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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

ragionamento qui condotto è che, al di là della disputa sulla<br />

data in cui <strong>il</strong> “salto” sarebbe avvenuto, s’introduceva nella<br />

teoria ecclesiale l’idea che una nuova stagione, preceduta<br />

anch’essa da rovine e sconvolgimenti, sarebbe giunta in<br />

Terra, restituendo la perduta Età dell’Oro, <strong>il</strong> definitivo<br />

riscatto, l’eterna salvezza.<br />

Al posto insomma di una cupa e irreversib<strong>il</strong>e catastrofe<br />

finale, una nuova era in questo mondo – dentro la Storia –<br />

e non nell’Ald<strong>il</strong>à. Avremo modo di vedere oltre come<br />

questo desiderio terreno di mutamento innescherà altre<br />

profetiche descrizioni.<br />

Ciò nonostante, scrive Schwartz, «La fine del XII secolo<br />

non fu affatto quello che oggi definiremmo un finimondo».<br />

1299.<br />

Negli anni Novanta del XIII secolo si celebra <strong>il</strong> primo<br />

Giub<strong>il</strong>eo. «Siamo arrivati – scrive Schwartz – alla prima<br />

fine di un secolo cristiano che sia stata pubblicamente<br />

celebrata dai cristiani come fine di un secolo».<br />

Erano finalmente al loro posto i desiderata di qualsiasi<br />

fin de siècle. Va da sé che tra questi ci siano concetti come <strong>il</strong><br />

tempo e la storia. E allora, dice Schwartz, perché non<br />

considerare <strong>il</strong> peso che ebbe in quel periodo la messa a<br />

punto del calendario «per anno Domini» o <strong>il</strong> «nuovo<br />

congegno per la misurazione del tempo, l’orologio a pesi e<br />

contrappesi, che fu un’invenzione del tardo XIII secolo».<br />

Il Giub<strong>il</strong>eo di Bonifacio VIII, ci ricorda l’autore, fu «una<br />

sorta di contrafforte per b<strong>il</strong>anciare la spinta m<strong>il</strong>lenaristica<br />

di un movimento penitenziale di rimarchevole teatralità e<br />

le drammatiche profezie ...». Giotto dipinse quel Papa<br />

mentre benedice i pellegrini che annaspavano verso Roma,<br />

e Dante lo cacciò all’Inferno con le chiavi della salvezza<br />

brandite in segno di fiero potere. Proprio <strong>il</strong> divino poeta<br />

celebrerà con la fine del suo poema la fine del secolo e la<br />

ricongiunzione con quelli precedenti. Restituendo forse<br />

una speranza al volgere dei giorni verso un destino comune<br />

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