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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

s<strong>il</strong>enzio. Il diritto a una certa dose di s<strong>il</strong>enzio, annullato. La<br />

strada penetra nel nostro angolino privato, lo invade e lo<br />

riempie di rumore pubblico [...]. Materialmente non si<br />

permette all’uomo di stare solo, di restare con sé. Lo voglia<br />

o no, deve stare con gli altri». 155<br />

La casa e la città: «Un diagramma potrebbe mostrare<br />

l’evoluzione dello spessore dei muri dal medioevo a oggi.<br />

Nel trecento la casa era una fortezza. Oggi la casa di<br />

abitazione è un alveare: è essa stessa una città e le pareti<br />

sono sott<strong>il</strong>i tramezzi che ci separano appena dalla strada».<br />

Questa mancanza di spazio, è presente anche in uno dei<br />

più bei romanzi della letteratura italiana, La coscienza di Zeno<br />

di Italo Svevo, dove la catastrofe inaudita, un’esplosione<br />

enorme, è quasi auspicata, come sentiero obbligato<br />

attraverso <strong>il</strong> quale recuperare quello che abbiamo perso,<br />

per uscire dalla desolazione entro cui ci siamo condannati.<br />

«Ogni metro quadrato sarà occupato da un uomo. Chi<br />

ci guarirà dalla mancanza di aria e di spazio? Solamente al<br />

pensarci soffoco»! 156<br />

Questa mancanza di spazio rischia di farci soffocare,<br />

anzi forse l’ha già fatto: è un problema elementare, di<br />

salute, di sopravvivenza. «La vita attuale – scrive – è<br />

inquinata alle radici. L’uomo s’è messo al posto degli alberi<br />

e delle bestie e ha inquinata l’aria; ha impedito <strong>il</strong> libero<br />

spazio. Può avvenire di peggio».<br />

La salute, scrive,<br />

non può appartenere che alla bestia che conosce un solo progresso,<br />

quello del proprio organismo. [...] Di alcuni animali non sappiamo <strong>il</strong><br />

progresso, ma ci sarà stato e non avrà mai leso la loro salute. Ma<br />

l’occhialuto uomo, invece, inventa ordigni fuori del suo corpo e se c’è<br />

stata salute e nob<strong>il</strong>tà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa.<br />

155 JOSÉ ORTEGA Y GASSET, Socialización del hombre, 1930, in El Espectator, cit., tr. it.<br />

Socializzazione dell’uomo, di C. Bo, in Lo spettatore, M<strong>il</strong>ano, Bompiani, 1949-60,<br />

come anche la citazione successiva.<br />

156 ITALO SVEVO, La coscienza di Zeno, Bologna, Cappelli, 1923, poi M<strong>il</strong>ano,<br />

Dall’Oglio, 1974 19, così come le successive citazioni.<br />

143

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