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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

questo atroce conteggio delle salme ha le fosche tinte delle<br />

antiche predizioni. Ma <strong>il</strong> primo conflitto mondiale e la<br />

percezione del secondo, invece, producono questo effetto,<br />

di un qualcosa che potrebbe mettere in discussione non<br />

solo <strong>il</strong> gruppo, la tribù o la nazione interessata o ancor<br />

meno gli eserciti da essi mandati al fronte, ma l’intera<br />

umanità, gli individui ovunque essi si trovino e qualunque<br />

sia la cosa che essi fanno.<br />

La seconda guerra mondiale, introduce due significative<br />

novità da questo punto di vista.<br />

In primo luogo essa è stata in parte combattuta con<br />

gran partecipazione dei civ<strong>il</strong>i non solo obtorto collo, per via<br />

delle incursioni aeree e dei bombardamenti, ma anche con<br />

un protagonismo vero e proprio. In molti dei paesi<br />

occupati – Italia, Francia, Spagna, Jugoslavia – la<br />

Resistenza. Negli altri, che siano stati indenni come gli Stati<br />

Uniti – fatto salvo l’attacco a Pearl Harbour che è in<br />

assoluto <strong>il</strong> primo (ed unico), e perciò sconvolgente ma<br />

anche motivante, segnale di vulnerab<strong>il</strong>ità del paese –, o<br />

coinvolti direttamente sul suolo patrio come l’Ingh<strong>il</strong>terra o<br />

l’Unione sovietica, <strong>il</strong> sostegno, la solidarietà concreta,<br />

l’impegno civ<strong>il</strong>e per sostenere le truppe, far sì che potessero<br />

contare su rifornimenti di cibo e armamenti, su fabbriche<br />

funzionanti e campi coltivati anche in assenza di<br />

manodopera chiamata al fronte, di ospedali, scuole, mezzi<br />

di trasporto in servizio. Che si sia trattato di un’ab<strong>il</strong>e<br />

operazione di propaganda dei quartieri generali, dell’ormai<br />

avvenuta diffusione dei mezzi di comunicazione di massa, o<br />

di una genuina adesione ai princìpi e agli ideali per i quali<br />

si stava combattendo, <strong>il</strong> fenomeno va registrato e questo<br />

probab<strong>il</strong>mente ha lasciato, alla fine del conflitto,<br />

un’ottimistica e fiduciosa convinzione che si potesse voltar<br />

pagina e scongiurare per sempre <strong>il</strong> ritorno di un’<strong>Apocalisse</strong><br />

così disastrosa.<br />

La seconda significativa novità ha le due orrende facce<br />

di Auschwitz e Hiroshima.<br />

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