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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

preoccupazioni culturali sono state «i punti focali ricorrenti<br />

di quelle speranze e paure che si ripresentano a ogni fine di<br />

secolo».<br />

A sostegno di questo ridimensionamento dei nostri<br />

antichi timori, ma pur della loro comprensib<strong>il</strong>e irruenza, ci<br />

sono anche i ragionamenti che Augusto Placanica, nel suo<br />

libro del 1997, fa riguardo all’incombenza del nuovo<br />

M<strong>il</strong>lennio, quello nel quale noi ormai siamo entrati senza<br />

che vi sia stata l’ennesima deflagrazione planetaria.<br />

Ma per dirla in maniera stringata ci limitiamo alla<br />

citazione di Antonio Labriola che Placanica pone in<br />

epigrafe al suo volume: «La più savia e più calzante delle<br />

obiezioni che siano state mai mosse contro ogni sistema di<br />

f<strong>il</strong>osofia della storia, è quella di Wundt: noi non sappiamo<br />

dove la storia andrà a finire» 226.<br />

«Grata superveniet quae non sperabitur hora»: giungerà<br />

gradita l'ora che non è stata sperata, sosteneva Tito<br />

Lucrezio Caro, e questo potrebbe essere <strong>il</strong> modo per non<br />

farsi prendere nel vortice dell’’attesa della fine. Un monaco<br />

vietnamita dei giorni nostri lo stesso consiglio lo darebbe<br />

così, e val la pena ascoltarlo: «Ci sono due modi di lavare i<br />

piatti. Il primo è lavare i piatti per avere piatti puliti, <strong>il</strong><br />

secondo è lavare i piatti per lavare i piatti. [...] Se mentre<br />

laviamo i piatti pensiamo solo alla tazza di tè che ci aspetta<br />

e ci affrettiamo a toglierli di mezzo come se fossero una<br />

seccatura, non stiamo “lavando i piatti per lavare i piatti”.<br />

Direi di più, in quel momento non siamo vivi. [...] Se non<br />

sappiamo lavare i piatti, è probab<strong>il</strong>e che non riusciremo<br />

nemmeno a bere la nostra tazza di tè. Mentre beviamo <strong>il</strong><br />

tè, non faremo che pensare ad altre cose, accorgendoci a<br />

226 ANTONIO LABRIOLA, Da un secolo all’altro, 1900-1901, cit. in epigrafe a<br />

AUGUSTO PLACANICA, M<strong>il</strong>lennio, cit.<br />

227 THICH NHAT HANH, Il miracolo della presenza mentale, Roma, Ubaldini,<br />

1992, p. 7<br />

245

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