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Apocalisse, il giorno dopo - Baskerville

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D ANELE P UGLIESE, APOCALISSE, IL GIORNO DOPO<br />

nazista mantenne i propri impegni, placando quelle paure<br />

che gli avevano consentito la vittoria [...]. Il nazismo<br />

instaurò <strong>il</strong> “sistema della Paura” come nessun altro regime,<br />

nella storia, aveva mai fatto, facendone non solamente un<br />

“instrumentum regni”, ma addirittura un fine».<br />

Il capitolo successivo del libro descrive questo sistema<br />

della Paura, <strong>il</strong> Terrore nazista, non solo nella forma più<br />

aberrante che esso assunse nei lager, ma anche per come si<br />

attuò tra gli stessi tedeschi. Balbi lo definisce «Terrore<br />

totale», distinguendolo da quelli del passato perché in esso<br />

<strong>il</strong> «nemico» non è più oggettivo, ma imprevedib<strong>il</strong>e,<br />

variab<strong>il</strong>e, arbitrario. L’unico che si avvicini ad esso, scrive,<br />

è quello del regime staliniano.<br />

Quindi passa ad analizzare le paure collettive ed <strong>il</strong> senso<br />

di insicurezza che serpeggia nell’epoca contemporanea tra<br />

le comunità. Più dell’animale, l’uomo, per soddisfare <strong>il</strong><br />

proprio «bisogno degli altri», fa «gruppo» e non è casuale,<br />

nota Rosellina Balbi, «che i dipinti rupestri sulla vita dei<br />

cacciatori preistorici non ci propongano mai scene di lotta<br />

tra gli uomini».<br />

Ma gli antichi progenitori cercarono protezione non<br />

solo nel gruppo, anche «al di sopra» della propria specie.<br />

Citando Fromm ricorda come l’uomo – <strong>dopo</strong> aver tentato<br />

di sfuggire alla gravosa responsab<strong>il</strong>ità di essere, appunto,<br />

uomo, cercando di fondersi nuovamente con la natura,<br />

venerando alberi e fiumi, identificandosi con gli animali,<br />

prendendo droghe e abbandonandosi a orge per eliminare<br />

la propria coscienza e dimenticare la propria umanità –<br />

costruì infine «gli idoli sui quali proiettò tutto quello che<br />

aveva e ai quali sacrificò i suoi figli e <strong>il</strong> suo bestiame; per<br />

sentirsi parte dell’idolo ed essere forte e potente in tale<br />

simbiosi» 212.<br />

212 ERICH FROMM, Escape from freedom, 1941, tr. it. Fuga dalla libertà, M<strong>il</strong>ano,<br />

Edizioni di comunità, 1963.<br />

225

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