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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

alcune recenti estati alle quali è imputata in alcuni casi un<br />

aumento della mortalità nella fascia degli anziani fino al 19<br />

per cento, sono state davvero vissute come manifestazioni<br />

di nuove minacce per l’umanità.<br />

Scongiurati peste, vaiolo e colera, tifo 176 e malaria, o<br />

arginata la loro diffusione, la popolazione umana ha<br />

cominciato a fare i conti con nuove terrib<strong>il</strong>i malattie capaci<br />

di diffondersi su larga scala.<br />

La peste è stato uno dei flagelli più temuti e catastrofici<br />

che hanno per m<strong>il</strong>lenni colpito l’umanità in ogni angolo del<br />

mondo. Spesso le epidemie hanno avuto dimensioni tali da<br />

stravolgere l’assetto sociale ed economico di intere aree<br />

geografiche.<br />

Le scoperte medico scientifiche del XIX secolo hanno<br />

permesso di comprendere l’origine e le modalità di<br />

propagazione di questo morbo, spostando l’attenzione<br />

dall’aria come elemento principale di diffusione all’igiene<br />

delle case, delle strade e, soprattutto alla qualità dell’acqua.<br />

Dal nostro punto di vista merita notare che già nel Primo<br />

libro di Samuele la pest<strong>il</strong>enza viene inviata da Dio ai F<strong>il</strong>istei<br />

per punirli di aver rubato l’Arca dell’Alleanza ebraica.<br />

L’episodio viene datato al 1030 o al 1076 a.C. e avrebbe<br />

dato spunto a Nicolas Poussin per <strong>il</strong> celebre quadro<br />

conservato al Museo del Louvre a Parigi.<br />

Spesso quelle del passato più che pest<strong>il</strong>enze potrebbero<br />

essere state epidemie molto contagiose di tifo o febbri<br />

emorragiche.<br />

176 Il tifo, o “febbre da accampamento” o “febbre navale” perché tendeva a<br />

diffondersi con maggiore rapidità in situazioni di guerra o in ambienti come<br />

navi e prigioni, è una pandemia che causò fra gli spagnoli 20.000 morti durante<br />

i combattimenti con i musulmani a Granada, a fronte dei 3.000 persi in<br />

battaglia. Sempre per via del tifo, nel 1528 i francesi persero 18.000 uomini in<br />

Italia e altri 30.000 nel 1542 durante i combattimenti nei Balcani. La grande<br />

armée di Napoleone fu decimata dal tifo in Russia nel 1811. Il tifo fu anche la<br />

causa di morte per moltissimi reclusi dei campi di concentramento nazisti<br />

durante la Seconda guerra mondiale.<br />

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