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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 189<br />

punto di vista fascista, Il Resto del Carlino, 3 settembre 1938, 1; il provvedimento diventerà<br />

il r.d.-1. 5 settembre 1938, n. 1390 (Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola<br />

fascista).<br />

Il 6 ottobre il Gran Consiglio del Fascismo approva la Dichiarazione sulla razza, le cui<br />

direttive vengono tradotte sul piano giuridico con il r.d.-l. 17 novembre l938, n. 1728<br />

(Provvedimenti per la difesa della razza italiana) e con il r.d.-l. 15 novembre 1938, n. 1779<br />

(Integrazione e coordinamento in un unico testo delle norme già emanate per la difesa della<br />

razza nella Scuola italiana); seguiranno nello stesso novembre e nei mesi successivi altri<br />

decreti-legge contro gli ebrei (esclusione dal PNF e dalle forze armate, limiti alla loro proprietà<br />

immobiliare e all’attività industriale e commerciale, disciplina dell’esercizio delle loro<br />

professioni ecc.).<br />

Come abbiamo visto, uno dei primi decreti-legge razzisti antisemiti riguarda la scuola<br />

(viene adottato tempestivamente per poter applicare la discriminazione razziale sin dall’inizio<br />

del nuovo anno scolastico); e il ministro Bottai, molto attivo nella campagna antisemita,<br />

esalta la discriminazione razziale nella scuola: “Il 1938 -afferma nel discorso alla radio del<br />

16 ottobre - fa, sul piano dell’Impero, maturare due fatti, che conseguono necessariamente<br />

all’Impero: il primato in Europa dell’Italia; il razzismo italiano”.<br />

In applicazione del decreto-legge sopra citato e dei successivi del 15 e del 17 novembre,<br />

con provvedimenti del Ministero dell’educazione nazionale in data 30 novembre viene dispensato<br />

dal servizio un centinaio di docenti universitari “di razza ebraica”; Pettazzoni ne<br />

vedrà l’elenco nella rivista della SIPS: Professori universitari ebrei che hanno lasciato l’insegnamento,<br />

Scienza e tecnica, 2 (1938), 345-347; con alcuni di essi egli ha rapporti di studio<br />

e di amicizia, e li mantiene: sono Roberto Almagià, Umberto Cassuto, Giorgio Del<br />

Vecchio, Alessandro Della Seta, Benvenuto Donati, Federico Enriques, Ezio Levi, Tullio<br />

Levi Civita, Arnaldo Momigliano, Rodolfo Mondolfo, Alberto Pincherle; vengono inoltre<br />

espulsi decine e decide di liberi docenti, assistenti, lettori, e centinaia di studenti.<br />

Di fronte a questi provvedimenti non è possibile in Italia promuovere alcuna protesta,<br />

manifestare alcun dissenso, alzare pubblicamente una voce di solidarietà verso i perseguitati;<br />

ci sono purtroppo i colleghi che rompono con loro ogni rapporto, che tolgono loro persino<br />

il saluto o addirittura manifestano ignobili sentimenti nelle sedi accademiche: per esempio,<br />

Giuseppe Maggiore, rettore dell’Università di Palermo, nel discorso di inaugurazione<br />

dell’a.acc. 1938-1939 si vanta di aver appena cacciato dall’ateneo palermitano cinque docenti<br />

ebrei attuando finalmente “una campagna di energica profilassi della vita nazionale” ( 62 ).<br />

Pettazzoni, come tutti i dipendenti pubblici, come tutti gli studenti (o per essi i genitori),<br />

come tutti i membri di accademie, istituti e associazioni culturali, deve compilare la scheda<br />

di censimento sulla razza, cioè dichiarare “sotto la sua personale responsabilità che né lui né<br />

il padre né la madre appartengono alla razza ebraica”.<br />

Riteniamo ch’egli sia sinceramente e fortemente indignato nei confronti dei provvedimenti<br />

razziali, che intimamente nutra sentimenti di avversione e di disprezzo verso i responsabili,<br />

ma non può naturalmente esprimere pubblicamente il suo dissenso e, in qualche caso,<br />

non può neppure sottrarsi ad adempimenti che ripugnano alla sua coscienza; in qualche occasione<br />

si adopererà in favore di ebrei discriminati e perseguitati: ad esempio, per ottenere che<br />

al rabbino Israel Zolli sia riconfermata la cittadinanza italiana e che Paola Franchetti possa<br />

frequentare la biblioteca della Scuola di studi storico-religiosi; per l’assistente licenziata interesserà<br />

l’amico americano Arthur Darby Nock.<br />

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