sabato 8 ottobre si tiene l’ottava adunanza sotto la presidenza di Maurice<br />

Lippens, uomo politico belga: continuano i lavori sul quinto tema (ci sono ancora 27 convegnisti<br />

iscritti e perciò dovrebbero contenere in pochi minuti i loro interventi); forse qualche<br />

relazione interessa Pettazzoni, per esempio quella di Bronislaw Malinowski, Modern an-thropology<br />

and european rule in Africa (ma l’ha già letta nell’opuscolo a stampa; incontrerebbe<br />

volentieri il relatore, ma è assente); sullo stesso tema i lavori proseguono nel pomeriggio sotto<br />

la presidenza di Leon Sapieha (nona adunanza); forse il nostro storico delle religioni non assiste<br />

ai lavori né la mattina né il pomeriggio; ed è probabile che la sera, alle 22, non partecipi<br />

al ricevimento offerto dal ministro dell’educazione nazionale alla Mostra della Romanità.<br />

La mattina di domenica 9 ottobre i lavori sono sospesi; è in programma, alle 10, una gita<br />

a Tivoli con visita a Villa Adriana, colazione a Villa d’Este e visita al Parco; riteniamo che<br />

Pettazzoni non partecipi, e che anche nel pomeriggio non segua i lavori della decima adu-<br />

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