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MARIO GANDINI RAFFAELE PETTAZZONI NEGLI ANNI 1937 ...

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Pettazzoni 6-11-2007 8:57 Pagina 183<br />

lano il presidente Thomson e Péon del Valle, incaricato d’affari del governo del Messico, per<br />

una lunga serie di ringraziamenti; dopo di che il presidente dichiara la chiusura del<br />

Congresso.<br />

Alle 19 ai congressisti viene offerto un banchetto al ristorante Nimb.<br />

Non sappiamo se Pettazzoni partecipa nei giorni 7-9 ad un’escursione attraverso la<br />

Danimarca volta a mostrare ai congressisti una serie di monumenti caratteristici dall’età della<br />

pietra ai nostri giorni.<br />

È da ritenere che durante il soggiorno a Copenhagen egli passi qualche ora nelle biblioteche<br />

o si rechi a visitare qualche mostra; forse dà un’occhiata ai giornali danesi che certamente<br />

ogni giorno pubblicano notizie di cronaca sul Congresso; in Italia -come lo informa<br />

Adele- l’avvenimento è quasi completamente ignorato: per esempio appena una dozzina di<br />

righe si leggono in un quotidiano romano sotto il titolo Gli italiani al congresso intern. di<br />

antropologia ed etnografia, Il Messaggero, 2 agosto 1938.<br />

Gli atti del Congresso saranno pubblicati dopo qualche mese: Congrès international des<br />

sciences anthropologiques et ethnologiques. Compte-rendu de la deuxième session.<br />

Copenhague 1938, Copenhague, 1939; alle pp. 57-58 si troveranno le parole di saluto (in italiano)<br />

pronunciate da Pettazzoni nella seduta inaugurale, alle pp. 366-367 il riassunto (in<br />

francese) della sua comunicazione, e alle pp. 264, 320-321, 351, 353-354 i riassunti (in francese)<br />

dei suoi interventi nelle discussioni ( 59 ).<br />

Incontri a Copenhagen (31 luglio – 6 agosto 1938)<br />

Durante il soggiorno a Copenhagen Pettazzoni rivede numerosi studiosi già incontrati in<br />

altre occasioni: per esempio, Marcel Mauss, John Murphy, John L. Myres, Frans Blom,<br />

Rafael Karsten, Martin P. Nilsson, Otakar Pertold, Károly Kerényi; incontra per la prima<br />

volta alcuni altri con i quali ha già avuto rapporti epistolari, per esempio, Bronislaw<br />

Malinowski, André Varagnac e Kaj Birket-Smith.<br />

Quest’ultimo, segretario del Congresso, è il responsabile del Dipartimento etnografico<br />

del Museo nazionale di Copenhagen, ha compiuto esplorazioni nella Groenlandia occidentale<br />

(1912), nel Canada artico (1921-1923), nell’Alaska sud-occidentale (1933), ed ha condotto<br />

studi antropologici su popolazioni nordamericane, siberiane, eschimesi centrali;<br />

Pettazzoni conosce certamente alcuni suoi scritti, per esempio, The Caribou Eskimos, Report<br />

of the fifth Thule Expedition, Copenhagen, 5, 1929, Ueber die Herkunft der Eskimos und<br />

ihre Stellung in der zirkumpolaren Kulturentwicklung, Anthropos, 1930, 1 sgg, e il volume<br />

The Eskimos, London, 1936; con l’antropologo danese egli avrà un ulteriore scambio epistolare<br />

nell’aprile 1940 per l’eventuale scelta di Roma come sede del prossimo congresso<br />

internazionale durante l’Esposizione universale 1942.<br />

Con molti colleghi Pettazzoni parla del VII Congresso internazionale di storia delle religioni<br />

in preparazione e discute di vari problemi, per esempio delle ricerche che ha in corso.<br />

Con Ake Ohlmarks egli discute, tra l’altro, dell’onniscienza divina presso i Germani; lo<br />

studioso svedese sostiene che “tanto l’occhio di Odin come il corno di Heimdall sarebbe la<br />

luna” e ammette “di aver scritto sotto l’influenza momentanea di p. Schmidt “: così annota<br />

Pettazzoni, il quale, se non l’ha già vista, consulterà l’opera del collega Heimdalls Horn und<br />

Odins Auge, Lund-Kopenhagen, 1, <strong>1937</strong>: nelle pp. 257 sgg. è ripresa, con risultati molto discussi,<br />

l’esegesi solaristica, secondo la quale Heimdall apparterrebbe al gruppo delle divinità<br />

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