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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

Ogni civ<strong>il</strong>tà ha proprie, originali possib<strong>il</strong>ità di espressione che,<br />

germinano, si maturano, declinano e poi irrimediab<strong>il</strong>mente scompaiono.<br />

Siamo al preludio, aggiunge Spengler, «grande e<br />

magnifico, di un’epoca a venire con la quale la storia<br />

dell’uomo euro-occidentale si chiuderà definitivamente».<br />

Di più, alla chiusura definitiva della storia dell’uomo<br />

euro-occidentale e di più “di ogni civ<strong>il</strong>tà”.<br />

Dunque: «Noi ci troviamo oggi al vertice, là dove<br />

comincia l’ultimo atto. È l’ora delle decisioni supreme. La<br />

tragedia è alla fine». 123<br />

Altrettanto definitivo è Charles Péguy. Scrive nel suo La<br />

nostra gioventù del 1910: «Siamo gli ultimi. Quasi quelli che<br />

vengono <strong>dopo</strong> gli ultimi. Subito <strong>dopo</strong> di noi ha inizio<br />

un’altra epoca, un altro mondo [...] Subito <strong>dopo</strong> di noi ha<br />

inizio <strong>il</strong> mondo che abbiamo definito, che non cesseremo<br />

mai di definire, <strong>il</strong> mondo moderno». 124<br />

«Noi, civ<strong>il</strong>tà, sappiamo ora di essere mortali – sembra<br />

far eco Paul Valéry nel 1919 –. Avevamo sentito parlare di<br />

mondi scomparsi tutti interi, di imperi colati a picco con<br />

tutti i loro uomini e i loro ordigni; [...]. E vediamo ora che<br />

l’abisso della storia è abbastanza grande per tutto <strong>il</strong> mondo.<br />

Sentiamo che una civ<strong>il</strong>tà ha la stessa frag<strong>il</strong>ità di una<br />

vita». 125<br />

Nel 1923, in Agonia della civ<strong>il</strong>tà, Albert Schweitzer, vede<br />

nella guerra mondiale appena terminata i segni del crollo<br />

della civ<strong>il</strong>tà, di cui la guerra «non è che un sintomo. [...]<br />

Siamo stati trascinati fuori del corso della civ<strong>il</strong>tà [...]. Ora è<br />

123 OSVALD SPENGLER, Der Mensch und die Technik. Beitrag zu einer Ph<strong>il</strong>osophie des<br />

Lebens, München, Beck, 1931, tr. it. L’uomo e la macchina, di A. Treves, M<strong>il</strong>ano,<br />

Corbaccio, 1931.<br />

124 CHARLES R. PÉGUY, Notre Jeunesse, 1910, tr. it. La nostra gioventù, Torino, Utet,<br />

1972.<br />

125 PAUL VALÉRY, La crise de l’esprit, in “Athenaeum”, London, 1919, poi in Variété,<br />

Paris, Gallimard, 1924, tr. it. La crisi del pensiero e altri saggi quasi politici, di Stefano<br />

e Nicole Agosti, Bologna, Il Mulino, 1994.<br />

124

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