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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

alle tematiche della crisi dell’Occidente.<br />

Non c’è da stupirsi se un uomo vissuto in quel crogiuolo<br />

di tensioni che fu la Vienna a cavallo fra Otto e Novecento,<br />

<strong>il</strong> quale ebbe modo di mettere a fuoco quanto tutti siamo<br />

mossi da forze profonde dalle quali siamo agiti, anziché<br />

poterle agire, abbia partecipato di un disagio della sua<br />

epoca. Così, nel 1927 Sigmund Freud scrive: «Mentre<br />

l’umanità ha fatto progressi costanti nella conquista della<br />

natura e può aspettarsene di più grandi ancora, un analogo<br />

progresso nella regolamentazione dell’umana convivenza<br />

non può venir accertato con sicurezza ed è probab<strong>il</strong>e che in<br />

ogni tempo, come di nuovo oggi, molti uomini si siano<br />

domandati se quel poco di civ<strong>il</strong>tà che è stato acquisito<br />

meriti davvero di essere difeso». 141<br />

Il padre della psicanalisi sa bene che «in tutti gli uomini<br />

sono presenti tendenze distruttive, e perciò antisociali e<br />

ost<strong>il</strong>i alla civ<strong>il</strong>tà»; sa anche che<br />

l’esistenza di questa tendenza all’aggressione, che possiamo scoprire in<br />

noi stessi e giustamente supporre negli altri, è <strong>il</strong> fattore che turba i nostri<br />

rapporti col prossimo e obbliga la civ<strong>il</strong>tà a un grande dispendio di forze.<br />

Per via di questa ost<strong>il</strong>ità primaria degli uomini fra loro, la società<br />

inciv<strong>il</strong>ita è continuamente minacciata di distruzione [...] i moti pulsionali<br />

disordinati sono più forti degli interessi razionali. 142<br />

Perciò egli ritiene che l’uomo primordiale stesse meglio,<br />

«poiché ignorava qualsiasi restrizione pulsionale. In<br />

compenso la sua sicurezza di godere a lungo di tale felicità<br />

era molto esigua. L’uomo civ<strong>il</strong>e ha barattato una parte<br />

della sua possib<strong>il</strong>ità di felicità per un po’ di sicurezza».<br />

141 SIGMUND FREUD, Die Zukunft einer Illusion, Leipzig, Internationaler<br />

Psychoanalitischer, 1927, tr. it. L’avvenire di un’<strong>il</strong>lusione, di S. Candreva e E.A.<br />

Panaitescu, in Il disagio della civ<strong>il</strong>tà e altri saggi, Torino, Boringhieri, 1971, così<br />

come la citazione seguente.<br />

142 SIGMUND FREUD, Das Unbehagen in der Kultur, Wien, Internationaler<br />

Psychoanalitischer, 1930, tr. it. Il disagio della civ<strong>il</strong>tà, di E. Sagittario, in Il disagio<br />

della civ<strong>il</strong>tà e altri saggi, cit., così come la citazione seguente.<br />

133

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