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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

revisori, i monaci di San Gallo, nel 1690. Di lì, attraverso qualche<br />

ulteriore menzione sul decadimento architettonico e le pagine di W<strong>il</strong>liam<br />

Robertson, la leggenda è giunta fino ai repubblicani borghesi nella<br />

Francia del 1830, i quali vedevano nella loro rivoluzione di Luglio una<br />

fine dell’anciem régime non meno definitiva di quella che l’anno M<strong>il</strong>le<br />

doveva aver segnato per <strong>il</strong> Medioevo. Di qui è passata nel profluvio di<br />

enciclopedie, dizionari, annali letterari, romanzi e opere buffe del XIX<br />

secolo, che recano <strong>il</strong> segno delle esagitate narrazioni dello storico allora<br />

più popolare, Jules Michelet. L’anno M<strong>il</strong>le di Michelet era un misto di<br />

portenti e moniti racimolati in tutti gli angoli del X e dell’XI secolo […].<br />

Placanica sembra dargli ragione, attribuendo anch’egli<br />

al Robertson la paternità della «favola dell’anno M<strong>il</strong>le […],<br />

se pure sulla base di qualche diceria precedente» 27, ed<br />

elencando alcuni di coloro che in seguito vi aderirono<br />

amplificandola.<br />

Della fine del mondo, o più esattamente del suo<br />

annuncio – aggiunge –, non v’è traccia né nelle bolle<br />

pontificie né nei conc<strong>il</strong>i che precedettero quella data. Di<br />

contro porta <strong>il</strong> conc<strong>il</strong>io di Trosly durante <strong>il</strong> quale si<br />

accennò all’imminente fine del mondo ma ricorda che<br />

l’evento risale al 909; o le dicerie di un tal Godelle, cronista<br />

dell’epoca in seguito al crollo della bas<strong>il</strong>ica del Santo<br />

Sepolcro avvenuta nel 1010. E cita, naturalmente, l’opera<br />

di Rodolfo <strong>il</strong> Glabro, liquidandola come «leggenda<br />

storiografica».<br />

I cinque volumi della Historiarum libri 28, che prende in<br />

esame <strong>il</strong> periodo 900-1044, scritti dal monaco e cronista<br />

francese vissuto tra <strong>il</strong> 985 e <strong>il</strong> 1047, sono probab<strong>il</strong>mente la<br />

fonte più prossima alla descrizione di quella stagione come<br />

della fatidica attesa: terrori, distruzioni, epidemie, piogge,<br />

eruzioni, crolli, apparizioni, in una mescola visionaria di<br />

27 AUGUSTO PLACANICA, M<strong>il</strong>lennio, cit.<br />

28 RODOLFO IL GLABRO, Storie dell’anno M<strong>il</strong>le, a c. di G. Ardenna e D. Tuniz,<br />

M<strong>il</strong>ano, Jaka Book, 1981. Un’ut<strong>il</strong>e sintesi del suo pensiero in SERENA FOGLIA,<br />

Sogni e incubi della fine del mondo. M<strong>il</strong>le e non più m<strong>il</strong>le, Casale Monferrato, Piemme<br />

Edizioni, 1997, in particolare i capitoli 4 e 5.<br />

25

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