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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

... <strong>il</strong> vero problema è se sia mai possib<strong>il</strong>e pensare a una rivoluzione che<br />

sia veramente l’ultima, che realizzi un equ<strong>il</strong>ibrio sociale perfetto, o se, al<br />

contrario, l’entropia psicologica, l’acquiescenza così raggiunta e propugnata<br />

non siano invece qualcosa di terrib<strong>il</strong>mente dannoso e paralizzante.<br />

Nel caso di Zamjatin, scrive Verra, l’obiettivo è un<br />

regime politico totalitario, in quello di Huxley «lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

inesorab<strong>il</strong>e della civ<strong>il</strong>tà industriale e delle sue esigenze<br />

organizzative».<br />

Genetica, ipnopedia (una psicologia persuasiva<br />

trasmessa durante <strong>il</strong> sonno), droga (<strong>il</strong> soma) sono gli<br />

strumenti con cui è stata costruita una comunità<br />

perfettamente regolata e felice. Nella Fattoria degli animali,<br />

Orwell attacca invece <strong>il</strong> totalitarismo – di stampo sovietico<br />

– «mostrando come la rivoluzione compiuta in nome<br />

dell’uguaglianza possa trasformarsi in una nuova e feroce<br />

tirannide» e si spinge più avanti, con 1984, descrivendo i<br />

metodi usati da un sistema totalitario: la mistificazione<br />

propagandistica, la strumentalizzazione del linguaggio.<br />

Nelle controutopie Verra non vede solo un elemento di<br />

apocalittico abbandono. Scrive che non rappresentano<br />

soltanto «una reazione di sconforto al cadere di <strong>il</strong>lusioni<br />

progressiste o di sconcerto di fronte ai paurosi aspetti del<br />

totalitarismo, ma una dimensione critica interna al pensiero<br />

utopico, un ammonimento a non perdere mai <strong>il</strong> doveroso<br />

distacco rispetto agli strumenti politici o tecnologici<br />

elaborati per realizzare <strong>il</strong> progetto alternativo ottimale e a<br />

non lasciarsi travolgere dalle loro potenzialità non sempre<br />

incondizionatamente positive».<br />

Il quadro dei temi adottati dalla letteratura utopica o<br />

distopica è ora completo, ma merita spendere qualche<br />

parola su quella saggistica che si è misurata con la critica o<br />

l’elogio della costruzione utopica.<br />

Karl Mannheim, per esempio, in Ideologia e utopia 82<br />

82 KARL MANNHEIM, Ideologie und Utopie, Bonn, 1929, tr. it. Ideologia e utopia,<br />

Bologna, Il Mulino, 1957.<br />

81

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