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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

Il proliferare degli arsenali atomici ha innescato quella<br />

che è stata chiamata Guerra fredda, vale a dire la<br />

contrapposizione in due blocchi dei paesi aderenti alla<br />

Nato da un lato e al Patto di Varsavia dall’altro, ognuno<br />

dei quali parzialmente tenuto sotto scacco dalla<br />

consapevolezza che <strong>il</strong> potenziale nucleare dell’altro fronte,<br />

in caso di attacco, avrebbe consentito la reciproca<br />

distruzione. La situazione di apparente pace – più<br />

esattamente di conflitto non diretto, dal momento che non<br />

c’è stato anno in cui non si sia combattuto dalla fine della<br />

Seconda Guerra Mondiale con appoggi diretti o indiretti<br />

delle due superpotenze – è stata definita anche “equ<strong>il</strong>ibrio<br />

del terrore”, ed è proprio questa l’espressione che ci riporta<br />

al tema centrale delle nostre riflessioni.<br />

Fino alla caduta del muro di Berlino nel 1989 e al<br />

disfacimento dell’esperienza socialista nei paesi dell’est<br />

europeo, l’esistenza del telefono rosso, la linea con cui <strong>il</strong><br />

Presidente degli Stati Uniti e quello dell’Unione sovietica si<br />

sarebbero potuti parlare direttamente per scongiurare la<br />

reciproca aggressione, ha solo trattenuto l’ansia della reale<br />

possib<strong>il</strong>ità che quegli ordigni – a terra su postazioni mob<strong>il</strong>i<br />

o fisse, in volo, nella pancia dei sommergib<strong>il</strong>i a molte leghe<br />

di profondità negli oceani – si incrociassero in alto sopra le<br />

teste di una umanità attonita prima di cadere e radere tutto<br />

al suolo.<br />

La nascita nel 1956 a Vienna dell’Agenzia internazionale<br />

per l’energia atomica a cui venne affidato <strong>il</strong><br />

compito di controllare lo sv<strong>il</strong>uppo degli ordigni atomici e<br />

avere un quadro aggiornato e imparziale del potenziale<br />

distruttivo presente nel mondo, così come la firma nel 1968<br />

del Trattato di non proliferazione nucleare o la<br />

sottoscrizione da parte di Ronald Reagan e Micha<strong>il</strong><br />

Gorbačëv negli anni Ottanta degli accordi Start I e Start II<br />

per la progressiva riduzione dell’arsenale in mano alle due<br />

superpotenze, hanno fatto tirare qualche sospiro di sollievo<br />

sul pianeta, ma lasciando tutti con l’amara consapevolezza<br />

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