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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

differenze interne, è stato definito «pensiero debole» o<br />

nih<strong>il</strong>ismo o cultura della crisi o apocalitticismo<br />

contemporaneo.<br />

La visione storicista e idealista di Hegel, che mal si<br />

conc<strong>il</strong>ia con le istanze materialistiche di chi, di lì a poco,<br />

esalterà la razionalità scientifica, conduce comunque, come<br />

si è detto, al trionfo della ragione e dello spirito.<br />

È proprio nel tentativo di ridimensionare questi<br />

entusiasmi che Schopenhauer e Kierkegaard<br />

contrappongono qualcosa che sia più profondo e<br />

irrazionale. Le loro opere, intrise di pessimismo, si<br />

diffondono subito a partire dalla seconda metà<br />

dell’Ottocento.<br />

Il pessimismo in f<strong>il</strong>osofia non è una novità assoluta<br />

dell’ultima parte di questo secolo che, nei manuali di storia<br />

del pensiero, resta comunque etichettato come quello delle<br />

grandi speranze e dell’ottimismo portato ai suoi apici.<br />

In f<strong>il</strong>osofia <strong>il</strong> pessimismo ha preso due strade: quella<br />

empirica che limita la visione negativa al mondo fisico<br />

contrapposto ad un ald<strong>il</strong>à felice; e quella metafisica che<br />

estende lo sguardo cupo oltre l’hic et nunc, al destino del<br />

mondo in ogni sua espressione.<br />

Ma mentre <strong>il</strong> primo pessimismo si arrovella sui concetti<br />

di ordine e caos priv<strong>il</strong>egiando quest’ultimo nella<br />

spiegazione della realtà cosmica, <strong>il</strong> secondo si sv<strong>il</strong>uppa<br />

proprio nell’Ottocento, ad opera appunto di Arthur<br />

Schopenhauer. Al quale, però, va affiancato Giacomo<br />

Leopardi. La loro visione della vita non contempla la<br />

possib<strong>il</strong>ità della felicità. Si può solo – come dice <strong>il</strong> poeta di<br />

Recanati ne Il sabato del v<strong>il</strong>laggio per esempio – pascersi<br />

dell’attesa della sua realizzazione o, secondo <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo<br />

tedesco, confidare nel nulla.<br />

Ecco <strong>il</strong> nulla, quello che solo potrebbe rimanere <strong>dopo</strong> la<br />

fine del mondo. Perciò due parole vanno spese per dire<br />

qualcosa di quello che da questa parola prende spunto, <strong>il</strong><br />

nih<strong>il</strong>ismo.<br />

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