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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

Nell’antica tradizione teologico-f<strong>il</strong>osofica e cosmologico-cosmogonica, di<br />

origine caldaica e bab<strong>il</strong>onese, i termini con cui si allude alle lunghissime<br />

scansioni della storia del mondo rinviano pur sempre ai movimenti degli<br />

astri; immesse nella cultura greca, le nozioni di epoca, periodo, ciclo, sono,<br />

prima di tutto, termini di natura astronomica.<br />

Fra <strong>il</strong> Tigri e l’Eufrate, quel concetto, m<strong>il</strong>lennio, assume<br />

<strong>il</strong> significato matematico e cronologico, ma «non v’è traccia<br />

di alcun M<strong>il</strong>lennio escatologico, anzi non c’è éschaton, fine e<br />

rinnovamento della storia e del mondo, del tempo e dello<br />

spazio, come traguardo finale sperato o temuto: l’infinita<br />

serie di divinità, semidèi e uomini ha un passato e, tutt’al<br />

più, un presente fatto di eventi primigenî, ma non ha un<br />

futuro; non c’è tensione verso un domani diverso perché<br />

l’ultimo futuro possib<strong>il</strong>e è <strong>il</strong> vivo presente costruito dal<br />

mito, e la storia si è acquietata in esso. Dunque, non è che<br />

manchi <strong>il</strong> futuro perché manca <strong>il</strong> M<strong>il</strong>lennio: è che non c’è<br />

bisogno di M<strong>il</strong>lennio là dove non ci sia bisogno di futuro: in<br />

quella tradizione manca l’elemento escatologico perché vi<br />

manca una tensione verso un futuro collettivo, fausta o<br />

infausta fine del mondo».<br />

Invero, prosegue Placanica, anche nelle credenze<br />

dell’antica Mesopotamia c’è uno sterminio dell’umanità, a<br />

base di epidemie, carestie, siccità e infine di d<strong>il</strong>uvio.<br />

Quest’ultimo si palesa (si rivela) «non tanto come fine<br />

universale, ma come fine diretta alla rinascita» e quest’idea<br />

del bagno purificatore e rigenerante – al quale son dedicate<br />

numerose pagine sia nei 4 volumi di Miti e leggende di<br />

Raffaele Pettazzoni che nei 3 volumi della Storia delle credenze<br />

e delle idee religiose di Mircea Eliade 14 – si ritrova in ogni<br />

continente del mondo e in stagioni diverse, fino a Vico e a<br />

Boulanger.<br />

14 RAFFAELE PETTAZZONI, Miti e leggende, a c di C. Prandi e G. F<strong>il</strong>oramo, 4 voll.,<br />

Torino, Utet, 1948, ora 1990; MIRCEA ELIADE, Histoire des croyances et des idées<br />

religieuses, Paris, Payot, 1975-83, tr. it. Storia delle credenze e delle idee religiose, di M.<br />

A. Massimello e G. Schiavoni, voll. 3, Firenze, Sansoni, 1979-83.<br />

14

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